5) The Host
Il cinema sudcoreano ha dimostrato più volte di essere una fonte inesauribile di storie e progetti innovativi. Opere in grado di travalicare i confini dei singoli generi cinematografici, come Oldboy, The Parasite e, appunto, The Host. Il film, uscito nel 2006, riesce a mischiare horror, commedia, dramma familiare e critica politica senza mai perdersi nel marasma di generi. Un risultato straordinario che lo ha reso un classico moderno e un punto di riferimento per il genere del monster movie. Il film si apre con un evento talmente plausibile e vicino a noi da rendere il tutto ancora più spaventoso. Un patologo militare americano ordina lo smaltimento illegale di sostanze chimiche tossiche nel fiume Han, che attraversa Seoul, portando, anni dopo, alla comparsa di una creatura mostruosa nelle acque del fiume.
Al centro della vicenda troviamo la famiglia Park, proprietaria di un piccolo chiosco sulle rive del fiume. Quando la creatura emerge in pieno giorno, seminando il panico tra i cittadini, rapisce Hyun-seo, la giovane figlia di Gang-du, proprietario del chiosco. Creduta morta, Hyun-seo invia un segnale di vita che spinge la sua famiglia a intraprendere una disperata missione di salvataggio. Nel corso del film, i Park si ritrovano ad affrontare diverse minacce, non solo quella rappresenta dal mostro, ma anche militari corrotti e dinamiche familiari irrisolte.
Il mostro steso ha significati molteplici.
Da un lato incarna il fallimento delle istituzioni. Il governo sudcoreano, ritratto come inetto, e le forze americane, come manipolative invece, reagiscono alla crisi con disinformazione, panico e strategie inefficaci. Dall’altro rappresenta le conseguenze devastanti dell’inquinamento ambientale da parte della negligenza dell’uomo. L’ispirazione per il film deriva da un incidente realmente accaduto nel 2000, quando un ufficiale americano ordinò lo scarico di formaldeide nel fiume Han. Bong Joon-ho utilizza questo spunto per sottolineare i danni ambientali e l’arroganza dell’essere umano che, incurante della natura e dell’ambiente, agisce incurante delle conseguenze.
6) Alien
“Nello spazio nessuno può sentirti urlare.”
Un film senza tempo che ha segnato una generazione intera e donato nuovo significato all’horror fantascientifico.
Quasi cinquant’anni dopo, “Alien” rimane lì, saldo nel suo posto nella storia del cinema. Impossibile non conoscerlo, anche se non lo si è mai visto. Impossibile non saperne anche vagamente la trama, ma soprattutto impossibile non riconoscere il mostruoso alieno che dà il nome al film. Progettata dall’artista svizzero H.R. Giger, la creatura nota come xenomorfo incarna una fusione disturbante di elementi biomeccanici, sessuali e mostruosi. Il suo design unico, combinato con il modo in cui è stato filmato, lo rende una delle creature più memorabili nella storia del cinema.
Anno 2122. L’equipaggio della Nostromo, una nave commerciale spaziale, è in viaggio verso la Terra. Risvegliati dal sonno criogenico da un segnale di soccorso proveniente da un pianeta sconosciuto, i membri dell’equipaggio decidono di atterrare per investigare. Qui trovano un’enorme astronave aliena abbandonata e una misteriosa camera piena di uova. Quando una di queste si schiude, un parassita si attacca a uno dei membri dell’equipaggio, Kane, portando a bordo una minaccia letale e sconosciuta. Il parassita, utilizzando Kane come incubatrice, da origine allo xenomorfo, una creatura aliena che si evolve rapidamente e inizia a eliminare l’equipaggio uno alla volta.
L’unica che riesca a tenere testa al mostro è Ellen Ripley, final girl del franchise ed eroina del film.
Interpretata da Sigourney Weaver, Ripley è una protagonista femminile atipica per l’epoca. Non è una “damsel in distress” né una figura idealizzata, ma una persona reale che emerge come forte, intelligente, pragmatica e capace di adattarsi alle circostanze estreme. Ripley è diventata così un simbolo del femminismo nel cinema, aprendo la strada a ruoli femminili complessi in generi tradizionalmente dominati dagli uomini. La sua evoluzione nel corso della serie Alien (disponibile sul catalogo Disney+ qui) consolida ulteriormente il suo status.