Vai al contenuto
Home » Film

I 9 film horror più grotteschi che puoi trovare oggi in streaming

Ma prima di continuare con la lettura abbiamo entusiasmanti novità da condividere con te. A breve sarà disponibile Hall of Series Plus, il nostro servizio in abbonamento che ti permetterà di accedere a moltissimi contenuti esclusivi e in anteprima.

Inserisci il tuo indirizzo email e clicca su ‘Avvisami’ per essere notificato quando Plus sarà disponibile.

* campo obbligatorio

L’horror è tra i generi cinematografici più dibattuti e sostenuti, oggi come ieri, proprio per la pluralità di organismi che compongono un’unica facciata. Quest’ultima, se smontata e scardinata, presenta una serie di sottogeneri più specifici e particolari, come quello del grottesco, pertanto tutti quei film horror che si differenziano rispetto agli altri per la loro audacia, nel bene e nel male. Nella lista analizzeremo dei progetti che hanno aiutato allo sviluppo del genere horror, ma che per alcuni fattori non sono riusciti del tutto a rientrare tra i capolavori della cinematografia: vuoi per il tentativo di essere avanti coi tempi (nei film precedenti agli anni 2000) o per la volontà di diffondersi dalla massa (in quelli successivi agli anni 2000), il loro primo approccio è stato fallimentare e poco producente.

Dunque, andiamo a scoprire quali sono i 9 film horror più grotteschi che puoi trovare oggi in streaming.

1) Frogs (1972)

Horror
Horror (640×360)

Il primo della lista tra i film horror più grotteschi abbiamo un film diretto da George McCowan e uscito nelle sale cinematografiche statunitensi il 10 marzo 1972, aggiudicandosi al box office ben 1.9 milioni di dollari (un vero e proprio successo se si pensa che è stato prodotto con meno della metà della metà). La storia narra di un giovane fotografo (Ray Milland), che scopre l’esistenza di una remota isola del Sud America, dove l’equilibrio ecologico è stato distrutto dall’uso di sostanze tossiche, provocando l’innaturale aggressività di batraci e murene.
Di per sé la tematica ritorna tremendamente attuale nei giorni nostri, viste le problematiche riguardanti la panoramica climatica ed è questo il motivo principale per il quale il lungometraggio è tornato a galla. Tuttavia, è stato impossibile per la critica non affossarlo, visti gli scadenti effetti visivi, la trama semplicistica e delle scenografie spesso fuori fuoco rispetto al fulcro principale.

2) Deathbed: The Bed That Eats (1977)

Horror (640×360)

Proseguendo abbiamo un film horror che di per sé lascia evincere quello di cui tratta il film: un letto posseduto da un demone che divora i poveri e stanchi malcapitati intenti a sdraiarvici sopra. Una trama assurda e che dimostra una certa piattezza nel suo svolgimento, una vera e propria staticità, data dal fatto che la maggior parte delle inquadrature coinvolgono il letto e le sue varie vittime. Tuttavia, il tempo ha dimostrato di esser clemente, visto che grazie anche alla sua intrinseca originalità, il lungometraggio è riuscito a costruirsi attorno alla propria immagine una ristretta, ma fedele, schiera di sostenitori e quindi di aggiudicarsi l’appellativo di cult movie.

3) The Happening – E venne il giorno (2008)

Horror (640×360)

A scalare passiamo ai giorni nostri, insieme ad un film horror che sbarcò nelle sale cinematografiche statunitensi il 13 giugno 2008. Al box office si rivelò un vero e proprio successo, dato che riuscì a incassare ben 168 milioni di dollari, a discapito dei 60 milioni stimati per la produzione. Ciononostante, la critica ha ampiamente frantumato e criticato la qualità effettiva del film, che di per sé è nulla dati gli aspetti grossolani e, per l’appunto, grotteschi. A livello di intreccio della narrazione non vi sono grandi novità, dato che il presupposto dal quale tutto nasce è semplice e visto, anzi rivisto, più volte, ovvero il manifestarsi di strani comportamenti tra gli abitanti di New York, che portano ad una massiccia ondata di suicidi in tutta la città. Un professore di scienze (Mark Wahlberg) e sua moglie (Zooey Deschanel) fuggono, ma la strana malattia si diffonde velocemente.
Infine, impossibile non tener conto delle tante nomination ricevute ai Razzie Awards 2008, ovvero dei premi che vengono assegnati in una cerimonia annuale tenuta a Los Angeles per riconoscere gli attori, gli sceneggiatori, i registi, i film e le canzoni peggiori della stagione cinematografica precedente.

4) Maximum Overdrive – Brivido (1986)

Horror
Horror (640×360)

Tornando indietro nel tempo, ci duole vedere nella lista un prodotto che nient’altro è se non l’adattamento cinematografico di un lavoro realizzato dallo scrittore statunitense Stephen King, che ne è anche il regista: Brivido, appartenente alla raccolta di racconti A volte ritornano, del 1978. Quest’ultimo scritto, tra le tante cose, oltre ad avere ricevuto un adattamento destinato al cinema, ne ha ricevuto uno anche televisivo, Trucks – Trasporto infernale, diretto da Chris Thomson. I presupposti per il successo c’erano, vista la base di partenza e le mani operanti che si celavano dietro le quinte, solo che certe caratteristiche sono state talmente tanto forzate da risultare assurde e fuori luogo. Una conferma di questa debolezza generale ci viene data anche dal riscontro ricevuto dal pubblico, tanto che il film ha guadagnato dai 3.5 ai 7.4 milioni al box office, comunque nulli rispetto ai 9 milioni stimati per la produzione. La storia non ha complicati risvolti o destabilizzanti rivelazioni, semplicemente comincia con la scia di una cometa, che porta tutti i mezzi meccanici di una cittadina lagunare americana a impazzire e uccidere i cittadini.

5) ThanksKilling (2007)

Horror (640×360)

Diretto da Jordan Downey, è forse uno dei film horror più ridicoli a esser mai stati prodotti e sicuramente il più economico della lista, visto che per la produzione sono stati investiti solo 3.500 dollari; è stato realizzato un sequel nel 2012, il quale budget è lievitato fino ai 112.248 dollari. La trama raggiunge dei picchi di assurdità mai visti prima, dal momento che il villain principale del film è niente di meno che un tacchino in preda alla follia, colto nel massacro che svolgerà ai danni delle proprie vittime. A quanto pare passò dei problemi giuridici per via dell’aspetto esteriore dell’animale killer, fin troppo identico alle iconiche figure degli Skeksis, gli antagonisti del cult movie Dark Crystal, realizzato nel 1982, e che è stato poi rielaborato nel 2019 con una serie televisiva da Netflix: The Dark Crystal: Age of Resistance.

6) The Bye Bye Man (2017)

Horror
Horror (640×360)

Decisamente più recente è il seguente film horror, diretto da Stacy Title e basato sul capitolo The Bridge to Body Island del romanzo The President’s Vampire di Robert Damon Schneck. Venne distribuito nelle sale cinematografiche con diverse difficoltà e rimandi nel gennaio 2017 e al box office ha sorpreso tutti, dato che è riuscito a guadagnare quasi 30 milioni di dollari: un ottimo traguardo se prendiamo in considerazione il budget iniziale di soli 7.4 milioni circa. La trama si incentra su tre studenti, che prendono in affitto una vecchia villetta isolata in un bosco e che nel corso di una seduta spiritica risvegliano involontariamente una malvagia entità soprannaturale chiamata Bye Bye Man, il quale tormenta tutti coloro che scoprono il suo nome. Ben presto finiranno sotto il suo controllo e inizieranno a commettere atti impensabili.
Non ci sono degli spunti originali e intrinsecamente nuovi, tuttavia è da riconoscere la buona riuscita della maschera affidata al villain, dal momento che restituisce delle sensazioni spettrali e di inquietudine.

7) The Gingerdead Man (2005)

Horror (640×360)

Passiamo a una commedia slasher dal sapore natalizio, diretta da Charles Band. In Italia il film non è mai sbarcato, nonostante negli Stati Uniti abbi formato un vero e proprio fandom, anche a seguito di tutti i sequel e crossover prodotti: Gingerdead Man 2: Passion of the Crust (2007), Gingerdead Man 3: Saturday Night Cleaver (2008) e Gingerdead Man vs. Evil Bong (2013). Senza tener conto dei fumetti realizzati in onore del lungometraggio originale tra il 2015 e il 2018, che si aggiungono al merchandising preesistente e che ha portato diversi fondi alla casa di produzione, Trick or Treat Studios. La storia si apre nella tavola calda Cadillac Jack’s di Waco, in Texas, dove il folle assassino Millard Findlemeyer (Gary Busey) apre il fuoco sulla famiglia Leigh, uccidendo Jeremy (James Snyder) e James (Newell Alexander), ma lasciando vive Sarah (Robin Sydney) e sua madre Betty (Margaret Blye). L’assassino, arrestato, viene condannato a morte ed ucciso sulla sedia elettrica. Dopo l’esecuzione, Findlemeyer viene cremato e le sue ceneri consegnate alla madre, una strega, che le incorpora nella miscela del pan di zenzero per riportare in vita il figlio. Il biscotto di pan di zenzero prende vita per magia e riprende ad assassinare di nuovo.

8) Birdemic: Shock and Terror (2010)

Horror
Horror (640×360)

Impossibile non inserire uno dei film horror più controversi e che ha ritrovato una certa popolarità grazie a TikTok: questo non risollevandolo, ma accertando la sua mediocrità riguardo la qualità estremamente scadente degli effetti speciali di computer grafica e per l’improbabile capacità espressiva degli attori. Il prodotto viene classificato come B-movie e si ispira al capolavoro della cinematografia horror Gli uccelli del grande maestro Alfred Hitchcock. Difatti parla di Rod (Alan Bagh) e Nathalie (Whitney Moore), che vivono una perfetta storia d’amore, ma un evento imprevisto turba le loro vite. Uno stormo di aquile e avvoltoi attacca gli abitanti della loro piccola città. Il numero delle vittime non smette di crescere, e nessuno riesce a capire quale sia la causa dell’attacco.
Il lungometraggio è stato stroncato dalla critica, nonostante abbi ricevuto un sequel nel 2013, ed è tra i film meno votati sul sito web IMDb, con una votazione di 1.8 su 10.

9) L’attacco dei pomodori assassini (1978)

Horror (640×360)

Per chiudere in bellezza abbiamo il seguente lungometraggio, dove il genere umano si trova improvvisamente attaccato da pomodori senzienti, decisi a conquistare il mondo. In seguito al fallimento di tutti i tentativi di debellare la minaccia da parte del governo statunitense, il detective Mason Dixon (David Miller) scoprirà che i pomodori non sopportano una canzone, dal titolo Amore in pubertà, in grado di indebolirli e metterli in fuga, e in virtù di ciò riuscirà a porre fine all’invasione. Al di là della discutibile interpretazione degli attori, l’assurdità della trama e la qualità delle scenografie, è interessante notare come sia riuscito a costruirsi un vero e proprio esercito di sostenitori, anche grazie a tutti gli altri progetti rilasciati negli anni a venire della sua originale distribuzione: Il ritorno dei pomodori assassini (1988), Killer Tomatoes Strike Back! (1990) e Killer Tomatoes Eat France! (1991). Senza tener conto della serie animata per ragazzi L’attacco dei pomodori impazziti, del 1990, e i vari fumetti e videogiochi sviluppati.