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7 film horror che sono stati incomprensibilmente affossati dalla critica

6) Prom Night ci mostra l’aspetto più terrificante dei balli di fine anno

la protagonista di Prom Night, terrorizzata mentre si nasconde sotto al letto

Prom Night, diretto da Nelson McCormick, è un remake dell’omonimo film slasher del 1980. Il film è stato distribuito l’11 aprile 2008 da Screen Gems ricevendo recensioni negative dalla critica per la sua mancanza di originalità, sceneggiatura, montaggio, regia, trama e performance. Ma soprattutto, è stata lamentata l’assenza di empatia che si deve creare tra il pubblico e i protagonisti della vicenda in questo genere. In Prom Night si assiste a una carneficina completamente indolore, che finisce per trascinare i cultori del thriller in un contesto ridondante. Pertanto, non è certo un capolavoro del genere horror, ma ci sono aspetti che lo rendono interessante e godibile, specialmente per chi è appassionato di horror teen.

Per cominciare, Prom Night è un omaggio al classico slasher degli anni ’80, in particolare a quel tipo di film che si svolge in un contesto adolescenziale e che gioca su dinamiche scolastiche e sociali. Sebbene non sia particolarmente innovativo, il film sfrutta l’atmosfera del ballo di fine anno come scenario perfetto per l’orrore, elemento ricorrente in molti film di questo tipo. Le aspettative di una serata di festa e libertà per i giovani protagonisti vengono trasformate in un incubo, dove la violenza interrompe il momento di spensieratezza. Il ballo diventa così un microcosmo perfetto per il terrore, poiché l’evento gioioso è scosso dall’arrivo di un killer.

Brittany Snow, che interpreta la protagonista del film, offre una performance convincente

Sebbene la trama possa sembrare prevedibile, il personaggio di Donna è ben sviluppato. Lei è una giovane che affronta il trauma di un omicidio passato, mentre si prepara a vivere il suo Prom Night. La Snow dà al personaggio una vulnerabilità che riesce a rendere credibile la sua evoluzione da vittima a sopravvissuta. La sua interpretazione, sebbene non sia destinata a entrare nei libri di storia dell’horror, aiuta a rendere più credibile la storia. L’ansia che il personaggio prova mentre affronta non solo il ritorno del suo assassino conferisce al film una certa energia e connessione emotiva.

E nonostante non vi siano molti colpi di scena inaspettati o omicidi particolarmente macabri, il film riesce a mantenere alta la suspense tramite una costruzione graduale del pericolo. Il killer non è il fulcro del film, ma la minaccia è sempre presente. Questo crea così un senso di ansia sempre più crescente. Il setting del ballo di fine anno, con la musica festosa, si mescola così con la sensazione di incertezza che si prova insieme ai protagonisti.

È un film horror da vedere perché gioca anche sull’enigma di “chi è il colpevole?”

In questo modo crea un’atmosfera di mistero attorno alla figura del killer. Tale approccio aumenta infatti il coinvolgimento dello spettatore, poiché ci sono momenti in cui viene spinto a sospettare diversi personaggi. A questo proposito, il film riesce a tenere il pubblico sulle spine fino alla rivelazione finale. I protagonisti infine sono tutti giovani, ma più che essere semplicemente delle vittime, sono personaggi con storie, sogni e aspirazioni che fanno un passo avanti nell’affrontare la paura.

In un certo senso, questo tipo di film fa anche da specchio al periodo adolescenziale in cui si cerca di sopravvivere in un mondo che alle volte sembra ostile e pericoloso. Se visto dunque come un omaggio ai classici thriller adolescenziali, Prom Night può essere davvero apprezzato come fonte di intrattenimento semplice, ma efficace.

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