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7 film sottovalutati che però hanno un finale iconico

3) Quella casa nel bosco (2012)

Tra gli horror più iconici di sempre Quella casa nel bosco

A prima vista, Quella casa nel bosco sembra il tipico horror con un gruppo di ragazzi che si avventura in un luogo isolato per poi affrontare orrori indicibili. Ma dietro questa premessa apparentemente banale si nasconde uno dei film più geniali e sovversivi del genere. Diretto da Drew Goddard e scritto insieme a Joss Whedon, il film smonta e rielabora ogni cliché horror, trasformandoli in un intricato meccanismo narrativo (leggi anche i colpi di scena dei film horror più scioccanti).

Il punto di forza della pellicola è la sua metanarrazione: gli eventi nella casa sono orchestrati da una misteriosa organizzazione che manipola ogni mossa dei protagonisti come se fosse un grande esperimento. Questa rivelazione cambia completamente la prospettiva dello spettatore, rendendo il film un’esperienza unica. Il finale, in cui viene svelato il vero scopo dell’esperimento e la portata globale degli eventi, è uno dei più sorprendenti e originali del cinema horror moderno. Invece di offrire una conclusione rassicurante, Quella casa nel bosco abbraccia il caos, regalando un’ultima sequenza che lascia lo spettatore senza parole.

4) Sorry to Bother You (2018)

Sorry to Bother You (2018) è uno dei film più amati degli ultimi 10 anni per il suo finale

Tra i finali iconici dei film degli ultimi 10 anni c’è anche Sorry To Bother You. Già, ci sono film che iniziano come semplici commedie satiriche e poi si trasformano in qualcosa di completamente inaspettato, ed è proprio questo il caso. Diretto da Boots Riley, il film segue esattamente questo tipo di percorso. Assistiamo alla storia di Cassius Green (Lakeith Stanfield), un giovane afroamericano che trova lavoro come operatore di telemarketing e scopre che fingere una “voce da bianco” gli garantisce un successo straordinario (leggi anche i 10 finali più controversi nella storia del cinema).

Mentre Cassius scala rapidamente i ranghi della sua azienda, la storia prende una piega surreale e inquietante. Il film utilizza la satira per affrontare temi come il capitalismo sfrenato, il razzismo sistemico e l’alienazione lavorativa, portando lo spettatore in un viaggio sempre più bizzarro. Il terzo atto del film esplode in un delirio visivo e narrativo che ribalta completamente ogni aspettativa. Il finale, tanto folle quanto disturbante, rende Sorry to Bother You un’opera unica che sfida ogni convenzione cinematografica.

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