4) Sinister (2012)
Passiamo a un altro esempio di cinematografia horror che si distingue ma che al tempo stesso non consente più visioni. Sto parlando di Sinister. Un film che segue la storia di Ellison Oswalt. Un autore di libri true crime che si trasferisce con la sua famiglia in una casa dove è avvenuto un omicidio. Lì scopre filmati sinistri legati a una serie di omicidi apparentemente collegati.
Una delle caratteristiche distintive di Sinister è il modo in cui utilizza il found footage (materiale filmato amatoriale) all’interno della trama. Lo fa per creare una sensazione di realismo e immersione nell’orrore. Gli spettatori vedono attraverso gli occhi di Ellison mentre esplora i filmati e scopre lentamente la verità dietro di essi, aumentando il senso di angoscia. Le scene dei filmati domestici che Ellison scopre sono particolarmente inquietanti. Queste aggiungono un elemento di curiosità morbosa che spinge gli spettatori a cercare di risolvere il mistero insieme al protagonista (Qui trovi 7 titoli horror da vedere su Netflix).
5) Cannibal Holocaust (1980)
Anche in questo caso si tratta di una vera e propria esperienza cinematografica. Infatti in qualche modo ha cambiato il modo di vedere il genere horror. Cannibal Holocaust è un film horror inquietante italiano del 1980 diretto da Ruggero Deodato. È noto per essere uno dei film più controversi e discussi nella storia del cinema. Questo a causa della sua estrema violenza e delle scene raccapriccianti di cannibalismo e brutalità.
Il film segue un gruppo di documentaristi che si avventurano nella giungla amazzonica per trovare una squadra di reporter scomparsi. Quello che trovano sono tribù indigene ostili e rituali brutali, il tutto catturato dalle loro telecamere. Una delle caratteristiche più distintive di Cannibal Holocaust è il suo utilizzo di un falso documentario o mockumentary. All’epoca era una novità nel genere horror. Il film è strutturato come se fosse un documentario reale. Esamina i filmati ritrovati della squadra scomparsa, aggiungendo un senso di realismo e angoscia alla narrazione (Qui la classifica dei migliori film horror secondo noi).
6) Funny Games (19977-2007)
In questo caso siamo a metà tra l’horror e il disturbante. Tuttavia si tratta di uno di quei film che funzionano che ma non possiamo vedere più di una volta. Funny Games è film psicologico del 1997 diretto da Michael Haneke, un regista austriaco noto per il suo approccio distaccato e provocatorio al cinema. Il film è stato successivamente rifatto da Haneke nel 2007 in una versione in lingua inglese praticamente identica (con Naomi Watts e Michael Pitt).
La trama di Funny Games ruota attorno a una famiglia borghese in vacanza in una casa sul lago. La tranquillità della loro vacanza viene bruscamente interrotta. Due giovani psicopatici, interpretati da Arno Frisch e Frank Giering, li prendono in ostaggio e li sottopongono a una serie di giochi mentali sadici. Haneke rompe la quarta parete. Facendo interagire direttamente i personaggi con il pubblico e costringendo gli spettatori a confrontarsi con la violenza e il sadismo nel cinema.
Il film si distingue anche per il suo ritmo lento e angosciante. Questo crea una tensione costante senza ricorrere a effetti speciali o scene di violenza esplicita. Haneke utilizza la suspense e l’ansia psicologica per mettere a disagio gli spettatori. Portandoli a riflettere sulla natura della violenza e sulla loro stessa complicità nel consumo di film di questo genere.