Mi sembra giusto che questo articolo cominci con uno spoiler bello e buono: questa classifica è dedicata solo ed esclusivamente agli amanti degli horror, e se non lo siete forse – con mio sommo dispiacere, essendone l’autrice – non è il caso che la leggiate. Non è un caso che i film considerati i più disturbanti degli ultimi 5 anni siano tutti appartenenti al genere. Sangue mostrato visibilmente in scena, violenze di ogni tipo, paura, ansia e disagio sono all’ordine del giorno quando si tratta di pellicole e serie tv legate all’horror, elementi che non di rado ci portano istintivamente a voler guardare tutto fuorché lo schermo. Eppure, per quanto disturbanti possano essere, i film horror piacciono e anche parecchio, riuscendo in molti casi – se fatti bene – a raccontare in modo sicuramente crudo e quasi del tutto privo di limiti storie e tematiche più reali e forti di quanto si pensi.
Ma, per l’appunto, l’elemento del disturbo rimane, soprattutto nei film che vanno a comporre questa classifica e che vi tocca guardare almeno una volta nella vita se siete fan del genere: vi assicuro che non ve ne pentirete. La classifica comprende gli anni di produzione compresi tra il 2018 e il 2023, in attesa di giudicare anche il 2024 ancora in corso.
10 – Smile (2022)
Basta guardare l’immagine di riferimento al paragrafo per capire uno dei motivi per i quali Smile merita il suo posto tra i film horror più disturbanti degli ultimi anni, con questi frequenti sorrisi indemoniati che non possono non mettere ansia a chi guarda il film. Ed è proprio su questi sorrisi che la storia basa buona parte del suo sviluppo: al centro c’è infatti una maledizione che si passa di persona in persona e che porta la persona maledetta al suicidio, andando poi a colpire chi di questo suicidio è stato testimone. Starà proprio a una terapista, la dottoressa Rose Cotter, cercare di mettere un freno a tutto per provare a salvarsi la pelle. Smile è uno di quegli horror non fini a se stessi che attraverso l’espediente della maledizione porta avanti tematiche importanti, nel caso specifico quelle legate alla salute mentale e all’idea del trauma come di un effetto domino. E, tra i jump scares che non possono mai mancare e questi ripetuti sorrisi inquietanti, lascia ben più di un problema nel dormire la notte subito dopo la visione.
9 – Il buco (2019)
A volte mi capita di chiedermi come agirei se mi trovassi in situazioni di estremo pericolo e dovessi fare delle scelte che mettono su un piatto la mia sopravvivenza e quella altrui. Mi piace pensare di essere una di quelle persone che penserebbe prima – o almeno anche – agli altri, ma sinceramente non so cosa farei in un contesto in cui l’istinto di sopravvivenza può giocare strani scherzi. Questo tipo di riflessione è frequente anche durante la visione di Il buco, ambientato in una specie di prigione verticale i cui abitanti cambiano piano ogni mese. Al centro di ogni piano c’è un buco dal quale scende una piattaforma che al piano più alto è stracolma del cibo preferito di tutti i prigionieri, ma che scendendo man mano viene svuotata dai prigionieri affamati, portando coloro che vivono ai piani inferiori a ritrovarsi senza cibo. È in questo contesto che la disperazione comincia a far fare alle persone cose che probabilmente non farebbero mai in un’altra situazione, come mangiare pezzi del proprio compagno di piano. Il buco, film spagnolo distribuito da Netflix, evidenzia il tema dell’egoismo e di cosa le persone siano disposte a fare per la sopravvivenza, ponendosi come disturbante sia per le scene forti, sia perché ci costringe a fare un po’ i conti con noi stessi. Cosa che, diciamolo, spesso e volentieri non ci piace.
8 – Titane (2021)
Ottavo posto in classifica per uno di quei film horror che sono riusciti nell’impresa di essere apprezzati anche dalla critica: Titane, pellicola francese del 2021 presentata in concorso al Festival di Cannes. Titane è incentrato sulla fuga di Alexia, da bambina vittima di un incidente stradale e in età adulta ballerina proprio in un locale dove ci si esibisce sulle auto, ricercata dalla polizia dopo aver compiuto diversi omicidi e una vera e propria strage. La donna decide di fingersi un bambino scomparso molti anni prima, ma dovrà fare i conti con il fatto di dover nascondere non soltanto la propria identità, ma anche la sua gravidanza. Ma incinta di chi? O meglio, di cosa? Beh, di una macchina, e già questo fa ben capire quanto Titane possa essere disturbante. Ma non è tutto: scene sessualmente molto spinte, violenze mostrate a favore di camera, l’omicidio dei propri genitori e un tentativo da parte della protagonista di procurarsi l’aborto rendono questo film tra i più disturbanti non solo degli ultimi cinque anni, ma direi di tutto il genere horror.