10 – Regression, l’ultimo (ma non per importanza) nella lista dei finali più sconvolgenti nella storia dei film thriller psicologici

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Eccoci arrivati alla fine della lista, ma non per importanza, con un film del 2015 che ha consacrato la maghetta Emma Watson sulle scene del panorama internazionale, discostandosi enormemente da quella Hermione Granger al quale eravamo abituati. Il film è volutamente intricato e molto cupo, specialmente nell’ultima parte. Nel film Angela (Emma Watson) accusa il padre di abusi sessuali, nonostante lui non si ricordi nulla dei fatti. Viene perciò chiamato Raines uno psichiatra che lo sottopone a ipnosi regressiva. Durante le sedute i ricordi del padre, di Angela e dei famigliari si mescolano facendoci scoprire una terribile verità: i famigliari, tra cui la tenera nonnina di Angela e Angela stessa, compiono sacrifici umani. Ancora una volta il mio amore per i riti satanici fuoriesce, di conseguenza ripropongo ciò detto sopra! se non vi piacciono le croci rovesciate e gli incubi satanici non guardate Regression.
Il regista è ancora una volta Amenábar che questa volta, a differenza di The Others, compie qualche passo falso inserendo una sceneggiatura a volte scialba e noiosa. Ciò nonostante è uno dei migliori film thriller psicologici del panorama attuale con al centro accenni alle stesse tecniche psicologiche utilizzate dagli psichiatri. La regressione è infatti quella tecnica che porta le persone in uno stato catartico, ipnotico, con il fine ultimo quello di andare indietro nel tempo per scoprire gli episodi inconsci o rimossi dalla nostra memoria.
Per concludere l’articolo ripropongo la frase di Verbal Kint ne I Soliti Sospetti, molto pregnante in questa sede e che viene utilizzata da Amenábar anche in Regression, con la differenza che qui il diavolo vuole convincere il mondo della sua esistenza.
“La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto é stato convincere il mondo che lui non esiste”