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Gli 8 migliori film sui supereroi (ed eroi) più dark nella storia del cinema

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6) Il Corvo (1994)

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Brandon Lee

James O’Barr iniziò a lavorare alla graphic novel “Il Corvo” nel 1981 come mezzo per affrontare il dolore personale causato dalla morte della sua fidanzata in un incidente stradale. Il fumetto fu pubblicato per la prima volta nel 1989 dalla Caliber Press e la storia segue Eric Draven, un uomo riportato in vita da un corvo per vendicarsi della morte sua e della sua fidanzata Shelly, uccisi brutalmente da una gang. Nonostante il budget ridotto e la distribuzione limitata, Il Corvo divenne rapidamente un’opera di culto. La narrazione cruda e le illustrazioni suggestive di O’Barr attrassero un pubblico fedele. Tanto da portare alla successiva realizzazione di un lungometraggio omonimo nel 1994.

Forse il destino o il caso, fatto sta che l’opera gotica di O’Barr ha gettato un’aura oscura anche sul protagonista del film. Tra i casi più eclatanti della storia del cinema, il giovanissimo Brandon Lee perde la vita durante le riprese a causa di un colpo di pistola accidentale. L’incidente ha scioccato Hollywood e i fan in tutto il mondo, trasformando Il Corvo in un’opera di culto anche e sfortunatamente per questa tragica circostanza.

L’interpretazione di Brandon Lee, persino dopo la morte, è stata lodata per la sua intensità e profondità emotiva, trasformandolo in una figura tragica e leggendaria.

La storia, proprio come avviene nella graphic novel, segue Eric Draven un musicista rock che viene brutalmente ucciso insieme alla sua fidanzata Shelly la notte prima del loro matrimonio. Un anno dopo, Eric viene riportato in vita da un misterioso corvo per vendicare la loro morte. Con l’aiuto del corvo, che lo guida e gli conferisce poteri sovrannaturali, Eric cerca e uccide i membri della gang responsabile dell’atrocità. Amore eterno, giustizia, vendetta e redenzione sono gli elementi principali del film diretto da Alex Proyas. Il regista, inoltre, è stato cruciale nel ricreare un mondo visivamente affascinante, caratterizzato da un’estetica gotica e post-industriale. L’uso innovativo della luce e delle ombre, insieme a una scenografia meticolosa, ha dato vita a una città decadente che rispecchia il tormento interiore di Eric.

La resurrezione di Eric non è solo fisica, ma rappresenta anche il ritorno della speranza e della giustizia in una città corrotta e decadente.

L’iconografia gotica, l’ambientazione urban e l’atmosfera malinconica contribuiscono a creare un’esperienza visiva e emotiva unica. Una scenografia che rispecchia il tormento del protagonista e la sua successiva redenzione. D’altronde lo sanno tutti che “non può piovere per sempre”.

7) The Batman (2022)

The Batman
Robert Pattinson in The Batman

Batman fa il suo debutto il 30 marzo 1939 nel numero 27 di “Detective Comics”, una pubblicazione della National Allied Publications, che più tardi diventerà DC Comics. Creato da Bob Kane e Bill Finger, il personaggio nasce come una risposta al successo di Superman, introdotto l’anno precedente. A differenza dell’eroe kryptoniano, però, Batman è un vigilante senza superpoteri. Il suo alter ego, Bruce Wayne, è un miliardario filantropo che decide di combattere il crimine dopo aver assistito all’omicidio dei suoi genitori. Il successo del personaggio è immediato.

Batman ottiene una sua testata nel 1940, e nello stesso anno viene introdotto uno dei suoi principali antagonisti, il Joker.

Durante gli anni ’40, Batman si afferma come un detective oscuro e serio. Tuttavia, nel corso degli anni ’50, il tono dei fumetti cambia radicalmente. A causa della crescente preoccupazione pubblica per i contenuti violenti nei fumetti, infatti, i toni diventano decisamente più leggeri e avventurosi. Ma la parentesi è molto breve. Gli anni ’70 segnano un ritorno alle origini oscure del personaggio. Sotto la guida di autori come Dennis O’Neil e Neal Adams, Batman torna a essere un detective oscuro e tormentato. Questo periodo vede l’introduzione di Ra’s al Ghul e una rinnovata enfasi sul ruolo di Gotham City come una città corrotta e decadente.

Ed è proprio a quelle vibes che ha deciso di rifarsi Matt Reeves con il suo Batman (disponibile sul catalogo Netflix qui). Ambientato durante il secondo anno di attività di Batman, il film si concentra sulle indagini del supereroe su una serie di omicidi compiuti da un serial killer noto come l’Enigmista (Paul Dano). Mentre Batman cerca di svelare il mistero dietro questi crimini, deve anche affrontare la corruzione che pervade Gotham City e le sue stesse lotte interiori.

Robert Pattinson offre una performance intensa e complessa come Bruce Wayne/Batman in questo riuscitissimo film sui supereroi (sugli eroi, in questo specifico caso).

La sua versione riesce a bilanciare la vulnerabilità emotiva di Bruce con la ferocia implacabile di Batman regalando ai fan la versione più oscura mai vista prima al cinema. Non c’è traccia del miliardario playboy. Solo un ragazzino cresciuto troppo in fretta che ha dovuto guardare in faccia i propri demoni e imparare a conviverci. Il film si concentra soprattutto sulla psiche del protagonista, evidenziando il suo isolamento e la sua ossessione per la giustizia. Reeves crea un Gotham City che è allo stesso tempo familiare e nuova. Piena di dettagli che la rendono un personaggio a sé stante e dove la fotografia di Greig Fraser domina su ogni altro aspetto.

Utilizzando luci e ombre in modo magistrale, Fraser contribuisce a creare un’atmosfera avvolgente e claustrofobica. Ogni fotogramma è studiato nei minimi dettagli per riflettere l’oscurità e la complessità della storia.

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