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8 Film che hanno un finale alternativo molto più bello dell’originale

Finali alternativi film
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Quante volte, di fronte a un film, ci siamo chiesti quale altro possibile epilogo potesse avere? Probabilmente una marea, e non importa quanto il finale ci abbia soddisfatto. Far viaggiare la nostra mente facendola arrivare lontano, fin lì dove non sono arrivati gli autori, è uno dei sacrosanti diritti del telespettatore, un viaggio mentale a cui non possiamo rinunciare. Alcune pellicole, come ben sappiamo, godono di un finale effettivo (quello che abbiamo davvero visto nello schermo) e di uno alternativo che altro non è che un’idea mai andata in porto in cui le cose erano nettamente diverse rispetto a come sono in realtà andate. In alcuni casi è una fortuna che questi epiloghi non si siano mai realizzati, in altri invece è un vero peccato. Non fraintendiamoci: non si tratta di disprezzare il finale scelto, ma di apprezzare così tanto quell’alternativa da considerarla più affascinante dell’originale. Io sono Leggenda, Butterfly Effect, Salt: tutti questi sono solo alcuni dei film che possiedono un finale alternativo migliore di quello scelto, ma non sono i soli. Altre pellicole condividono lo stesso destino, ed è il momento di analizzare quali e perché. D’altronde, quando si parla di finali alternativi, non sempre è semplice capire come stiano davvero le cose.

Non possiamo cambiare le sorti del destino della pellicola, ma possiamo scoprire come sarebbe potuta volgere al termine se gli sceneggiatori avessero creduto di più in quell’idea.

1) Io sono Leggenda, uno dei finali alternativi che più avremmo apprezzato

Io Sono Leggenda (640×360)

Distribuito nel 2008, Io sono Leggenda è una delle piccole più conosciute e acclamate di Will Smith, chiamato qui a interpretare un uomo che deve cercare di sopravvivere in un mondo sterminato da un virus che trasforma gli individui in vampiri. Lui, il Dott. Robert Neville, è l’unico sopravvissuto, l’unico che cerca in tutti i modi di trovare una cura che ponga fine a questa epidemia. Il finale originale vede il protagonista sacrificarsi facendosi esplodere insieme agli infetti permettendo così ad Anna ed Ethan di fuggire con la l’antidoto che porrà finalmente fine a questa epidemia. Il finale alternativo, nonostante il sacrificio drammatico del protagonista, riesce però a essere ancor più toccante: Robert comprende infatti l’intelligenza del maschio alpha – che vuole solamente la sua compagna – decidendo così di restituirgliela. Il protagonista riesce anche a non essere attaccato, dirigendosi così insieme ad Anna ed Ethan verso un villaggio. Il finale alternativo della pellicola si chiude con un messaggio in radio registrato da Anna in cui spiega che è con altri due immuni, accendendo così anche la speranza negli altri sopravvissuti: non sono soli. Questo finale rispecchia sicuramente in modo più toccante la filosofia del film dimostrando l’uguaglianza e la possibilità di poter convivere con altre razze. Il sacrificio rende onore al protagonista, ma di certo questo finale avrebbe reso ancor più onore alla pellicola.

2) Rambo

Rambo (640×360)

Rambo arriva nelle sale cinematografiche nel 1982 come riadattamento del romanzo, scritto dieci anni prima, Primo Sangue. Al centro della pellicola troviamo Sylvester Stallone in uno dei suoi primi ruoli iconici che, ancora oggi, nessuno ha mai dimenticato. La pellicola – considerata come un vero e proprio cult del cinema – racconta le vicende di John Rambo, un veterano della guerra del Vietnam che porta con sé i dolori e le conseguenze delle tragedie che ha vissuto. Tutto cambia (ma non in meglio) quando, andando a trovare un suo commilitone, scopre una brutta verità che lo turba profondamente. Il film, come ricorderete, termina con Rambo che si infuria per il trattamento ricevuto e per ciò che ha vissuto durante la guerra, scoppiando così a piangere. Si consegna a Trautman e, nella disperazione interiore, viene arrestato e poi portato via dalla stazione di polizia. Nel finale alternativo Rambo avrebbe dovuto chiedere a Trautman di ucciderlo, spingendolo così a puntargli una pistola. Al suo rifiuto, Rambo avrebbe risposto premendo il grilletto. In questo modo il finale sarebbe stato più in linea non solo con personaggio ma anche con l’essenza del romanzo, che possiede proprio questa conclusione. Se questo finale alternativo fosse stato messo in atto, non vi sarebbero stati altri sequel e forse sarebbe andata bene comunque così.

3) The Butterfly Effect, uno dei finali alternativi più crudi tra questi film

The Butterfly Effect (640×360)

Distribuito nel 2004, The Butterfly Effect racconta le vicende di Evan, uno studente universitario che soffre di frequenti emicranie che gli causano diversi svenimenti senza apparente ragione. Nella realtà Evan, durante questi svenimenti, viaggia indietro nel tempo riscoprendo e rivivendo alcuni dei momenti più complessi della sua infanzia e adolescenza. Nel finale originale scelto per la pellicola, il protagonista decide di tornare indietro nel tempo per cancellare il suo incontro con la sua Kayleigh, salvando così la situazione e i suoi amici. Nonostante il finale emotivamente forte, The Butterfly Effect avrebbe potuto osare ancor di più con un epilogo più duro, forse anche inquietante, ma di certo originale. L’epilogo alternativo vede infatti Evan tornare fino a quando era nella pancia di sua madre, fermando in quel preciso istante la sua vita. Evan non sarebbe mai infatti nato, ma poco dopo scopriamo che la madre aveva avuto altri aborti spontanei che suggerivano che gli altri fratelli del protagonista possedevano il suo stesso gene che permetteva di viaggiare nel tempo. In alcuni casi come questo osare potrebbe voler dire essere bizzarri e sopra le righe, ma in film così ce lo si può permettere eccome.

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