Avete presente quel momento in cui siete seduti sul divano, con la vostra scodella di popcorn, e guardate il protagonista compiere l’unica azione sconsiderata che non avrebbe mai dovuto fare? Quell’istante in cui vorreste gridare “Non farlo!” ma sapete che è troppo tardi? Bene, oggi vogliamo immergerci in quei momenti e parlare dei peggiori modi di morire in un film horror, riflettendo su come avremmo potuto evitarli con un po’ di buon senso e intuizione.
In realtà, se ci riflettete, nei film horror si trovano spesso avvertimenti, alcuni anche nei titoli (tipo “Non aprite quella porta”). A volte invece sono dati per scontati, e sono facilmente intuibili. Tuttavia, se i personaggi dei film dell’orrore non fossero così sprovveduti per noi non ci sarebbe alcun tipo di intrattenimento.
Per alcun motivo, non aprire quella scatola
Partiamo con un classicone: il sovrannaturale. Ricordo in particolare un film, Wish Upon, in cui questa ragazza trova una scatola. Questa è capace di esaudire ogni desiderio ma a una condizione: il desiderio si paga con il sangue. Adesso, non ci sentiamo di giudicare la protagonista che forse si sarà anche fatta due risate nel leggerlo. Tuttavia, al primo tentativo, quando ha visto le conseguenze di quel desiderio espresso, avrebbe potuto chiuderla e sbarazzarsene per sempre. Ma anche in questo caso per noi non ci sarebbe stata nessuna storia e nessuna morale.
Proseguiamo in questa categoria con un altro personaggio medio, quello che legge il manoscritto maledetto nonostante le avvertenze. Mi riferisco a The Evil Dead. In questo classico dell’horror, un gruppo di ragazzi va in una casa isolata nei boschi e scopre un antico libro chiamato Necronomicon. Nonostante gli avvertimenti, leggono incantesimi dal libro, liberando così forze demoniache che gli fanno fare una brutta fine (Wish Upon è disponibile su AppleTv+).
La tavola Ouija non è un gioco ma un film horror
Quando andavo io alle medie mi divertivo in diversi modi. Saltavo la corda in cortile, facevo gossip con le mie amiche e parlavo delle mie crush. I giovani dei film horror di oggi, tuttavia, hanno altre passioni. Mi sono capitati diversi film horror in cui questi adolescenti passano il tempo giocherellando con la tavola Ouija. Prendiamo come esempio proprio il film Ouija del 2014. Al centro delle vicende troviamo Debbie e Laine, due ragazzine che come passatempo giocherellano con la tavoletta.
Le regole del gioco sono tre: non giocare mai da soli, non giocare in un cimitero e salutare sempre. Ovviamente quel genio di Debbie infrange la prima regola e muore impiccata. Nel dubbio l’amica Laine, altro genio indiscusso, cerca di ricontattarla mediante la tavoletta insieme a sua sorella Sarah. Anche in questo caso non c’è bisogno che io vi racconti come va a finire questa storia (e se questi film fossero degli horror?).
No, la casa isolata e inquietante nel bosco non è una vacanza ma un film horror
Tutti abbiamo presente quel momento in cui si avvicinano le vacanze e parte il toto meta sul gruppo Whatsapp. C’è sempre il furbo di turno che propone quell’idea assurda che tutti bocciamo senza pensarci troppo. Ecco nei film horror, al contrario, è sempre quella che alla fine viene votata da tutti, o quasi. Troviamo sempre un gruppo ben distinto, la bella di turno, quello con due neuroni in croce. Poi c’è il figo del film, quello che fa la corte alla bella. Il nerd che alla fine o si salva o si sacrifica per quella normale, che magari neanche voleva andarci in quella casa inquietante isolata nel bosco.
Adesso, consideriamo una svista il fatto che possano aver preso una pessima decisione. Ma quello che non mi sono mai spiegata è perché nel momento in cui iniziano a sparire le persone, questi non prendano l’auto e se ne vadano di corsa. E sì, a volte non possono, ma la maggior parte delle volte nella fase iniziale questi gruppi perdono più tempo a fare riunioni nel salottino della catapecchia piuttosto che darsela a gambe (qui trovi horror atipici che non ti faranno dormire la notte).
I mobili non fluttuano da soli, andatevene da quella casa
Torniamo a un altro genere dei film horror molto apprezzato, quello del sovrannaturale. In questo caso troviamo solitamente una famiglia felice, che si trasferisce e nota cosa strane. Per cose strane intendo bambini che parlano da soli, che hanno amici immaginari che gli dicono cose inquietanti. Oppure mobili che fluttuano, porte che sbattono e luci che vanno e vengono.
Queste cose solitamente succedono a pochi minuti dall’inizio del film, eppure, se ci fate caso, queste famiglie non lasciano mai la casa prima di pochi minuti dalla fine della storia. La prima fase è la negazione, perché logicamente un mobile che fluttua è la normalità, a chi non è mai capitato? Poi c’è la fase della guerra, loro pensano di avere qualche speranza e combattere queste forze misteriose. Ingenui. Infine, o muoiono male e vengono posseduti, o perdono qualche membro della famiglia e infine se ne vanno. Quindi, perché non ve ne siete andati subito? Perché ovviamente la soluzione è solo mettere le telecamere (sapevi che questi horror non hanno mai vinto un Oscar?).
No, visitare un ospedale abbandonato o le catacombe, non è una buona idea
È un tipico sabato pomeriggio e siete annoiati, cosa fate? Visitate le catacombe di Parigi ovviamente. Anche in questo caso alla base di un film horror che si rispetti, c’è una pessima scelta iniziale. Film come Esp, Rec o ancora Necropolis – La città dei morti, ci insegnano che forse è meglio andare al parco a leggere un libro. Anche in questo caso il gruppo è eterogeneo al punto giusto, ma tutti condividono la stessa mancanza di pensiero, quella che dovrebbe spingerli a capire che forse addentrarsi sotto terra non è proprio una buona idea.
Ciò che comunque funziona è che, nonostante siamo più che consapevoli che i personaggi finiranno tutti malissimo (di solito si salvano in 2, o addirittura 1), non possiamo fare a meno di essere coinvolti. Quel che ci piace è proprio l’immedesimazione, il sentirci superiori e il dare consigli a quegli incoscienti che di scelte giuste non ne compiono neanche una. Per ogni personaggio bacato, infatti, ci sarà sempre uno spettatore di noi pronto a premere play e a dargli istruzioni che non verranno mai ascoltate (qui trovi qualche titolo da vedere su Netflix).