Film italiani da vedere – L’amore molesto (1995)
- Regia di Mario Martone
- Disponibile su Apple Tv+ (a pagamento)
Arriviamo ora a un film che avrebbe meritato un destino completamente diverso. L’amore molesto, d’altronde, è per distacco il film meno conosciuto tra i dieci che vi stiamo proponendo all’interno dell’articolo dedicato ai film italiani da vedere almeno una volta nella vita. L’autore è Mario Martone, acclamato regista napoletano, ed è tratto dal romanzo omonimo di una scrittrice che ha fatto parlare parecchio di sé negli ultimi anni: Elena Ferrante. Sì, l’Elena Ferrante dell’Amica Geniale, da poco eletto romanzo del secolo dal New York Times. Insomma, potete ben immaginare il risultato della combinazione del lavoro di un grande regista con l’opera di una grande scrittrice: eccellente, a dir poco.
Tanti dei temi qui presenti torneranno poi nelle opere successive di Ferrante. L’amore molesto, primo romanzo della scrittrice, presenta lo spaccato torbido di una famiglia distrutta dagli abusi e dalle violenze. Al centro del racconto c’è una donna che si ritrova a doversi ricongiungere con la madre ormai defunta, scoprendo nuove inquietanti verità sul suo passato. Un passato che la associa fortemente alla sua figura, dopo anni di contrasti apparentemente irrisolvibili. I temi, esposti con un gusto verista a tratti brutale, saranno poi tra i cardini dell’Amica Geniale, e sono qui espressi in una forma già matura. Tutto ciò è assecondato dall’ottima regia di Martone e dall’ottima interpretazione di Anna Bonaiuto, capace di reggere sulle proprie spalle un ruolo impegnativo con grande ed equilibrata enfasi.
La speranza, a questo punto, è solo una: il successo planetario dell’Amica Geniale potrebbe portare alla riscoperta di un’opera validissima, caduta nell’oblio.
Il divo (2008)
- Regia di Paolo Sorrentino
- Disponibile su Sky, Now e TimVision
Anni Duemila. Anni complessi per il cinema italiano, caratterizzato da una crisi d’identità dalla quale sembra non essere ancora uscito del tutto. Come mostrano gli ultimi tre titoli della nostra rassegna dedicata ai film italiani da vedere almeno una volta nella vita, tuttavia, non mancano i grandi autori e un furore espressivo che si esprime sia attraverso svariate opere underground che attraverso titoli mainstream. Nella seconda categoria non può non rientrare Paolo Sorrentino, uno degli autori più importanti della sua generazione a livello mondiale. Avremmo potuto prendere in esame La grande bellezza, visto anche l’Oscar vinto, e invece concentriamo l’attenzione su un altro film che ha segnato a fondo la sua carriera: Il Divo.
Uscito nel 2008, il film ha inaugurato la seconda fase della carriera di Sorrentino, celebrandone definitivamente il talento.
La trama ripercorre a modo suo (in un modo molto suo) la vita, le luci e soprattutto le ombre di Giulio Andreotti, influente politico italiano che ha caratterizzato la Prima Repubblica più di chiunque altro. L’opera sfugge a qualunque categorizzazione, se non una: è una delle opere più sorrentiniane in cui è possibile imbattersi. Qui Andreotti è tratteggiato con tratti oscuri, surreali e irriverenti, mostrando la chiara visione dell’autore. E una capacità straordinaria di dar vita a un microcosmo peculiare di immagini, suoni, personaggi e situazioni. Ne viene fuori un film suggestivo ed evocativo, al di là delle prospettive attraverso cui si osserva.
Il Divo, peraltro, uscì quando Andreotti era ancora in vita. E il politico lo commentò con una frase delle sue: “È molto cattivo, è una mascalzonata, direi. Cerca di rivoltare la realtà facendomi parlare con persone che non ho mai conosciuto”. Sorrentino, dal canto suo, replicò: “Andreotti ha reagito in modo stizzito e questo è un buon risultato perché di solito lui è impassibile di fronte a ogni avvenimento. La reazione mi conforta e mi conferma la forza del cinema rispetto ad altri strumenti critici della realtà”. Comunque la si veda, fu un successo. E lo è ancora oggi, a sedici anni di distanza.