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I 10 film western che hanno fatto la storia dell’intero genere

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Nel momento in cui si sono riaccese le luci della sala cinematografica, ho realizzato di essere di nuovo nella realtà e ho capito che era sbocciato l’amore con i film western. Durante la proiezione infatti i miei occhi si sono riempiti di meraviglia nel vedere panorami e cieli sconfinati, all’interno dei quali si intrecciano avventure immortali. Indiani, cowboys, carovane, coloni, cercatori d’oro: questo è il Selvaggio West polveroso e dai toni caldi che tutti conosciamo.

Su questi personaggi il cinema ha costruito la sua storia fin dagli albori nei primi del ‘900, quando non esistevano ancora il sonoro e il colore, fino ad arrivare ai giorni nostri, con le migliori tecnologie a disposizione. Questo lungo periodo ha dato vita a centinaia di opere che hanno catturato lo sguardo e la fantasia degli spettatori.

Tra queste, ecco l’elenco dei 10 film western da vedere che hanno fatto la storia dell’intero genere.

1) Ombre rosse (1939)

Questo film, che vanta più di ottant’anni, ha tracciato una linea di demarcazione nell’immaginario collettivo e di genere rilanciando il cinema western a cavallo della seconda guerra mondiale. Nonostante l’età, è un’opera avvincente e attuale, creatrice del sodalizio artistico tra il regista John Ford e la Monument Valley.

Le vicende dei protagonisti si svolgono su di una diligenza che attraversa i tipici paesaggi aridi e inospitali del West, controllati dalla tribù degli Apache. È un viaggio lungo e pericoloso, in cui il destino individuale e collettivo dei diversi personaggi si incontra e converge. Accanto alla prostituta Dallas (Claire Trevor), vediamo il medico alcolizzato Dr. Boone (Thomas Mitchell), il banchiere Gatewood, il giocatore Hatfield, lo sceriffo Wilcox e il suo secondo.

Ma la figura di spicco di questo film, colui che entrerà per sempre nel firmamento hollywoodiano, è John Wayne, qui nei panni di Ringo, un pistolero diventato una leggenda della storia del cinema.

Nello spazio stretto della diligenza si tessono nuovi legami e si fa i conti con il proprio passato. Vita e morte, perdono e vendetta, tolleranza ed emarginazione, speranza e disperazione. Chi saranno i buoni e chi i cattivi? Chi cambierà la propria vita? E chi invece soccomberà al proprio destino?Ombre rosse ai tempi vinse 2 Premi Oscar e successivamente è stato citato da tantissimi registi e artisti, tra i quali Steven Spielberg, in alcune scene di inseguimento a cavallo nel film I predatori dell’arca perduta.

2) Mezzogiorno di Fuoco (1952)

Fine ‘800, Hadleyville, cittadina del Nuovo Messico. Cosa spinge lo sceriffo William Kane (Gary Cooper) a scrivere il suo testamento nel giorno del suo matrimonio? La risposta è nel nome di Frank Miller, suo acerrimo nemico, il quale arriverà a mezzogiorno in cerca di vendetta.

La trama di questo film western da vedere assolutamente e diretto da Fred Zinnemann è lineare, quasi elementare. A renderlo così originale e famoso è il fatto di essere stato girato in un’unica unità di tempo e di azione. La narrazione infatti inizia alle 10.26 del mattino, durante il matrimonio dello sceriffo, e si conclude con l’epilogo, pochi minuti dopo mezzogiorno. In questo lasso di tempo vediamo la Paura avvolgere con le sue spire la cittadina e i suoi abitanti. Lentamente prende possesso delle loro menti, inducendoli ad abbandonare l’amore, l’amicizia e la lealtà. Al posto di questi nobili sentimenti subentrano la vigliaccheria e la codardia.

Durante questi avvenimenti sentiamo il dialogo interiore del protagonista e percepiamo la sua disillusione di essere rimasto solo davanti al pericolo. Ma nonostante questo William, mosso dalla testardaggine, affronterà il suo destino. La pellicola vanta inoltre un girato in bianco e nero, che rende ancora più incisiva l’angoscia crescente, e che risalta i primi piani dei volti dei protagonisti e degli oggetti di scena, come la sedia dello sceriffo e la pendola. Quest’ultima soprattutto rappresenta il simbolo tangibile dei minuti che passano, inevitabilmente.

La storia dei personaggi inoltre è meta-cinema, perché sia il regista che lo sceneggiatore Carl Foreman, in quegli anni vennero inseriti nelle liste di prescrizione di McCarty. Si trovarono soli e dovettero aspettare molto tempo prima di poter riprendere in mano la loro vita serenamente.

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