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Il film della settimana: I segreti di Osage County

I segreti di Osage County
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Tutti abbiamo vissuto quella spiacevole situazione raccontata brillantemente da Zerocalcare in Strappare lungo i bordi: chi non è mai stato ore a scorrere i film sulle piattaforme streaming e non trovare niente da vedere pur avendo a disposizione “tutto l’audiovisivo del mondo” e pensando “è possibile che son tutti film de m*rda”? Certo, la roba bella magari l’abbiamo già vista, altra siamo in ritardo e altra ancora la teniamo per il momento giusto – se arriverà. Vogliamo evitare, però, di finire nella fantascienza polacca del ‘900 in lingua originale, andare a letto frustrati con la nostra coscienza sottoforma di Armadillo che ci costringe a interrogarci su noi stessi dicendo: “Dai su, se su ottomila film non te ne va bene manco uno, forse sei te che non vai bene”. Proprio per questo nasce la seguente rubrica settimanale, in onda ogni lunedì e rivolta sia a chi la pellicola in questione non l’ha mai vista, sia a chi l’ha già visionata e vuole saperne di più: infatti, nella prima breve parte vi consigliamo un film; nella seconda invece ve lo recensiamo, analizziamo o ci concentreremo su un aspetto particolare. E questa settimana abbiamo scelto I segreti di Osage County.

PRIMA PARTE: Perché, dunque, vedere I segreti di Osage County? Ecco la risposta senza spoiler.

Disponibile su Amazon Prime Video e MGM (a noleggio su Apple Tv), I segreti di Osage County ci trasporta nel caldo torrido dell’Oklahoma, dove vivono Beverly, un bevitore incallito, e Violet Weston, una donna persa nella sua dipendenza da quelle pillole che le servono per curare un male alla bocca. Un giorno, però, Beverly scompare inspiegabilmente e ciò richiamerà le figlie Karen e Barbara all’ovile (l’altra, Ivy, vive ancora con i genitori): la prima con il suo nuovo fidanzato, la seconda con il marito Bill e la figlia Jean. Arriva anche la sorella di Violet, Mattie Fae, col marito Charles e il figlio Little Charles. Nei giorni che seguiranno emergeranno conflitti mai sopiti, cicatrici mai chiuse, segreti mai confessati; tutto all’interno di quelle quattro mura che diverranno il palco di questo intenso dramma familiare.

È John Wells a dirigere I segreti di Osage County, tratto dallo spettacolo teatrale Agosto, foto di famiglia (in originale August: Osage County) scritto da Tracy Letts, a cui è stata affidala la sceneggiatura del film. Pur essendo molto ancorato al testo teatrale e anche se non ha particolari guizzi registici, è capace di emozionare mettendo in scena quelle dinamiche familiari ben riconoscibili, senza cadere nel sentimentalismo e concentrandosi su un tema personale, complesso e universale: il rapporto nelle famiglie e, soprattutto, con i genitori. Ed è un film di attori, anzi di attrici, con Meryl Streep e Julia Roberts (entrambe nominate all’Oscar) che si fronteggiano in questo duello madre/figlia, accompagnate da un cast di ottimi comprimari: Chris Cooper, Ewan McGregor, Margo Martindale, Sam Shepard, Dermont Mulroney, Julianne Nicholson, Juliette Lewis, Abigail Breslin, Benedict Cumberbatch e Misty Upham.

I segreti di Osage County non sarà la pellicola migliore che ci capiterà di vedere, ma con le sue battute colorite e cariche di aggressività, con il suo cast e la sua storia merita sicuramente una visione. E dopo che l’avete fatto su Amazon Prime Video, vi attende la nostra recensione.

SECONDA PARTE: La recensione (con spoiler) de I segreti di Osage County

I segreti di Osage County

“So che c’è un’altra dimensione nel film che non poteva esserci nel testo teatrale ed è Osage County. Vorrei portare il regista e la produzione a casa mia e mostrare loro il paesaggio che ha un valore profondo per me come persona che non ha solo scritto un testo ma ha scritto una sceneggiatura che è in qualche misura autobiografica. Il paesaggio stesso diviene un personaggio”

Tracy Letts aveva chiesto questo a chiunque avesse portato sul grande schermo la sua opera teatrale, perché il paesaggio, elevato a co-protagonista, assume sempre una valenza simbolica per lui. Ed è stata ascoltato da John Wells, che ha girato gli esterni proprio in Oklahoma. Quelle distese rurali aperte e sconfinate, invase da un sole che acceca e caratterizzate da una desolata e silenziosa armonia, si contrappongono alle liti casalinghe, al desiderio di libertà dei Weston, all’impotenza di non poter cambiare il corso degli eventi; soprattutto, alla prigione claustrofobica in cui vivono i personaggi, vittime di loro stessi e delle loro mancanze, che ritengono più facile fuggire che rimanere.

Certo, quella natura nel film su Amazon Prime Video sembra quasi essere Leopardiana: benevola in apparenza, ma in realtà pronta a inghiottire chiunque pensi che, attraverso di lei, si possa raggiungere un futuro migliore. Dunque, quelle Grandi Pianure incarnano il luogo dell’anima, dove i genitori hanno dovuto lottare per sopravvivere e i figli sono costretti a vedersela con la scarna morale generata dalla povertà. Non è un caso che la fotografia sia desaturata; i colori più deboli e tendenti al nero, marrone e giallo; gli interni con tonalità scure, lì dove i personaggi si mimetizzano e confondono. L’uso, poi, di un formato di pellicola che schiaccia l’immagine ricrea l’oppressione del loro ambiente, quasi fosse un’estensione della loro interiorità.

Quindi, quella prigione in cui sono chiusi è tanto metaforica quanto fisica, perché tutto è ambientato nella casa in cui Violet è prigioniera di una malattia che l’ha inaridita nell’aspetto e nello spirito, rendendola sgradevole con chiunque le capiti a tiro.

È attorno a questa donna che ruota I segreti di Osage County, interpretata alla grandissima da Meryl Streep. Forse solo lei poteva farlo, data la complessità di un personaggio come Violet, come dichiarò lei stessa:

“Una delle parti spiritualmente più difficili che si possano immaginare. Devi essere un’attrice in grado di affrontare il mostruoso comportamento di Violet, con i suoi ribaltamenti di tristezza e il disgusto per sé stessa.”

Violet, infatti, è questa matriarca instabile, polemica ed egocentrica simile, in un certo senso, alle figure materne dei Woody Allen più cupi, come Interiors e Settembre. Seppur con tutte le difficoltà del caso, Meryl Streep è davvero naturale nell’incarnare questa donna colpita da mille difficoltà e resa incapace di amare dalla vita, nonostante lei stessa ne abbia bisogno. Mette a nudo le sue fragilità onestamente, alternando periodi di lucidità ad altri di smarrimento. E, se questo è un duello madre/figlia come l’abbiamo definito nell’introduzione, la sua avversaria non può che essere il suo specchio, ovvero la Barbara di Julia Roberts. Perché I segreti di Osage County è un gioco sadico in cui le madri sembrano voler vedere i figli affondare pur di non perderne il controllo, mentre i figli vogliono distaccarsi da loro per non essere uguali. Ciò è reso possibile, in primis, da queste due attrici, i cui personaggi si ringhiano addosso per tutto il film su Amazon Prime Video, come fossero ai due angoli opposti su quel ring chiamato vita.

Sebbene Meryl Streep sia la regina della scena, Julia Roberts le tiene testa incarnando il perfetto capro espiatorio per tutti i mali dei Westson: la figlia che se n’è andata per farsi una vita migliore e lontana da loro. Sfoderando una delle sue migliori interpretazioni di sempre, l’attrice dà corpo a una donna forte, tormentata, contraddittoria, solida ma travolta dagli eventi della vita. Gioca in sottrazione con espressioni ed emozioni, tesa come una corda pronta a spezzarsi da un istante all’altro e, non focalizzandosi sulla sua bellezza come accade solitamente, questo ruolo mostra la bravura drammatica di Julia Roberts, che non era così ben visibile da Erin Brockovich. Barbara è il perfetto contraltare di Violet, ma come lei è incapace di mostrarsi fragile, preferendo lo scontro per far valere le sue ragioni. E il conflitto generazionale tra loro dà vita ai momenti più intensi de I segreti di Osage County.

I segreti di Osage County
Meryl Streep e Julia Roberts nel film su Amazon Prime Video

Tra Meryl Streep e Julia Roberts si inseriscono gli altri ottimi componenti del cast, che interiorizzano al meglio i loro personaggi a tal punto da restituircene la natura in modo impeccabile. Ognuno riesce ad accantonare il proprio io, per calarsi appieno nei Weston. Commuovono, ad esempio, i dialoghi intimi tra Chris Cooper e Margo Martindale, in cui si percepiscono tutte le emozioni di una vita passata insieme. Sam Shepard riesce, con poco minutaggio, a essere il motivo scatenate della vicenda; Benedict Cumberbatch non lo vediamo molto, eppure l’impatto del suo Little Charles, così disadattato e incapace di ribellarsi alla tirannica madre, è uno dei personaggi più forti de I segreti di Osage County.

Ecco che, se all’inizio del film su Amazon Prime Video pensavano di aver rimesso assieme i pezzi della loro esistenza vivendola al meglio, alla fine sono portati a fare i conti con una non voluta presa di coscienza. Isterismi, rancori, segreti – come quello sui veri genitori di Little Charles – e tensioni non tardano a emergere e la commemorazione di Beverly diviene teatro della battaglia finale di questa famiglia che, in realtà, come dirà Ivy, sono semplicemente degli sconosciuti accumunati dal DNA. Diventano feroci e aggressivi, scagliandosi l’uno contro l’altro senza pietà, in un uragano inarrestabile di crudeltà che ci riporta alla mente “Chi ha paura di Virginia Woolf?”, opera per cui Tracy Letts vinse un Tony per la miglior interpretazione drammatica. E parlando di teatro, inevitabile che il materiale narrativo altamente emotivo sembri rimandare a Tennessee Williams, i cui adattamenti cinematografici più noti sono Un tram che si chiama desiderio e La gatta sul tetto che scotta.

Vittime e carnefici allo stesso tempo, il gioco che i Weston hanno intrapreso li conduce alla distruzione, attraverso un ritmo serrato, teso, che fa scaturire una visione nera della vita, senza più punti di riferimento. Per loro e per noi, che guardandola magari ridiamo quando invece dovremmo piangere. Del resto, i dialoghi cinici e pungenti sono percorsi da un sottilissimo black humor e scandiscano l’andamento di questo girone infernale pieno di ansie, frustrazioni e il cui crescendo drammatico alterna diversi registri, come la tragedia, il sentimentalismo e il grottesco.

Qualcuno potrebbe storcere il naso di fronte a una seconda parte più lenta e meno grintosa, sollevata dai numerosi colpi di scena che, altrimenti, avrebbero forse portato a un finale debole. Ma ciò non scalfisce tutto quello che è stato fatto in precedenza ne I segreti di Osage County. Perché esso ha plasmato il racconto universale della famiglia che ci costringe a riflettere sulla nostra vita e a ritrovare nei Weston qualcuno dei nostri parenti. Dipinge i rapporti familiari senza quell’ipocrisia che spesso li regola, mostrandone le complesse dinamiche dalle quali spesso vorremo scappare. Colpisce dritto allo stomaco, spiazzandoci con l’autenticità di quello che vediamo. Ma soprattutto, un film ha successo se, nei titoli di coda, pensiamo:

“Voglio rivederlo ancora”.

E I segreti di Osage County è uno di questi.

Il film della scorsa settimana: Le iene