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7 film horror che sono stati incomprensibilmente affossati dalla critica

3) Non Aprite Quella Porta è un cult tra i film horror da vedere solo se hai fegato!

il villain protagonista di Non Aprite Quella Porta
credits: Wikipedia

L’iconico film diretto da Tobe Hooper nel 1974 è uno dei film più influenti del cinema horror! Quando uscì, tuttavia, non solo ricevette una critica contrastante e negativa da parte di molte testate, ma fu messo al bando in molti paesi a causa delle proteste per la violenza mostrata nel film. Linda Gross del Los Angeles Times lo definì “deplorevole” e descrisse Henkel e Hooper come due individui più interessati a creare un’atmosfera realistica che a girare un buon film, dato il “copione di plastica” che avevano scritto. Roger Ebert del Chicago Sun-Times disse che il film era “violento, macabro e pieno di sangue come il titolo promette“, lodando la recitazione e l’esecuzione tecnica. John McCarty di Cinefantastique scrisse infine che “la casa utilizzata nel film, a confronto, faceva sembrare confortevole il motel di Norman Bates in Psyco(qui abbiamo messo a confronto Bates Motel e Psycho).

A posteriori, la critica ha generalmente riqualificato la pellicola ritenuta un classico del genere horror, lodandone sia l’estetica che la forza d’impatto emotiva, facendo notare quanto il film fosse “terrificante senza essere un bagno di sangue (se ne vede di più in un film di Steven Seagal)“, Bruce Westbrook del Houston Chronicle definì Non aprite quella porta un “capolavoro isolato di paura e disgusto”. Non a caso, è riuscito a generare un franchise che ha continuato a raccontare le gesta di Leatherface e della sua famiglia, attraverso sequel, prequel, remake, fumetti e videogiochi. Ma entrando nel vivo della festa, come mai è stato così tanto redento questo tra i migliori film horror da vedere con gli amici?

La pellicola è stata la prima a lanciare il concetto di “horror realistico”

Non a caso, questo ha influenzato una generazione di registi e film horror. È un film che ha gettato le basi per molti dei successivi slasher, tra cui The Texas Chainsaw Massacre, che è considerato un precursore di tutta una sottocultura horror che ha visto esplodere pellicole come Halloween, Venerdì 13, e Nightmare – Dal profondo della notte. Hooper ha creato una sensazione di paura e disagio che non dipendeva da creature sovrannaturali, ma dalla brutalità umana e dall’imprevedibilità. L’efferatezza psicologica e fisica non erano mai gratuite, ma essenziali per l’esperienza del film. Lo show infatti è girato con uno stile molto crudo e senza fronzoli, con una fotografia che sembra volutamente sporca e autentica.

La violenza è grezza, ma non è mai farcita di effetti speciali eccessivi. Gli spettatori non assistono solo a un massacro, ma vivono il terrore fisico e psicologico insieme ai protagonisti, come se fossero anch’essi intrappolati con loro. Non a caso vengono esplorati temi legati alla follia e alla disumanità attraverso la famiglia di cannibali e assassini, tra cui il leggendario personaggio di Leatherface. La sua figura è spaventosa non solo per ciò che compie, ma anche per l’ambiguità del suo comportamento. É mostruoso, ma allo stesso tempo lo vediamo come una vittima del suo stesso ambiente familiare. Hooper non cerca di giustificare o spiegare Leatherface, ma di farci entrare nella sua realtà distorta, dove il comportamento psicotico è diventato la norma.

L’isolamento geografico e familiare di Leatherface segnano la fuga dalla normalità

La loro è una “società chiusa” e brutale, dove la moralità è dimenticata e il terrore è amplificato dal fatto che non c’è un antagonista vero e proprio. Il male infatti è una forza collettiva, personificato da una famiglia che vive al margine dell’umanità. Molti spettatori inizialmente non si accorsero del messaggio sociale e politico di Non aprite quella porta. Tuttavia, immersiva è la riflessione sul declino della famiglia tradizionale americana, sulle disuguaglianze sociali e sul contesto economico del periodo.

L’ambientazione rurale e l’idea che un gruppo di giovani in viaggio si scontri con una famiglia di “alienati”, rappresentano simbolicamente un contrasto tra il vecchio e il nuovo mondo. Tra la modernità urbana e la barbarie rurale. L’anarchia dei cannibali riflette così una società che sta perdendo il controllo e che si sta lacerando. Il minimalismo dello show, poi, è una delle sue forze. Il film non fa uso di artificiose soluzioni o di una colonna sonora invadente, ma si concentra invece sull’uso degli spazi, dei suoni e delle immagini per costruire il terrore.

Le urla, la motosega e i movimenti dei personaggi creano una sensazione di costante ansia

La trama è semplice ma efficace, e tutto è giocato sull’intensificazione della tensione piuttosto che su colpi di scena o azioni spettacolari. In un certo senso, Hooper ha creato un “horror purista”, che lascia poco spazio alla distorsione. Non a caso, questo tra i principali film horror da vedere è stato realizzato con un budget basso, pur ottenendo poi un successo incredibile!

Il film ha dato il via a un tipo di horror che non dipendeva dai grandi studi cinematografici, ma da un approccio più diretto e viscerale. Ha ispirato anche molti registi successivi, tra cui Quentin Tarantino e Rob Zombie, che hanno dichiarato di esserne stati fortemente abbagliati. Si tratta dunque di uno spettacolo che ha bisogno di essere vissuto per essere pienamente compreso! Ma una volta visto, aggiunge un tassello di valore ai cultori più appassionati del genere.

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