7) Quarto Potere
Ci sono quei cult intramontabili che tutti conoscono, ma pochi hanno davvero visto. Pensiamo alle pellicole più famose di Hitchcock (come Psycho o La finestra sul cortile) o a Viale del Tramonto di Wilder per fare qualche esempio. E poi c’è lui, quello che da sempre è considerato IL film per eccellenza, il migliore che sia mai stato fatto e la cui importanza non è né spiegabile, né quantificabile (anche se l’anno scorso ha perso il suo punteggio perfetto su Rotten Tomatoes): Quarto Potere.
La sua trama è incentrata sul magnate dell’editoria Charles Foster Kane che, alla sua morte, pronuncia la parola “Rosabella”. Un giornalista, nel tentativo di risolvere questo mistero, ricostruisce la vita dell’uomo, la sua ascesa finanziaria e nei media, le sue esperienze romantiche e la sua storia d’amore più importante, attraverso le parole di coloro che erano vicini a Kane.
La grandezza di Quarto Potere – che resta un manifesto tutt’ora valido – sta nei contenuti tanto nella forma: Orson Wells, infatti, ruppe con la tradizione della Hollywood classica e stupì il pubblico con la rappresentazione dell’esatto opposto del mito del sogno americano; a livello tecnico, invece, usò luci da fonti impossibili e speciali obiettivi per dare determinati significati espressivi alla scena, come l’illuminazione dal pavimento e l’isolamento dato dal grandangolo.