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10 Tragiche morti nella storia del cinema da cui non ci riprenderemo mai e poi mai

Il Miglio Verde
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Durante il nostro percorso seriale abbiamo vissuto dei momenti destabilizzanti, drammatici, quasi traumatici. Sul nostro schermo, alcuni dei nostri personaggi preferiti hanno purtroppo perso la vita, riducendoci in lacrime e con una sola consapevolezza: non supereremo mai quel momento. Non potremo. Ogni volta che lo rivedremo reagiremo nella stessa maniera, consapevoli che un dolore può essere reale anche se fa parte di un racconto di fantasia. Lo stesso possiamo dire del mondo del cinema. In questi anni abbiamo fatto il pieno di film drammatici e non che, a un certo punto, hanno sacrificato uno dei loro personaggi. Non importa se fosse principale o meno, la morte di un personaggio a cui ci siamo affezionati ci farà male con un’intensità a cui forse non ci abitueremo mai. Nella nostra testa ci ripetiamo sempre che alla fine è solo un film, ma quando questo comincia la propria narrazione questa consapevolezza si sgretola lasciandoci con in mano un fazzolettino per asciugar le lacrime. I film sono solo film, dice qualcuno. Lo diciamo perfino noi quando cerchiamo di non cedere a un momento drammatico. Ma basta un attimo per ricordarci che non è davvero così. I film non sono solo film. Lo abbiamo visto con Il Miglio Verde, con Up, perfino con Iron Man.

Il mondo del cinema ci ha costretti a dire addio a tanti, troppi personaggi. Alcuni li conoscevamo bene, altri meno, ma ci hanno ferito tutti nello stesso modo, con la stessa intensità, ricordandoci ancora una volta che no: i film non sono solo film.

1) Dobby – Harry Potter e I Doni della Morte

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Dobby, Harry Potter e i Doni della Morte (640×360)

La saga di Harry Potter conosce tanti eroi, alcuni sono più ambigui di altri, ma tra questi spicca lui: Dobby, l’elfo domestico. Minuscolo e dallo sguardo indifeso, Dobby cerca di salvare Harry Potter fin dal secondo capitolo della saga, anche se sa quanto questo sia rischioso. Per riuscirci farà l’impossibile, dimostrandosi più forte di quanto si pensi. Probabilmente lui è il personaggio più puro dell’intera saga, l’unico che agisce solo con il solo obiettivo di difendere il prescelto da qualsiasi pericolo senza, di fatto, ricavarne niente. Non ha mai conosciuto la libertà, d’altronde. I suoi unici doveri sono sempre stati annuire e servire. Il suo incontro con Harry gli permetterà finalmente di conoscere la parte più bella e pura della vita, quella in cui puoi condividere e non soltanto obbedire. La morte di Dobby arriva purtroppo però puntuale durante l’ultimo capitolo della saga, imponendosi forse come una delle più drammatiche. A dispetto degli altri grandi personaggi che hanno perso la vita, Dobby è l’unico che non l’ha mai davvero vissuta, l’unico che muore proprio quando finalmente stava cominciando a sorridere. Tra le braccia di Harry, l’elfo domestico se ne va dicendo che il più bel posto che abbia mai conosciuto è quello dove ci sono i suoi amici.

Bacchette in alto per lui.

2) Rachel – Me & Earl & The Dying Girl

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Me & Earl & The Dying Girl (640×360)

Me & Earl & The Dying Girl comincia con una promessa da parte di Greg: Rachel non sarebbe morta. La narrazione inizia con questa certezza, con la promessa quasi di un lieto fine. Greg dice espressamente Rachel non morirà, e noi ci fidiamo. Insomma, perché dovrebbe mentire. Però poi Rachel muore, e Greg ci racconta che ci ha mentito perché non voleva crederci neanche lui, perché rifiutava questo drammatico finale. Rachel e Greg e si conoscono quando la ragazza è già consapevole di avere addosso una malattia che avrebbe potuto ucciderla da un momento all’altro. E’ consapevole che un giorno il suo sarcasmo avrebbe potuto non aprire più gli occhi, parlare con il suo solito tocco amaro. Sapeva tutto, meno che prima di morire avrebbe però vissuto uno dei rapporti più vivi della sua vita con Greg ed Earl. Ed è forse proprio questo il punto: Me & Earl & The Dying Girl non racconta la storia di una ragazza malata che s’innamora. Racconta la vita di tre ragazzi che scoprono insieme cosa significhi davvero il verbo sopportare. Nessuna storia d’amore qui prende il sopravvento, nessun dramma da Colpa delle Stelle. Sono solo due ragazzi e una ragazza, la naturalezza della vita, e la realtà che si cela dietro questa storia. Per questa ragione Me & Earl & The Dying Girl è uno dei film più rispettosi, delicati e naturali che potrete mai vedere. E’ una di quelle pellicole che ti cambia radicalmente, e che una volta guardato non ti fa sentire più la persona di prima.

3) Andy – Philadelphia

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Philadelphia (640×360)

Distribuito nel 1993, Philadelphia è forse uno dei film più complessi e meravigliosi con Tom Hanks. Da sempre considerato come il film per eccellenza sull’AIDS, Philadelphia racconta la dura lotta per la giustizia da parte di Andy, un avvocato licenziato a causa della sua malattia e del suo orientamento sessuale. Ad aiutarlo ci sarà Joe Miller, un avvocato che decide di accettare il caso e di andare oltre i suoi pregiudizi. Le cose, da un punto di vista giudiziario, si concluderanno per il meglio risarcendo Andy per tutto quello che ha subito e perso, ma questo lui non lo saprà mai. Egli muore infatti prima che il verdetto venga pronunciato, non conoscendo così il lieto fine della sua storia, ma solo il disprezzo di una società che gli ha volto le spalle non porgendogli mai una mano. Philadelphia, arrivato nel 1993, racconta così un argomento che a quell’epoca faceva ancora discutere e non veniva mai sdoganato. Essere omosessuali e avere l’AIDS erano due cose che, data l’ignoranza dell’epoca, venivano viste di pari passo. Per fortuna le cose con il tempo sono cambiate in meglio, forse anche con l’aiuto di questa pellicola che ha parlato quando ancora molti tacevano.

4) Emma – One Day

One Day (640×360)

Se c’è una storia da cui di certo Sally Rooney ha preso ispirazione per il suo celebre Normal People, quella è One Day. Emma e Dexter si conoscono fin dai tempi del college, ma il loro rapporto non ha mai preso alcuna strada se non quella del silenzio. Per tanto, troppo tempo, hanno finto di essere soltanto amici, nonostante ognuno di loro sapesse che quel che provava per l’altro non avrebbe mai potuto provarlo per nessun altro. Per questa ragione collezionano storie fallimentari e prive di un reale coinvolgimento. Ammettere di provare qualcosa per l’altro sarebbe troppo complesso, perché è proprio quell’altro l’unico capace di impaurirli. Le cose, dopo diversi anni e tantissimi drammi, prendono finalmente sostanza riconducendo i due dall’altro, stavolta senza amicizia. Ma la vita sa essere crudele a volte. Emma perde infatti la vita a causa di un incidente in bici, lasciando così da solo Dexter insieme alla loro figlia. Quando tutto finalmente andava bene, quando gli equilibri avevano cominciato a essere una certezza e non più una speranza, Emma va via, lasciandoci sconvolti.

5) John Coffey – Il Miglio Verde

Il Miglio Verde (640×360)

Stephen King scrive una delle pagine più tristi del mondo del cinema, una di quelle che vorremmo facesse parte soltanto della sua fantasia, e non della realtà. Lo scrittore scrive infatti la sua storia ispirandosi alla terribile vita del piccolo George, un ragazzino di quattordici anni condannato alla sedia elettrica senza alcuno straccio di prova, se non quella del suo colore della pelle. Al centro della pellicola troviamo John Coffey, un uomo grande e grosso che tutti ritengono colpevole di qualsiasi reato. Ma Coffey non è colpevole, è la reincarnazione umana del concetto di bontà, umanità, emotività. Lui possiede tutte e tre le cose, e somatizza qualsiasi ingiustizia, qualsiasi cosa che ogni giorno rende il mondo un posto decisamente peggiore rispetto al precedente. Non ci sarà nulla che si possa fare, Coffey è oramai condannato a morire su una sedia in cui a malapena entra, e poco importa quanto sia grande. Quella sedia non è per lui perché Coffey non c’entra niente con uno strumento che ha il solo obiettivo di togliere la vita. Coffey non vuole questo, non lo vuole neanche per gli altri. Ma questo è ciò che accade, purtroppo. Il prigioniero così va via, segnando per sempre il panorama cinematografico. Da quel momento esisterà un prima e un dopo Il Miglio Verde. Da quel momento nulla sarà più come prima.

6) Il bambino – Antichrist

Antichrist (640×360)

Con la pellicola Antichrist di Lars Von Trier affrontiamo la tragica morte di un bambino che, durante il prologo del film, cade dalla finestra mentre i due genitori stanno avendo un rapporto sessuale. Il momento è raccontato attraverso l’uso del bianco e nero e in modo estremamente lento. La pellicola ci sconvolge dunque fin dall’inizio, portandoci in un profondo dramma che vedrà i due genitori protagonisti. Banalmente si potrebbe dire che Antichrist racconta la vita di due genitori che, dopo il tragico evento, scelgono di rifugiarsi in un luogo meno caotico per cercare di non far fallire anche il loro matrimonio, ma in realtà la pellicola va ben oltre questo concetto variando tra simbolismi che richiamano Dante, religione, il contrasto tra la natura e il caso, tra domato e dominatore. Le pellicole del regista si caratterizzano di certo per l’unione tra loro controversia, il fascino, il mistero, l’angoscia, ma questa è di certo una delle più drammatiche della sua filmografia.

7) Gwen Stacy – The Amazing Spiderman 2

Amazing Spiderman (640×360)

Un richiamo alla Marvel è di certo doveroso, ma non sarà l’unico della lista. Cominciamo intanto rievocando la morte di Gwen Stacy, la fidanzata di Spiderman che purtroppo muore nella pellicola Amazing Spiderman – Il Potere di Electro. La ragazza viene infatti uccisa durante uno scontro tra Globin e l’Uomo Ragno. Il criminale la lanciò dal ponte di Brooklyn, ma Spiderman non fu in grado di afferrarla in tempo. Nella nuova pellicola di Spiderman con a capo Tom Holland, il vecchio Spiderman riesce a salvare la fidanzata del ragazzo nello stesso modo in cui avrebbe potuto salvare la sua, riducendo i fan della Marvel in lacrime. Una cosa è certa: uno dei traumi che non supereremo mai, quando si tratta dell’Uomo Ragno, è proprio questo.

8) Up

Up (640×360)

Up è oramai considerato come uno degli ultimi capolavori Pixar, e con ragione. Con una delicatezza fuori dal comune, la pellicola racconta il viaggio di un uomo anziano insieme a un bambino scout, ma prima di tutto questo – e nel durante – vi è molto di più. La narrazione racconta infatti l’infanzia, il fidanzamento e il matrimonio tra lui e la donna della sua vita, spiegando come i due vollero sempre viaggiare insieme ma senza mai riuscirci a causa di diversi problemi economici. Una volta comprati i biglietti, la donna – in età avanzata – si ammala per poi perdere la vita, lasciando così il marito a pezzi. La loro è probabilmente una delle storie d’amore più iconiche e importanti degli ultimi anni, ma è anche il racconto che più ci ha stretto il cuore lasciandoci con un pungo nello stomaco. La delicatezza della pellicola lascia infatti anche molto spazio alla realtà della vita, non facendo così alcuno sconto al dramma che la natura impone giorno dopo giorno.

Siamo in viaggio, Ellie.

9) Iron Man – Avengers: Infinity War

Iron Man – Avengers: Infinity War (640×360)

Come non citare, una volta chiamata in causa la Marvel, la morte di Iron Man. Probabilmente dalla fine di questa era ci saremmo aspettati qualsiasi cosa, meno che a perdere la vita potesse essere lui: il supereroe che ha costruito la propria fortezza, ispirandoci sempre ad andare oltre. Tra tutti, lui è probabilmente quello a cui il pubblico Marvel è più affezionato, e poco importa quanto ci piacciano gli altri. Ironico, sarcastico, intelligente e dal buon cuore, Tony Stark ha per noi un valore diverso da tutti gli altri, e la sua drammatica morte non ha fatto che rammentarcelo. Potranno passare anni, potremo conoscere molti altri supereroi fortissimi, ma non farà nulla: noi lo ameremo sempre tremila.

10) Sweet November

Sweet November (640×360)

Concludiamo adesso con Sweet November, una pellicola drammatica che la morte ce la fa soltanto immaginare. Sara e Nelson si conoscono in un momento della vita totalmente diverso per entrambi: lei è malata gravemente, condizione che ha cambiato totalmente il suo approccio superficiale nei confronti della vita, mentre lui è un viziato lavoratore superficiale. La ragazza non rivelerà mai al suo Nelson della sua malattia, sarà lui a scoprirlo. Di fronte a questa notizia Nelson non ci pensa un attimo e corre immediatamente da lei per starle vicino, ma lei lo rifiuta. Le possibilità di vita per Sara infatti purtroppo non esistono, secondo qualsiasi diagnosi fatta è oramai una questione di giorni. Per questa ragione salutiamo la protagonista prima ancora della sua morte, consapevoli che purtroppo stia avvenendo davvero, anche se non sotto i nostri occhi. Non vedere, però, non ci porta a star meno male di fronte alla morte di questo personaggio.

Il Miglio Verde, Up, Iron man: questi sono solo alcuni dei film che ci hanno costretti a salutare alcuni grandi personaggi del panorama cinematografico, ricordandoci che non importa cosa dicano in giro: i film non sono solo film. La tristezza è reale anche quando proviene da uno schermo.

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