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7 film horror che sono stati incomprensibilmente affossati dalla critica

4) Sorority Row è un film horror da vedere se siete fan dei teen drama

le protagoniste dell'horror Sorority Row del 2009, in cerchio sconvolte

Sorority Row (2009) è diretto da Stewart Hendler come remake del film slasher del 1983 The House on Sorority Row. A riguardo, Frank Scheck del The Hollywood Reporter ha scritto: “C’è poco che lo distingua dal resto delle voci che scendono lungo la catena di montaggio dei film horror, anche se la presenza di Carrie Fisher nei panni di una madre di casa armata di fucile che schernisce l’assassino gridando ‘Vieni dalla mamma!’ offre un certo valore camp “. Stephen Holden del The New York Times invece, ha scritto che il film “è un pasticcio interminabile… che destreggia più personaggi e sottotrame non sviluppate di quanto riesca a gestire e riesce persino a rovinare l’impostazione.

Tuttavia, nonostante la critica iniziale, il film ha acquisito nel tempo un seguito di appassionati, ed è diventato oggetto di dibattito soprattutto tra i fan del filone horror teen. Anche se non è un capolavoro, ci sono diversi motivi per cui Sorority Row merita di essere guardato, specialmente in un contesto di horror leggero e consapevole. Il film prende tutti gli ingredienti tipici del film slasher e li rielabora in chiave moderna, rendendo la narrazione accessibile anche a una nuova generazione di spettatori.

Per questo si inserisce perfettamente nel filone degli horror adolescenziali degli anni 2000

Non a caso è simile ad altri titoli come Scream (qui abbiamo parlato del finale di serie), I Know What You Did Last Summer, o The Faculty. Questo mix di elementi classici e moderni può risultare molto divertente per chi cerca un horror che non sia troppo impegnativo ma che rimanga nel solco delle tradizioni del genere. Nonostante i personaggi siano a tratti stereotipati, lo show riesce comunque a renderli abbastanza connotati e simpatici. Ogni membro del gruppo di “sorelle” ha una personalità ben definita, e gli attriti tra di loro sono parte integrante della trama.

Questa dinamica di dramma tra amiche, infatti, è un aspetto che può piacere a chi è affezionato alle atmosfere di film come Heathers o Mean Girls. Inoltre, il film esplora il tema in maniera ironica e critica, mettendo in luce anche le sue ombre, come l’inganno, la gelosia, i segreti e la vendetta. E seppur non sia un film particolarmente innovativo dal punto di vista della trama, Sorority Row riesce però a mantenere una buona dose di tensione. Gli omicidi sono ben coreografati e le scene di suspense sono costruite in modo intelligente! Soprattutto quando si gioca con l’incertezza su chi possa essere il killer o quale sia la vera motivazione dietro gli omicidi.

Infatti il killer mascherato è l’elemento cruciale di questo tra i film horror da vedere

Pur non essendo memorabile come altri villains iconici – parlo di Michael Myers o Freddy Krueger – il suo comportamento e la sua motivazione risultano abbastanza efficaci. Il colpo di scena finale riguardo alla sua identità e alla sua connessione con gli eventi passati dà al film un’ulteriore dimensione di sorpresa e rende la conclusione più soddisfacente.

Il film vanta poi un cast giovane ed energico, che include attrici come Rumer Willis, Margo Harshman, e Briana Evigan, già conosciuta per Step Up 2: The Streets. Sebbene le performance non siano particolarmente straordinarie, gli attori si dimostrano abbastanza in sintonia con i personaggi che interpretano. L’alchimia tra i membri del gruppo di “sorelle” funziona e le loro interazioni sono credibili, il che aiuta a creare una dinamica di gruppo intrigante. Il film, infatti, gioca molto con il contrasto tra l’apparenza perfetta delle ragazze e le loro inclinazioni più oscure. Infine la pellicola non si prende neanche troppo sul serio, senza però cadere nel parodistico.

La sua appartenenza alla tradizione slasher lo rende così un prodotto autoironico

Questo lo rende meno un tentativo di reinventare il genere e più una celebrazione di esso. Parla molto del conflitto emotivo tra i personaggi femminili, creando una tensione psicologica che va oltre il semplice “cosa succederà dopo?”. Le ragazze non sono solo vittime, ma anche individui che si confrontano con il loro passato, le loro ambizioni e le loro paure.

Per concludere, uno degli aspetti più positivi di Sorority Row è il finale, che chiude efficacemente la trama senza lasciare troppe porte aperte. A differenza di molti film che cercano di lasciare spazio per sequel o cliffhanger, il film fornisce una conclusione soddisfacente che abbastanza sorprendente. Il colpo di scena finale non è di certo rivoluzionario, ma è abbastanza intrigante da da infondere appagamento e vibrazioni durature.

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