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Inside Out 2: un ritorno emozionante nel cuore delle Emozioni – La recensione dell’ultimo successo della Pixar

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E se le emozioni provassero emozioni? Quando, ormai più di dieci anni fa, gli spettatori diedero una possibilità al colorato Inside Out il risultato fu uno solo: folgorazione istantanea. Tra divertimento, ma soprattutto tanta commozione, la pellicola Disney incentrata sul mondo dell’interiorità di una ragazzina fece breccia nel cuore di grandi e piccini, diventando quasi istantaneamente uno dei film Disney-Pixar più amati di sempre. Apprezzato per l’incredibile potere immaginifico e la semplicità mediante cui era riuscito a veicolare tematiche e concetti profondi, Inside Out ha vissuto un’incredibile parabola di popolarità, che lo ha fatto rimanere vivo nella cultura popolare e nell’immaginario collettivo fino all’atteso Inside Out 2.

Un interesse mai sopito che ha gettato solide basi per un sequel che si rumoreggiava da molto, ma che ha trovato conferma solo negli ultimi anni. Inside Out 2 è dunque divenuto realtà e ha permesso agli spettatori di ritornare ancora una volta in quel bellissimo caos che è la mente umana.

Ma il gioco sarà valso la candela? Inside Out 2 è un degno sequel? Restate con noi per scoprirlo.

inside out 2
Nuovi ingressi.

Al di là di quelli che possono essere i gusti soggettivi, una cosa è certa al 100%. Inside Out 2, a pochissimi giorni dalla sua uscita nelle sale, è già un successo acclamato. Tra cifre record (che hanno spinto alla produzione di una serie spin-off) e tanto, tanto entusiasmo, la pellicola sta richiamando infatti nei cinema tantissimi spettatori in tutto il mondo. Un pubblico diversificato che lo sta apprezzando moltissimo. Rotten Tomatoes registra un indice di gradimento pari al 91% per la critica e al 96% per il pubblico. Noi, da parte nostra, non possiamo fare altro che accodarci a quelli che sono i pareri più positivi in merito alla pellicola, che non solo brilla come piccola perla dell’intrattenimento, ma che riesce anche a eccellere in quello che è da sempre uno dei principali obiettivi per la Pixar: lanciare messaggi che colpiscano e facciano riflettere.

Ma di cosa parla Inside Out 2?

Riley non è più la bambina di un tempo: nella nuova città la ragazza è riuscita a farsi nuove amiche, ed è un piccolo prodigio dell’hockey. La tredicenne ha iniziato infatti a maturare una personalità solare e un carattere gentile e premuroso, aspetti di cui si prendono cura con costanza e amore le sue Emozioni. Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto sembrano aver trovato un nuovo equilibrio. Esse fanno tutto ciò che serve per rendere la loro adorata Riley stabile e serena, gettando tutto ciò che potrebbe turbarla lontano dalla vista. In una parte oscura e remota dove il dolore e la vergogna non possano toccarla. Tutto sembra perfetto. Ma, proprio quando Riley e le sue amiche stanno per partire per un camp di hockey, il tanto temuto campanello della Pubertà inizia a suonare trascinando il quartier generale nel caos.

È tempo di cambiare e tra disordinati lavori di ristrutturazione, nuove emozioni fanno la loro comparsa.

Ansia, Invidia, Imbarazzo e Noia, meglio conosciuta come Ennui. Un annoveramento resosi necessario dal complesso cambiamento in atto in Riley, che inizia a provare emozioni, dubbi e pensieri, sempre più complessi e discordanti. Quel che seguirà sarà un viaggio di scoperta non solo delle tante sfaccettature dell’animo umano e dell’amicizia, ma anche un’avventura ricca di divertimento. commozione e insegnamenti, capaci di colpire su differenti livelli grandi e piccini.

Con i suoi 96 minuti Inside Out 2 è un vero e proprio concentrato di tutto ciò che un film d’animazione dovrebbe rappresentare. Una pellicola intensa e ben ritmata che ben alterna le sequenze ambientate nel mondo delle emozioni e quelle nella vita vera. Grazie a una protagonista tutta da apprezzare in quelli che sono i suoi pregi e difetti, a loro volta risultato delle diverse personalità delle diverse emozioni che la caratterizzano, lo spettatore non può fare a meno di sentirsi coinvolto dal vissuto di Riley e riconoscersi in lei. Senza entrare troppo in territorio spoiler, sarà infatti impossibile per lo spettatore non mettersi nei suoi panni e tifare con tutte le sue forze per lei, una teenager che si ritrova di colpo sopraffatta dal peso delle proprie scelte, dalle paure e soprattutto ansie per il futuro.

Ansie, paranoie, invidie, incertezze, preoccupazioni…Lasciata l’infanzia, la protagonista si imbatte in una selva oscura di emozioni che ancora non è in grado di reggere e che rischiano di farle perdere di vista chi è davvero. Chi sono io? È giusto voler cambiare per gli altri? Conformarsi o rischiare di rimanere soli?

Domande che qualunque preadolescente non può fare altro che porsi, trovandosi spesso solo e incompreso.

Le nuove emozioni di Riley in Inside Out 2.

Non scordiamo che l’adolescenza è forse la più fase cruciale nel percorso dello sviluppo individuale.

Lo psicanalista Erikson sostiene infatti che l’adolescenza è caratterizzata da una vera e propria crisi identitaria, durante la quale i giovani si trovano ad affrontare il conflitto tra la propria identità di base e il loro nuovo ruolo sociale. Un periodo segnato dalla ricerca dell’identità personale, dall’esplorazione di diverse possibilità e dall’acquisizione di un senso di indipendenza e autonomia mentre si affrontano una serie di crisi psicosociali che influenzano lo svilupparsi di un nuovo senso di sé.

Una profondità che commuove e scava nei meandri dei ricordi, grazie a un’ottima scrittura che non lascia nulla al caso e a una fantastica colonna sonora, che può contare ancora una volta sull’iconica melodia del primo film. Una scrittura che ci fa tornare indietro nel tempo e ci richiama a tutte le contraddizioni di un’età tanto bella quanto governata dal dubbio e dall’angoscia di chi vuole lasciarsi alle spalle l’infanzia, ma che, in fondo, non è ancora pronto a farlo.

Attraverso gli occhi di Riley e di Gioia e compagnia, lo spettatore è chiamato a lasciarsi trasportare dalla storia che, in tutta la semplicità degli scenari proposti, quelli di un normalissimo camp sportivo, porta avanti una serie di storyline parallele in cui tutti i personaggi, in un gioco di incastri, fanno il proprio dovere. Ogni emozione ha infatti il proprio momento per brillare e dare il proprio contributo per la risoluzione finale. Un plauso va da questo punto di vista soprattutto ai personaggi di Gioia e Ansia, qui due facce opposte della stessa medaglia.

Ugualmente interessate al benessere di Riley ma caratterizzate da un atteggiamento opposto.

Concentrarsi sull’ansia e sui suoi effetti nella vita di tutti i giorni si conferma essere una scelta quantomeno azzeccata: chiunque abbia avuto problemi a gestire questa scomoda emozione non potrà che riconoscere la sua insidiosa presenza e ritrovarsi nelle reazioni della piccola protagonista di fronte al crollo di tutte le proprie certezze.

Seppur con semplificazioni dovute alla natura del prodotto, Inside Out 2, così come aveva fatto il suo predecessore, riesce a rappresentare con estremo realismo le contraddizioni del sentire umano e trasferirlo su pellicola con grande creatività. Un eccezionale gusto estetico che dà forma a realtà altrimenti impalpabili e che sfuggono ai sensi ricorrendo a immagini metaforiche e allegoriche che colgono nel segno. Tra letterali tempeste di idee, uffici deputati a figurare i peggiori scenari, caveaux che nascondono celati segreti e i luoghi oscuri e dimenticati dell’inconscio.

Una resa che diviene già da ora un classico e che ben si adatta all’immaginario dei più giovani senza per questo rischiare di apparire troppo infantile.

La cura con cui ogni personaggio, ogni elemento delle ambientazioni e ogni riferimento è predisposto è encomiabile e riflette un preciso lavoro di ricerca stilistica e contenutistica. Dal punto di vista grafico e della qualità delle animazioni tridimensionali, non si può fare altro che applaudire il comparto tecnico della Pixar, da sempre una pioniera. I colori, le texture dei materiali, l’essenza stessa dei personaggi, l’occasionale commistione di diversi stili di animazione… Semplicemente un lavoro fantastico che regala uno spettacolo per gli occhi. Anche la regia riserva ottime sorprese, sia nei momenti più action, tra viaggi in particolari scenari ed emozionanti e adrenaliniche partite di hockey e momenti di grande introspezione.

E dal punto di vista del divertimento? Vi possiamo garantire che in Inside Out 2 ci si diverte anche. E parecchio. A fianco di scene divertenti pensate più per i piccoli, assistiamo ad alcune gag che potrebbero far sghignazzare più gli adulti che i bambini, tra citazioni più o meno dirette al mondo della televisione e dei videogiochi. Momenti esilaranti che stemperano la tensione e contribuiscono a mantenere un tono leggero e mai pesante.

Pur riprendendo senza troppe innovazioni la struttura del primo film, Inside Out 2 è un’esperienza cinematografica che conquista cuore e mente, spingendoci a rievocare il meglio della Pixar, massima esperta nel trasformare concetti complessi in storie coinvolgenti e memorabili. Imperdibile per chiunque sia stato rapito dal primo capitolo, Inside Out 2 è il film perfetto per quest’estate 2024. Da non perdere!

Inside Out 2: il trailer che mostra le nuove emozioni