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I 7 film più sottovalutati nati negli ultimi due anni

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A essere sottovalutate non sono soltanto le Serie Tv. Negli anni, una lunga lista di produzioni seriali è stata bistrattata ottenendo un successo ristretto che non gli ha mai concesso quel che avrebbe meritato. Ne abbiamo parlato più e più volte, sottolineando titoli che avrebbero dovuto avere molto più di quel che hanno avuto. Lo stesso destino, purtroppo, è toccato però anche alle pellicole cinematografiche. Diversi film da vedere assolutamente giaciono infatti in un angolo disperso. Attendono di essere finalmente scoperti, mentre intanto il silenzio diventa sempre di più il protagonista del loro destino. Speriamo che, in qualche modo, anche per loro possano cambiare le cose, come accadde nel caso di Fight Club. Inizialmente un fiasco, il film ottenne quel che avrebbe meritato soltanto in home video, diventando così il cult eterno che adesso conosciamo.

Il momento di dar voce a queste silenziose pellicole è oramai arrivato. Sono nate negli ultimi due anni, ma questo non lo sanno in tanti. O almeno, anche se in alcuni casi il nome del film in questione è abbastanza famoso, e se anche nello stesso film hanno recitato attori famosi o ancora se il film in questione è stato diretto da un regista famoso, non tanti gli hanno dato peso.

Da Empire of Light a Il Ritorno di Casanova: ecco 7 film da vedere sottovalutati nati negli ultimi due anni. Specifichiamo: parliamo di film sottovalutati, non di film sconosciuti, quindi verranno citati film al cui interno potrete ritrovare anche attori o registi famosi

1) Empire of Light

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Empire of Light

Sam Mendes, il regista di capolavori come American Beauty, è tornato dietro la macchina da presa nel 2022, dando vita a una vera e propria poesia dedicata al cinema. In Empire of Light il cinema viene infatti visto come un salvagente, una spalla su cui poggiarti mentre tutto ti cade addosso non permettendoti di schivare alcun colpo. Sam Mendes si mostra qui nella sua parte più emotiva e fragile, regalando ai telespettatori la definizione più intima del suo lavoro. Ambientata negli anni ’80, questa pellicola ci porta con sé all’Empire Cinema, facendoci conoscere i suoi dipendenti. Attraverso le loro storie, veniamo a contatto con argomenti come la depressione e il razzismo, la sensazione di smarrimento e la solitudine esistenziale.

Mediante la storia di Hilary e Stephan – qui interpretati dalla grandissima Olivia Colman e Micheal Ward – Mendez ci racconta una storia in cui la speranza non smette mai di vivere, nonostante i continui colpi che i protagonisti, uno dopo l’altro, ricevono. Dentro quel cinema, però, tutto sembra avere una seconda possibilità, ma questo Hilary non lo sa. Non si è mai fermata in sala a guardare un film. Disconosce quella sensazione. Dopo una vita passata tra il caos e il disastro, però, la donna decide di darsi una possibilità. Di dare una possibilità al cinema. Di scoprire per quale motivo abbia tale impatto sugli altri. Allora va in sala e, guardando il film Oltre il Giardino, capisce.

Il cinema cura ciò che dentro ti distrugge. Ti annaffia. Diventa un antidoto. Empire of Light è una via di fuga verso tutto quello che ci taglia e per tutto quello che il cinema rimargina. E’ per chi crede nel potere assoluto di una sala cinematografica e che, per confessarsi, si reca lì. La lettera d’amore di Sam Mendes alla sua professione, al suo lavoro di una vita, al suo American Beauty. E’ tutto quello che i più scettici credono di non poter trovare dentro una sala, mentre sono seduti su poltrona rossa. Purtroppo bistrattato, Empire of Light non ha mai conosciuto il successo che avrebbe meritato, finendo per rientrare nella lista dei film più sottovalutati degli ultimi anni.

2) Estranei, un film da vedere su Disney+

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Estranei

E’ tra i nuovi film da vedere su Disney+, ma – nonostante la sua recente distribuzione – l’impatto non è stato quello sperato. Qualcuno lo ha visto, altri hanno fatto finta di nulla. Rimasto sempre in bilico, il destino di Estranei non è stato quello meritato. D’altronde, stiamo parlando di un film meraviglioso, difficile tanto quanto insopportabile. Quel dolore, è insopportabile. Con i meravigliosi Andrew Scott e Paul Mescal – due degli attori del momento – Estranei racconta la solitudine e il lutto. Il modo con cui la mente cerca di ripararsi dalla sofferenza, inventandosi mondi nuovi in cui tutto quello che ha perso continua a rimanere ancora lì dov’è.

Harry e Adam sono due ragazzi che dalla vita non hanno avuto niente. Abitano entrambi nello stesso condominio, un palazzo moderno apparentemente di lusso che però resta sempre vuoto. Quell’edificio, così bello apparentemente, sembra una metafora delle loro vite. Adam, cresciuto senza genitori a causa di un incidente d’auto, immagina un mondo in cui loro sono ancora qui. Accanto a lui. Gli stanno accanto, facendosi stretti con quelle frasi che forse per molti sono insopportabili da sentire da dei genitori, ma che per lui valgono più di ogni cosa. Perché le sente pronunciare da loro. Li rivede lì, mentre lo accolgono a casa chiedendogli cosa sia diventato dopo la loro morte. E poi c’è Harry, un ragazzo che una famiglia l’ha ancora, ma che è totalmente assente.

Stringendo un legame intimo, fatto di scambi di memorie, i due provano a ritrovare nell’esistenza tutto quello che negli anni hanno perso. Ora che si sono trovati, forse il mondo può sorridergli ancora una volta. Ancora un po’. Possono tornare a vivere delle giornate in cui non devono fare i conti soltanto con mancanze e parole non dette. Regalarsi quell’abbraccio che da tempo la loro pelle non sente più. Possono avere finalmente qualcuno con cui confrontarsi, forse perfino litigare. D’altronde, i due si sono dovuti educare emotivamente da soli. E il frutto del loro lavoro autonomo è adesso qui, di fronte a entrambi. Possono metterlo in atto, almeno fin quando sarà possibile. Almeno, fino a quando ci saranno entrambi.

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