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7 film horror sovrannaturali più sottovalutati degli anni 2010

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I film horror sono spesso quelli più sottovalutati, nonostante siano ricchi di diverse sfumature che spaziano dal sovrannaturale allo splatter, dalla fantascienza alla commedia. Tra gli svariati sottogeneri, quello dell‘horror sovrannaturale è probabilmente il più famoso e gettonato. Si tratta di un sottogenere rimasto molto prolifico nel corso degli anni e che, a sua volta, si è evoluto secondo modalità e aspetti differenti. Esistono, per esempio, horror sovrannaturali incentrati su presenza demoniache o fantasmi, altri che ruotano attorno a un luogo specifico da cui viene sviluppata la trama. In alcuni casi, possono invece cambiare gli aspetti tecnici. The Blair Witch Project, per citare un titolo, ha inaugurato la strada dei mockumentary horror, seguito poi a ruota da Paranormal Activity e altre famose pellicole. Nonostante gli alti e bassi del genere, l’horror sovrannaturale è rimasto una certezza anche durante periodi meno fortunati per gli appassionati di questo bistrattato tipo di cinema.

Gli anni 2010, per esempio, sono stati anni molto prolifici per il sottogenere grazie a titoli diventati iconici come The Witch, opera prima di Robert Eggers, Hereditary, che ha fatto conoscere lo stile alienante di Ari Aster, e l’anticonvenzionale A Quiet Place, film quasi interamente muto. Ma ci sono anche titoli meno conosciuti che, indubbiamente, meritano un certo riconoscimento.

Ecco allora 7 film sovrannaturali horror troppo sottovalutati che vi consigliamo vivamente di recuperare!

1) The Ritual (2017)

The Ritual (640×360)

Un gruppo di cari amici ha vissuto da poco tempo la tragica scomparsa di uno di loro, morto durante un’aggressione in un mini market. Da sempre tutti appassionati di escursioni e viaggi, avevano progettato la loro prossima destinazione in Svezia. Adesso Phil, Dom, Hutch e Luke – i quattro restanti membri del gruppo – sono comunque decisi ad andare per rispettare la tradizione e rendere simbolicamente omaggio all’amico. Ma la loro escursione prende una piega inaspettata, quando decidono di non seguire il tracciato e inoltrarsi nel fitto di una foresta non segnata sul percorso. Mentre sono inseguiti da una presenza mostruosa che si mimetizza tra gli alberi, vengono a galla i dissapori tra i vari componenti e uno sconcertante segreto che riguarda, in particolare, uno di loro e cosa è accaduto di preciso la notte della morte di Rob. La presenza che incombe su di loro, li mette alle strette non solo fisicamente ma anche psicologicamente. Inseguiti senza sosta, ognuno dei membri si trova a dover fare i conti con malintesi e attriti che covano da tempo. Scossi nel corpo e nell’animo, il gruppo si trova così costretto a fare i conti con le minacce che provengono da fuori ma anche all’interno del gruppo stesso.

2) Oculus (2013)

Oculus (640×340)

Prima di diventare uno degli autori horror più apprezzati degli ultimi anni, grazie a serie tv come The Haunting of e The Fall of House Usher (sua ultima incredibile creazione ispirata alle opere di Edgar Allan Poe), Mike Flanagan aveva già diretto alcune pellicole horror decisamente singolari. Una di queste era Hush, film in cui la moglie e musa Kate Siegel interpretava una scrittrice sorda muta ritiratasi in una casa sul lago per lavorare al suo ultimo libro. La permanenza, però, si sarebbe trasformata ben presto in un incubo con l’arrivo di uno sconosciuto minaccioso. Altro film che abbiamo, infatti, deciso di inserire in questa lista è Oculus. Il film racconta la storia dei fratelli Kaylie e Tim Russell, segnati dalla tragedia che ha colpito la loro famiglia undici anni prima. La vicenda si svolge, dunque, su due diversi piani temporali: da un lato raccontando ciò che è accaduto nel passato alla famiglia Russel e l’influenza demoniaca dello specchio, dall’altro ritroviamo Kaylie e Tim nel presente mentre cercano di svelare finalmente la verità e sconfiggere ciò che si annida nello specchio. Un film apparentemente molto semplice e dalla trama scontata ma che in realtà dimostra l’acerbo talento di Flanagan e la sua bravura nel raccontare storie umane e dalla grande sensibilità.

3) Goksung – La presenza del diavolo (2016)

film horror sottovalutati
The Wailing (640×327)

Conosciuto anche come The Wailing, Goksung è un film coreano del 2016 molto apprezzato dal pubblico e dalla critica, non solo per le tematiche sovrannaturali e psicologiche ma anche per la struttura narrativa anticonvenzionale. Il film ha inizio quando un poliziotto di provincia inizia a indagare su una serie di omicidi misteriosi apparentemente collegati tra loro mentre un’epidemia semina il panico trasformando le persone in demoni cruenti. All’interno della pellicola si ritrovano diversi argomenti cari al genere sovrannaturale come la possessione demoniaca e gli esorcismi. La rappresentazione del male, però, non è così lineare come nel caso di altre pellicole del genere lasciando la strada aperta a molteplici interpretazioni e chiavi di lettura. La lotta tra bene e male si lega a una esplorazione complessa della morale umana grazie ai personaggi principali ben caratterizzati e che vivono in una sfera di grigio. Il sovrannaturale, quindi, non vive solo attraverso gli elementi horror in sé e per sé ma anche nelle sfumature caratteriali dei personaggi.

4) The Lodge (2019)

The Lodge (640×324)

Una bravissima Riley Keough, prima di diventare la Daisy Jones della serie hit targata Amazon Prime, recita in questo film che non è esattamente un horror sovrannaturale ma ha quel tipo di vibes. Nel film, la Keough interpreta Grace, donna dal passato burrascoso che, da piccola, è rimasta l’unica sopravvissuta del massacro di una setta religiosa e pronta a ricominciare adesso una nuova vita insieme al compagno Richard (Richard Armitage). I figli di lui, però, non sono per niente contenti dell’arrivo della nuova donna in famiglia, incolpandola per il suicidio della madre. Durante un viaggio con Richard e i suoi due figli verso una remota baita per le vacanze, si ritroverà bloccata a causa di una tormenta di neve nella baita isolata insieme ai due ragazzini. Mentre cerca di legare con Aidan e Mia, la tensione cresce con il passare del tempo e l’aumentare della bufera. Ma gli strani eventi che stanno accadendo sono veri o solo frutto della mente spezzata di Grace?

Tra gli horror più sottovalutati di questa lista, The Lodge è un piccolo gioiellino sconosciuto. Se vuoi supportare Hall of Series, puoi approfittare dell’ultima promozione di Amazon Prime Video sugli abbonamenti al 50%!

5) La cura del benessere (2016)

film horror sottovalutati
La cura del benessere (640×341)

Dal regista Gore Verbinski ecco un horror davvero valido e diverso dal solito. La Cura del Benessere ha tutto: tensione, strane creature, riti pagani e una critica alla società moderna e al suo bisogno costante di apparire. Nella clinica new age, collocata nelle Alpi Svizzere, un giovane e ambizioso broker di Wall Street è chiamato a scoprire che cosa sia accaduto al collega scomparso da tempo. Il centro benessere , gestito dal carismatico dottor Heinreich Volmer è un luogo che promette di curare ogni male e di riportare il corpo alla sua forma ideale. Lockhart rimane bloccato nella struttura tra una seduta e l’altra bevendo un’acqua molto particolare, fin troppo. Qui rimane folgorato dalla misteriosa Hannah (Mia Goth) il cui ruolo è centrale nella ricerca del dottor Volmer. I trattamenti miracolosi promessi dalla cura nascondono, tuttavia, un segreto oscuro e inimmaginabile. C’è chi non ha apprezzato del tutto questa pellicola ma noi siamo convinti tra i film horror del 2010 questo sia stato tra i più sottovalutati.

6) Necropolis (2014)

film horror sottovalutati
Necropolis (640×345)

Film sfortunatamente conosciuto da pochissimi e girato con la tecnica del falso documentario. Ci troviamo a Parigi, dove la giovane archeologa Scarlett Marlowe è decisa, a qualsiasi costo, a portare a termine le ricerche del padre prematuramente scomparso. Con l’aiuto dell’amico George e del cameraman Benji, Scarlett riesce a risolvere un enigma sulla lapide di Flamel e trovare così le coordinate che dovrebbero portarla alla famosa pietra filosofale. Tali coordinate puntano alle Catacombe parigine, dove, per poter entrare indisturbati, il gruppo chiede l’aiuto di alcuni francesi del luogo che conoscono l’entrata segreta per i sotterranei. Il viaggio claustrofobico tra i cunicoli delle Catacombe li porterà sempre più giù, fino ad arrivare a un luogo di disperazione dove niente sarà più lo stesso. L’ambizione di Scarlett è quella di chi osa troppo, senza curarsi di certe regole non scritte che dividono il mondo dei vivi da quello dei morti. Necropolis è una discesa angosciante nelle viscere dell’Inferno, girato in maniera eccelsa e con un finale davvero coinvolgente, peccato che si tratti di uno dei film horror più sottovalutati del suo periodo.

7) Autopsy (2016)

film horror sottovalutati
Autopsy (640×351)

Ultimo ma non per importanza, troviamo Autopsy, film del 2016 diretto da André Øvredal e con protagonisti due attori eccelsi – Emile Hirsch e Brian Cox – nei panni rispettivamente di figlio e padre. Ambientato in una sola notte all’interno di un obitorio gestito dagli uomini Tilden, Autopsy potrebbe apparire come il classico horror sovrannaturale ma non è affatto così. Uno dopo l’altro si susseguono colpi di scena e momenti al cardiopalma che vedranno Austin e Tommy Tilden alle prese con un male sepolto da tempo. Durante una normale giornata di lavoro, arriva un cadavere di una giovane donna senza identità. La misteriosa Jane Doe viene sottoposta a una scrupolosa autopsia che, strato dopo strato, rivela una terrificante scoperta. Una storia semplice ma gestita in maniera eccellente, capace di coniugare il tema della stregoneria con quello del dramma familiare, mettendo in luce anche gli attriti tra i due protagonisti. Grazie alla sapiente regia di André Øvredal, il corpo della nostra Jane Doe assume una tridimensionalità tale che ci sembra veramente che venga aperta e tagliata sotto i nostri occhi.

Un film horror inquietante e sicuramente tra i più sottovalutati di sempre.