4) Blitz nell’oceano (1980) – ITC Entertainment
In lingua originale Raise the Titanic, tratto dal romanzo omonimo di Clive Cussler, scrittore di romanzi d’avventura. Il film fu un totale disastro, uno dei film fallimentari per eccellenza, venendo devastato dalla critica e candidato tra i peggiori film di quell’anno e non solo. Costò la bellezza di 40 milioni di dollari e non ne recuperò nemmeno un quarto, causando il fallimento della ITC. Ma non basta, le controversie legate a questa pellicola sono parecchie. Le teorie sul Titanic che vediamo nel film vennero smentite appena cinque anni dopo, quando venne scoperta la verità sulla più famosa nave al mondo grazie al suo rilevamento, verità che andava totalmente contro ciò che veniva narrato nel film: era infatti presente parecchia flora marina nei resti, il relitto si trovava in un luogo totalmente differente rispetto a quello del film e soprattutto non era affondato per intero come si evince dalla trama. Ovviamente si tratta di dettagli che non si potevano conoscere a quel tempo, ma sommati alla batosta economica bastarono a convincere lo stesso Cussler a non cedere più i suoi diritti al cinema, fino al 2005 quando tornò a farlo per la realizzazione del film Sahara.
5) Un sogno lungo un giorno (1982) – Zoetrope
Se si parla di grandi produzioni anni ’70 si deve necessariamente tenere conto dello straordinario operato di Francis Ford Coppola, autore della saga de Il padrino, che ha dato il via ad una serie di fortunatissime carriere ed è divenuta un cult assoluto, ma anche di Apocalypse Now, altro capolavoro apprezzatissimo dalla critica. Eppure all’inizio degli anni ’80 le cose non si misero benissimo per il regista statunitense di origini italiane. Un sogno lungo un giorno è un musical sentimentale dalla trama decisamente insignificante, che ruota attorno a una coppia, composta da Hank e Frannie, ed alle loro vicissitudini amorose raccontate in una sola giornata. Il budget stanziato fu di 26 milioni ma il film incassò appena 600.000 dollari totali, un disastro, soprattutto se paragonato ai precedenti successi economici. L’inaspettato passo falso di Coppola causò innanzitutto il fallimento della Zoetrope, storica casa di produzione fondata ed amministrata dal regista. Questo passo falso costò a Coppola la vendita dei suoi studi, dopo aver dichiarato bancarotta infatti li cedette pur di ripagare i debiti accumulati dalla produzione di questo film. Decisamente un azzardo pagato a caro prezzo.
6) Uomini veri (1983) – The Ladd Company
La casa di produzione fondata da Alan Ladd può vantare successi di grosso calibro tra cui il pluripremiato Momenti di gloria e Blade Runner di Ridley Scott, ma anche il film di cui stiamo per parlare, tra i film fallimentari. Da Uomini veri la Ladd Company si aspettava sicuramente un successo, sia per il budget investito sia per l’avvincente trama, adattata dal libro di Tom Wolfe ed incentrata sul tema della corsa allo spazio ed in particolare sull’evoluzione della NASA e sulla progettazione del Programma Mercury, il primo piano di esplorazione spaziale americano. Anche il cast non è affatto male, potendo contare sui nomi di Ed Harris (Wilford del film Snowpiercer), Sam Shepard e Scott Glenn. I riconoscimenti effettivamente arrivarono, quattro Oscar e un ottimo successo di critica che dovettero però fronteggiare i soli 6 milioni di incassi contro i circa 30 investiti. Queste perdite danneggiarono parecchio la Ladd, che dopo alcune altre produzioni di più basso rango cessò di esistere per motivi sia finanziari che progettuali dello stesso Ladd. La compagnia ritornò ad esistere e ad occuparsi di produzioni cinematografiche solo alcuni anni più tardi con Braveheart, che fece incetta di premi alla notte degli Oscar del 1996 e fece riprendere credibilità alla Ladd in seguito al precedente insuccesso. Alan Ladd Jr. fu inoltre colui che decise di appoggiare il progetto di Guerre stellari e grazie al quale fu terminato. Insomma, anche ai visionari capita di prendere qualche abbaglio.
7) I re della spiaggia (1990) – Aurora Productions
La Aurora Productions aveva ottenuto un considerevole successo con la sua prima produzione, il film d’animazione Brisby e il segreto di NIMH, che portò nelle cassa della piccola casa più di 14 milioni di dollari, il doppio rispetto a quelli investiti. Dopo tale film la Aurora cominciò subito un declino che la portò a scomparire a soli 12 anni di vita, collezionando film fallimentari. I re della spiaggia non è un film molto conosciuto, si tratta di una commedia estiva ambientata in California che ruota attorno alle vicende del protagonista che inizia a competere nel beach volley dopo essersi trasferito li in cerca di un lavoro. Sicuramente non una trama complessa o chissà che, nemmeno il cast è troppo invitante. Il protagonista Monroe è interpretato da Christopher Thomas Howell, attore apparso in alcune recenti serie tv di successo come The Punisher e The Blacklist, ma in ruoli secondari. Al suo fianco anche Peter Horton, attore semi sconosciuto sicuramente non di alto livello. La Aurora Productions, complici le scelte in generale su questo tutt’altro che imperdibile film, non riuscì a bissare il precedente successo e recuperò appena 400.000 dollari rispetto ai 6 milioni di investimento, finendo per dover dichiarare bancarotta.