2) Watchmen (2009)
Billy Crudup
Watchmen è una delle opere più significative e rivoluzionarie nella storia del fumetto. La graphic novel che ha ridefinito il genere dei supereroi, offrendo una narrazione complessa e profonda che ha influenzato il medium. All’inizio degli anni ’80, Alan Moore aveva già ottenuto un notevole successo con diverse storie innovative, come quel Swamp Thing che abbiamo citato prima. La DC Comics, desiderosa di espandere il proprio mercato e di esplorare temi più maturi, gli offrì la possibilità di lavorare su un progetto nuovo. Nasce così l’idea per Watchmen, la cui serie di 12 numeri fu pubblicata da settembre 1986 a ottobre 1987.
La trama si svolge in un universo alternativo in cui, negli anni ’40 e ’60, sono comparsi sulla scena dei supereroi, cambiando il corso della storia.
La vicenda principale è ambientata nel 1985, durante un periodo di tensione nucleare tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Quando uno dei vigilanti, il Comico, viene ucciso, il suo collega Rorschach indaga, scoprendo una cospirazione che minaccia l’intera umanità. Una delle caratteristiche più innovative della serie fumettistica è la sua struttura narrativa. Moore e Gibbons hanno utilizzato una varietà di tecniche narrative, tra cui flashback, storie parallele e documenti diegetici (come articoli di giornale, libri e rapporti) per aggiungere profondità e contesto alla storia principale.
Particolarità che sono state riprese anche da Zack Snyder per il suo adattamento cinematografico. Il film sfida le convenzioni del genere dei supereroi, presentando personaggi che sono profondamente imperfetti e spesso motivati da impulsi egoistici o problematici. Una decostruzione dei supereroi che rappresenta un unicum nel panorama contemporaneo, tratteggiando una storia moralmente ambigua e dalle molteplici chiavi di lettura. Attraverso una serie di flashback e narrazioni parallele, il film esplora le origini e le motivazioni dei personaggi, la loro influenza sulla storia mondiale e le complesse dinamiche tra di loro. Il climax del film ruota attorno al piano di Ozymandias per prevenire una guerra nucleare globale, sacrificando milioni di vite per un presunto bene maggiore.
L’adattamento del 2009 ha affrontato sfide significative, data la densità narrativa e la profondità tematica dell’opera originale. E Snyder, noto per il suo stile visivo distintivo e la sua fedeltà alle fonti originali, si impegnò a creare un film che rispecchiasse il più possibile l’opera di Moore e Gibbons. Le sequenze di combattimento, i costumi e le ambientazioni sono stati progettati per essere il più fedeli possibile all’opera originale, con l’uso di slow-motion e composizioni visive che ricordavano i pannelli del fumetto. Dieci anni dopo la pellicola, la HBO produce una serie tv, Watchmen (dall’estetica nuda e cruda), che rappresenta il sequel spirituale della graphic novel e riprende i toni e lo stile oscuro dell’opera.
3) The Shadow (1994)
Negli anni 30 veniva doppiato in radio da Orson Welles e qualche dopo approdava nel mondo fumettistico gettando le basi per molti dei supereroi e detective che conosciamo oggi. I più classici archetipi dei vigilanti mascherati li ha lanciati proprio lui, l’Uomo Ombra, come era noto in Italia: l’ambientazione urban, l’identità segreta, il passato traumatico, il costume. Con l’avvento della televisione e l’evoluzione dei gusti del pubblico, la popolarità dei pulp magazine iniziò a diminuire. La pubblicazione di The Shadow cessò nel 1949, segnando la fine di un’era. Tuttavia, il personaggio non fu dimenticato.
Negli anni ’60 e ’70, The Shadow vide una rinascita attraverso nuove pubblicazioni e ristampe. Gli editori come Belmont Books ripresero le storie classiche e ne commissionarono di nuove. Anche i fumetti contribuirono a mantenere viva la leggenda di The Shadow, con DC Comics che pubblicò una serie negli anni ’70. Il film The Shadow del 1994 rappresenta poi un ulteriore tentativo significativo di riportare in vita uno dei personaggi più iconici della narrativa pulp del passato.
Interpretato da Alec Baldwin, il film è un’avventura d’azione che cerca di catturare l’essenza del mistero e del crime del fumetto noir.
La trama del film si basa sulla storia di Lamont Cranston, un playboy miliardario con un passato oscuro come signore della guerra in Tibet. Dopo essere stato redento dal misterioso Tulku, Cranston torna a New York con poteri mistici, incluso l’abilità di “oscurare” la mente degli altri, rendendosi invisibile. Ambientato negli anni ’30, il film vede The Shadow affrontare il malvagio Shiwan Khan, l’ultimo discendente di Genghis Khan, che ha piani di conquista del mondo. Khan arriva a New York con un’arma nucleare, progettata dal professor Reinhardt Lane. Cranston, nei panni di The Shadow, deve fermare Khan e salvare la città, con l’aiuto della figlia telepatica del professore, Margo Lane.
Le origini dell’Uomo Ombra ricalcano quelle di qualsiasi supereroe classico, seppur raccontate nel film in maniera assai sbrigativa e discutibile.
La sceneggiatura di David Koepp, sceneggiatore di successo quali “Jurassic Park” e “Spider-Man”, qui zoppica vistosamente. Laddove invece il reparto tecnico rimane di altissima qualità, con una forte attenzione alla ricostruzione storica e ai dettagli visivi dell’epoca. Uno degli aspetti più notevoli di The Shadow è, senza dubbio, il design visivo. La ricostruzione della New York degli anni ’30 è dettagliata e immersiva, con set elaborati che richiamano l’estetica dell’epoca. Gli effetti speciali, per l’epoca, appaiono notevolmente avanzati, con l’uso della CGI per rappresentare i poteri di invisibilità del vigilante.