La paura è il sentimento più antico dell’uomo e l’arte cinematografica non poteva che trasformarla in uno dei suoi più efficaci strumenti di espressione. Sin dai tempi di Nosferatu nei primi anni del 900, il genere horror è cresciuto sempre di più fino ad assumere le declinazioni più svariate! Ciò non ha fatto altro che sviluppare una vera addiction da parte di moltissimi fan. Sono soprattutto i più giovani a essere attratti da scene di terrore, suspense estrema, jump cut, atmosfere da brivido, situazioni splatter, ma soprattutto slasher. I film horror da vedere nel contemporaneo, pertanto, sono davvero innumerevoli! Anche se la maggior parte di questi purtroppo si riducono a banali B-movie confezionati in serie.
Tuttavia, nonostante ciò, a ognuno il suo! C’è chi apprezza ancora le visionarie pellicole di Hitchcock, pioniere dell’universo horror a livello internazionale o i tipici show giapponesi con l’articolo The davanti! Quelli che a volte dicono tutto, altre niente. Resta il fatto che i bei film horror da vedere sono quelli che sanno rilasciare la cosiddetta dopamina, endorfine e adrenalina. Il loro effetto è di natura psico-somatica e coinvolge muscoli e cervello in un amplesso così imprevedibile che ci porta a volerne sempre di più! Ovviamente, però, ogni cosa a suo tempo.
Da piccoli non potevamo neanche sentirlo nominare un titolo dell’orrore!
La maggior parte di noi era già pronta ad impressionarsi ancor prima di iniziare a vederlo, il film. Però i tempi cambiano, e crescendo si impara che l’obiettivo dei film horror è quello di essere visti per lo più in compagnia, e non solo quello di intimorire il pubblico. Infatti, sono parecchi i prodotti del genere che trasmettono anche dei messaggi nascosti dietro a un’apparenza fatta di urla e sangue. Pertanto, venendo a noi, non mancano quegli spettacoli di particolare valore che però non sono stati stimati positivamente dagli esperti del caso. I critici, infatti, sanno essere spesso implacabili con le pellicole che hanno tra le mani! Mentre chi guarda non ne comprende proprio il motivo.
Oggi parleremo di 7 film horror da vedere necessariamente, indipendentemente da cosa pensano i disfattisti di tutto il mondo. A noi, e sicuramente a molti di voi, ci sono piaciuti e non potevamo rinunciare a conquistare uno spazio per poterne finalmente parlare bene. Quindi, sconsigliamo la lettura ai deboli di cuore, mentre immagino che i più temerari non vedranno l’ora di tuffarsi in questo mare degli orrori.
1) Halloween II è un carismatico film horror da vedere per il taglio psico-provocatorio
Halloween II esce nel 2009 ed è stato scritto e diretto da Rob Zombie sulla falsa riga del sequel del 1981. È stato considerato un film controverso nonostante riprenda la storia esattamente dove era stata lasciata alla fine del suo primo debutto. Non si tratta però di un remake. É stata anzi per Zombie l’occasione di dare libero sfogo alla sua feroce creatività, buttandosi su qualcosa di diverso e divisivo.
Pertanto, ha ricevuto una critica piuttosto negativa, proprio perché molti hanno sostenuto che non avesse nulla a che fare con il precedente in termini di scrittura, regia, colonna sonora e taglio horror. Tra le altre cose, in Italia la pellicola è stata inizialmente vietata ai minori di 18 anni per via delle forti scene di violenza e per un linguaggio volgare, non adatto ai minori. Tuttavia, una revisione ministeriale del 2010 ha abbassato il divieto ai minori di 14 anni apportando alcuni tagli nelle scene più cruente.
Ciò nonostante, è assodato che ci sono diversi motivi per cui potrebbe meritare una rivalutazione, soprattutto per gli appassionati del genere horror e per i fan di Zombie. Partiamo con l’annoverare la presenza di un approccio viscerale e crudo reso attraverso una firma stilistica ben definita, caratterizzata da un tono brutale e una visione molto autoriale del cinema horror. In questo tra i film horror da vedere, si continua a esplorare temi oscuri e disturbanti, offrendo uno sguardo più psicologico e introspettivo sui personaggi. In particolare su Laurie Strode, interpretata da Scout Taylor-Compton, che affronta non a caso il trauma del primo film. E seppur prevalgano le riprese nell’interno dell’ospedale, il film di Zombie ha un’atmosfera unica, fatta di toni cupi e una fotografia che richiama una sorta di horror rurale.
Si tratta di una pellicola meno lucida e pulita rispetto al classico di John Carpenter
Anzi, questa è simile a quello che ha reso i suoi film precedenti, come The Devil’s Rejects, molto apprezzati dai cultori del genere. Il contrasto tra il macabro e la bellezza decadente, dunque, crea una sensazione di malessere che avvolge tutto il film. Ma non solo, ritroviamo qui personaggi più complessi e oscuri. Zombie infatti si concentra sul lato umano di questi, cercando di dare una spiegazione psicologica al comportamento di Michael Myers, ma anche al trauma subito da Laurie. La trasformazione di Laurie, che da vittima diventa un personaggio molto più colpevole, può risultare affascinante per chi cerca qualcosa di più profondo rispetto alla semplice battaglia tra bene e male che caratterizza i film di slasher più tradizionali.
Quest’ultimo, tra l’altro, anche se non è il Michael Myers di Carpenter, qui ha una sua particolare potenza. Più che un semplice uomo mascherato che uccide, è quasi una figura mitologica, un’entità legata a un trauma familiare profondo e ad un destino ineluttabile. La maschera di Michael Myers è una costante di alienazione e solitudine, che rende il personaggio ancora più inquietante e, di fatto, immortale. Sebbene possano sembrare fini a se stesse per alcuni, le scene di violenza sono una delle caratteristiche che definiscono questo tra i film horror da vedere. Zombie infatti non ha paura di spingersi oltre, in un’epoca in cui i limiti si erano già di gran lunga superati. Offre infatti momenti gelidi che piacciono a chi ama l’horror più estremo, tanto che non è solo un film di omicidi, ma un’analisi sulla brutalità e sull’incapacità di sfuggire al proprio destino.
Scoprire sul finale il colpo di scena della sorella non è cosa da poco!
Ovviamente questa scelta ha suscitato molte polemiche, ma offre una chiusura originale e apertamente surreale per una saga che ha sempre giocato con la nozione di morte e resurrezione. Non è un finale facile o consolatorio, e in questo senso si distacca dai convenzionali finali felici tipici di molti film horror. Il finale offre tuttavia una riflessione sul fato e sull’ereditarietà della colpa, che giustifica la linea d’ombra che stavolta ha investito in pieno Laurie. In conclusione, anche se Halloween II (a proposito, qui vi abbiamo elencato i migliori film di Halloween) non ha la stessa forza o impatto del film originale di Carpenter, ha comunque dei meriti che possono essere apprezzati da chi cerca un approccio più audace al genere.
Tutti gli elementi innovativi appena elencati le conferiscono così un valore consistente all’interno del panorama dell’horror contemporaneo. Se il pubblico è disposto a superare la nostalgia per il classico e ad affrontare una lettura più provocatoria ed emotiva della saga, la pellicola può essere rivalutata. Siamo consapevoli infatti che nuovo non è sempre sinonimo di migliore, anzi! Tuttavia, precludersi la possibilità di esaltare quelle componenti tipiche del progresso cinematografico, non accresce di certo la nostra conoscenza del genere. Provare per credere è il motto per ogni mente duttile e aperta al confronto.