Amanti del cinema: unitevi. Le feste natalizie sono finalmente arrivate e questo per me significa, oltre alla sana voglia di trash, una sola cosa: avere già l’ansia di quanto lungo e privo di gioie sarà gennaio. Un mese davvero difficile da affrontare, dopo due settimane di pranzi, cenoni e festeggiamenti vari ininterrotti. Ma per chi come me, oltre a essere amante delle serie tv, è appassionato di cinema, una piccola consolazione c’è. E non parlo solo della possibilità di andare in sala, uno dei pochi momenti sociali che mi concedo anche in pieno inverno. Parlo di due avvenimenti ben precisi: la cerimonia di premiazione dei Golden Globes e la diffusione delle nomination ufficiali dei film agli Oscar 2025.
Dopo la recente diffusione delle shortlist relative ad alcune categorie dei premi, la curiosità per quello che succederà al Dolby Theatre domenica 2 marzo (per noi nella notte tra domenica 2 e lunedì 3) è in fase di repentina ascesa. E credo che toccherà il suo punto massimo dopo i Golden Globes del 5 gennaio. Ma nell’attesa delle nomination definitive, che arriveranno venerdì 17 gennaio (non deve essere per forza un giorno sfortunato, non vi pare?), ci sembra il momento giusto per fare un po’ di pronostici. Pronostici basati – per l’appunto – sulle shortlist già diffuse ma anche su ciò che è stato apprezzato e premiato ai Festival nel 2024. La selezione, dobbiamo dirlo, non è stata semplice. Ma eccoci qui con quelli che sono, almeno secondo noi, 7 film usciti quest’anno che hanno parecchie possibilità di vincere (almeno) un Oscar nel 2025.
1 – Anora
Non può esistere una lista dei papabili film Oscar 2025 senza Anora, già Palma d’Oro alla settantasettesima edizione del Festival di Cannes. L’ultimo capolavoro di Sean Baker, che ne è anche sceneggiatore e produttore, riesce nel pieno stile del suo regista a portare sugli schermi temi attuali e complessi in perfetto equilibrio tra tragedia e commedia. Temi come la lotta di classe, la ricchezza e il privilegio, giusto per dirne alcuni. La storia si concentra su Anora – la talentuosa Mikey Madison in un’interpretazione acclamata da pubblico e critica -, giovane sex worker dalle radici familiari indefinite che vive a Brighton Beach, quartiere di Brooklyn popolato da parecchie persone di origine russa. Un giorno le viene affidato un giovane cliente: Vanja, figlio di un potente e ricchissimo oligarca russo. Un ragazzo viziato e frivolo, ma anche piacevolmente leggero.
Il giovane prima propone ad Anora una settimana di esclusiva, come se fosse una fidanzata lautamente ricompensata. Poi, dopo giorni passati nella più estrema libertà, con New York in mano, le chiede di sposarlo. È la soluzione a tutto: Vanja può così emanciparsi dai suoi genitori e non tornare in Russia. Anora invece può finalmente cominciare una vita diversa, fatta di lusso e libertà. Ma c’è ovviamente un ma. Perché nel mondo contemporaneo che Baker racconta – che poi è proprio il nostro – il lieto fine delle principesse Disney non esiste. Un po’ come aveva fatto Pretty Woman nel 1990, Anora prende le fantasie di romanticismo e le ribalta come calzini in modo fresco e riflessivo. È un film che vive e racconta il mondo reale con tutte le sue disturbanti sfaccettature. E cosa si può chiedere di più a un film da Oscar?
2 – Conclave è tra i possibili film Oscar del 2025
Cambiamo totalmente registro, stile e ambientazione. Tra gli osservati speciali come film Oscar 2025 c’è anche Conclave, film di Edward Berger presentato ad agosto al Telluride Film Festival e distribuito nei nostri cinema a partire dal 19 dicembre. In questo caso il titolo non lascia nulla all’immaginazione, almeno per quanto riguarda l’ambientazione. Siamo ovviamente a Roma, dove dopo la morte di Papa Gregorio XVII i Cardinali si riuniscono in Conclave per eleggere il suo successore. Come al solito ci sono i favoriti, in questo caso quattro, provenienti da zone del mondo diverse e con altrettanto diversi modi di intendere e di vedere la Chiesa. Tutto regolare finché la faccenda non viene complicata da Vincent Benitez, un missionario che afferma di essere stato nominato in segreto Arcivescovo di Kabul dal defunto Papa.
L’arrivo di Benitez dà ufficialmente il La a una trama fatta di intrighi di potere e segreti da svelare.
E, oltre a questi, di quella voglia di competere e avere la meglio sugli altri. Una voglia che no, non è proprio tra i principi che dovrebbero dominare la Chiesa Cattolica. Eppure sì, lo fa. Conclave diventa una critica neanche troppo velata alla sete di potere e alla voglia di prevalere. Elementi, questi, che caratterizzano l’umanità tutta e dai quali gli alti prelati non sono esenti. Con un cast stellare (Ralph Fiennes, Stanley Tucci e i nostrani Isabella Rossellini e Sergio Castellitto, per fare un po’ di nomi), il film mette tanti puntini sulle i che rappresentano quanto la spiritualità sia troppo spesso messa da parte anche nel contesto ecclesiastico. E sempre con il suo cast stellare va da sé che, oltre alla candidatura al Miglior Film, una o più tra Migliore attrice non protagonista e Miglior attore protagonista (ma anche non protagonista, si sa mai) Conclave la meriterebbe proprio.