10) Titan A.E. (2000) – Fox Animation Studios
Il film d’animazione diretto dalla coppia Bluth-Goldman è ambientato nel 3028, anno in cui la tecnologia ha raggiunto obiettivi impensabili, facendo elevare la razza umana anche alle specie aliene che popolano la galassia. Le vicende ruotano attorno alla realizzazione di Titan, la più grande astronave mai costruita. Il film è stato apprezzato dalla critica, ma inizialmente ha faticato molto ad ottenere popolarità, cosa che è accaduta invece più di recente, soprattutto per via dell’ottimo utilizzo della tecnica della computer-generated imagery. L’insuccesso iniziale ha fatto guadagnare alla Fox appena 9 milioni di dollari, rispetto ai circa 90 di costi totali. Il motivo del flop va ricercato in questo caso nel periodo storico, in un certo senso. Infatti ancora prima che il film uscisse la stessa Fox si accorse che con tutta probabilità sarebbe stato un flop, perché l’animazione era prossima ad una svolta in favore del digitale, cosa che avvenne proprio nei primi anni 2000. La perdita causò la bancarotta e la definitiva chiusura di Fox Animation Studios, verrebbe da dire, soltanto per un errato calcolo delle adeguate tempistiche.
11) Final Fantasy (2001) – Square Pictures: un altro dei film fallimentari che hanno mandato in bancarotta la loro casa di produzione
Altro film d’animazione presente in questa lista, un altro dei film fallimentari che hanno mandato in bancarotta la loro casa di produzione. E’ la trasposizione cinematografica della nettamente più fortunata saga videoludica omonima. Prende il nome dal videogioco Final Fantasy ideato e creato dal giapponese Hironobu Sakaguchi, ma non riprende la trama di nessuno dei quindici capitoli, nonostante i riferimenti siano comunque presenti. La sua realizzazione è costata oltre 130 milioni di dollari, una cifra che ha stabilito il record per il film d’animazione ispirato ad un videogioco più costoso di sempre. E’ inoltre il primo lungometraggio fotorealistico realizzato interamente con la tecnica della computer grafica. Tuttavia è anche un flop da record, infatti ha causato perdite per più di 50 milioni rispetto agli investimenti. In realtà il film ha ricevuto ottime recensioni soprattutto dalla critica che na ha elogiato il realismo nella caratterizzazione dei personaggi e l’aspetto tecnico in generale, ma per via delle ingenti perdite la chiusura della Square Pictures, branchia della Square Studios e casa di produzione dello stesso videogioco, fu inevitabile. Per via della creazione del primo vero attore virtuale, il personaggio di Aki Ross, la pellicola destò non poche critiche tra le personalità di spicco di Hollywood, che si sentirono minacciate dalla possibilità di essere sostituite. Vista la scarsità dei risultati al botteghino però, il progetto non ebbe lunga vita, consacrandosi come uno dei film più fallimentari di sempre.