Jake Gyllenhaal è uno degli attori più versatili e completi della sua generazione. La sua carriera cinematografica iniziò negli anni Novanta con piccoli ruoli, alcuni dei quali in film diretti da suo padre, Stephen Gyllenhaal. Negli anni Duemila Gyllenhaal si afferma come uno dei giovani attori più interessanti, interpretando ruoli complessi e variegati. Il suo stile attoriale si basa molto sull’espressività e ha sempre svolto un lavoro maniacale nello sviluppo della propria fisicità a seconda dei ruoli. Jake Gyllenhaal, tutto sommato, è anche uno degli attori più sottovalutati della sua generazione. Nonostante ciò, a differenza di molti colleghi può vantare una continuità davvero importante negli ultimi vent’anni.
Sappiamo che il podio è piuttosto facile da pronosticare, ma ecco a voi la classifica dei migliori ruoli in assoluto di Jake Gyllenhaal.
10) The Guilty – Joe Baylor
Al decimo posto abbiamo deciso di posizionare una piccola gemma con protagonista Jake Gyllenhaal, un film ad alto livello ansiogeno. The Guilty si svolge principalmente all’interno di una centrale operativa della polizia. Durante il suo turno notturno, Joe Baylor risponde a una chiamata di emergenza da parte di una donna in apparente pericolo. Mentre cerca di aiutarla, Joe si rende conto che c’è molto di più dietro la chiamata di quanto inizialmente sembrasse, e si trova coinvolto in una corsa contro il tempo per salvare la donna e risolvere il caso. Attraverso le conversazioni al telefono, emergono dettagli inquietanti sulla storia di Joe e sulle sue motivazioni personali. The Guilty esplora temi di giustizia, responsabilità personale e soprattutto di lotta contro i propri demoni interiori. La performance intensa di Gyllenhaal è al centro del film: guida lo spettatore attraverso la sua voce, mentre egli stesso affronta le conseguenze delle sue azioni.
Gyllenhaal interpreta Joe Baylor, un operatore del 911 che si trova in una centrale di emergenza e sta affrontando un periodo di grande stress personale e professionale. Joe è stato sospeso dal servizio attivo e sta lottando con la sua situazione familiare, in particolare con la custodia della sua giovane figlia e il suo rapporto problematico con la sua ex moglie. In The Guilty, Gyllenhaal riesce a trasmettere un’intensa gamma di emozioni con una performance che si basa principalmente sulla voce e sul linguaggio del corpo. Poiché il film si svolge quasi esclusivamente in interni, Gyllenhaal deve trasmettere le sue emozioni e il suo stato d’animo senza poter utilizzare molti degli strumenti tradizionali della recitazione. Gyllenhaal affronta questa sfida con grande maestria, rendendo il personaggio di Joe vivido e credibile. Nel corso del film, Gyllenhaal mostra un’evoluzione significativa nel suo personaggio.
Inizialmente, Joe appare come un operatore del 911 professionale ma disilluso, sopraffatto dai suoi problemi personali
Man mano che il film procede, la pressione e il caos della chiamata che gestisce iniziano a influenzare il suo stato emotivo. L’attore è riuscito a esprimere magistralmente il crescente senso di urgenza e disperazione del suo personaggio, coinvolgendo lo spettatore nella sua esperienza. La sua performance culmina in momenti di grande intensità emotiva e vulnerabilità, che offrono una visione profonda della sua lotta interiore e del suo desiderio di redenzione.
9) Nocturnal Animals – Edward Sheffield e Tony Hastings
Nocturnal Animals è un film del 2016 diretto da Tom Ford e basato sul romanzo Tony & Susan di Austin Wright. La trama intreccia due storie principali: quella di Susan Morrow (Amy Adams), una gallerista di Los Angeles insoddisfatta della sua vita, e quella del romanzo scritto dal suo ex marito Edward Sheffield, intitolato Nocturnal Animals. Susan riceve il manoscritto del romanzo di Edward, che le dedica il libro. Mentre lo legge, la storia del libro prende vita sullo schermo. Il romanzo narra di Tony Hastings, un uomo la cui vacanza con moglie e figlia si trasforma in un incubo quando vengono aggrediti da una banda di criminali. Nel mondo reale, la lettura del romanzo costringe Susan a riflettere sul suo passato e sulle scelte che l’hanno portata a tradire Edward, rompendo il loro matrimonio. Il libro diventa un catalizzatore per Susan per affrontare la propria infelicità.
Nel film, Jake Gyllenhaal offre una performance di grande impatto e versatilità, dimostrando la sua abilità nel trasformarsi in personaggi complessi e psicologicamente sfumati. Egli interpreta infatti sia il protagonista del romanzo, Tony, sia l’autore del romanzo stesso ed ex marito di Susan, Edward. Quest’ultimo è un uomo tormentato e vulnerabile, il cui successo come scrittore non riesce a compensare le sue insoddisfazioni personali e professionali. Quando Susan riceve una copia del suo romanzo, che narra una storia violenta e devastante, Edward si riavvicina a lei dopo anni di separazione. Gyllenhaal riesce a incarnare il dolore e la frustrazione di Edward con una delicatezza e una profondità davvero toccanti. Al contrario, Tony Hastings è un personaggio più diretto e brutale che vive una tragedia personale e un confronto violento con il male.
La performance di Gyllenhaal rende Tony una figura tragica e complessa, la cui lotta per la giustizia e la vendetta riflette le esperienze e i conflitti interiori di Edward
La rappresentazione di Tony da parte di Gyllenhaal è intensa e palpabile, e conferisce al film una tensione emotiva e narrativa che colpisce profondamente lo spettatore. In Nocturnal Animals, Gyllenhaal dimostra una notevole capacità di passare da una performance all’altra con fluidità e intensità. Il suo Edward Sheffield è caratterizzato da emotività e vulnerabilità, mentre Tony Hastings è un personaggio più fisico, conflittuale e sofferente. La capacità di Gyllenhaal di navigare tra queste due dimensioni del personaggio aggiunge una complessità straordinaria al film e dimostra la sua versatilità.
8) Jarhead – Anthony Swofford
Jarhead, film del 2005 diretto da Sam Mendes, si basa sul memoir omonimo di Anthony Swofford, giovane Marine degli Stati Uniti. La trama segue la vita di Swofford, dall’addestramento di base fino al suo dispiegamento nel deserto saudita durante la prima Guerra del Golfo. Il film comincia raccontando le difficoltà dell’addestramento sotto il sergente istruttore Sykes (Jamie Foxx). Per poi passare al reclutamento di Swofford in Medio Oriente dove, insieme alla sua unità, passa mesi nel deserto in attesa dell’inizio del conflitto. Durante questo periodo di inattività, i Marines affrontano noia, frustrazione e tensione crescente. Le loro aspettative di azione eroica e combattimento sono contrastate dalla realtà monotona e psicologicamente estenuante della guerra moderna. Swofford e i suoi compagni, tra cui il suo amico Troy, lottano con il senso di isolamento, le preoccupazioni per le loro famiglie a casa e le pressioni della vita militare.
La performance di Jake Gyllenhaal in Jarhead combina il lato brutale della vita militare con una profonda vulnerabilità emotiva. Anthony “Swoff” Swofford è un giovane Marine che, come molti altri, è attratto dall’idea romantica del servizio militare, ma presto si confronta con la dura realtà della guerra. Gyllenhaal riesce a catturare il viaggio emotivo di Swoff, dalla sua iniziale eccitazione fino alla crescente disillusione e all’alienazione che sperimenta durante il conflitto. La sua interpretazione esplora la tensione tra l’orgoglio di servire il proprio paese e il senso di impotenza di fronte all’assurdità della guerra. Nel film, Gyllenhaal ha una chimica convincente con il cast di supporto, che include attori come Peter Sarsgaard e Jamie Foxx. Le dinamiche tra i personaggi contribuiscono alla rappresentazione del gruppo di Marines come una famiglia disfunzionale. La performance di Gyllenhaal si integra bene con queste interazioni, aggiungendo profondità alla narrazione.
La performance di Gyllenhaal è stata ampiamente apprezzata dalla critica per la sua autenticità e la capacità di raccontare la complessità del servizio militare.
La sua interpretazione di Swoff è vista come una delle più forti della sua carriera. Il suo personaggio contribuisce significativamente alla riuscita del film e all’esplorazione critica della guerra moderna. Gyllenhaal riesce a rendere il protagonista memorabile e a dare vita alla narrazione con una performance che è sia potente che introspettiva.
7) October Sky – Homer Hickam, il primo ruolo importante nella carriera di Jake Gyllenhaal
La storia di October Sky, film del 1999 diretto da Joe Johnston, è ambientata negli anni Cinquanta a Coalwood una cittadina mineraria del West Virginia. La trama del film segue la vita di Homer Hickam, un giovane che sogna di costruire razzi e lavorare nello spazio, ispirato dal lancio del satellite Sputnik. John, il padre di Homer, è un capo minatore severo e scettico, le sue aspettative, come quelle della comunità, sono limitate alla miniera di carbone. Homer inizia a costruire e lanciare razzi. Nonostante i numerosi fallimenti iniziali, questi non si dà per vinto. Tutto ciò causa tensioni con suo padre, che non comprende la passione del figlio per la scienza e desidera che segua le sue orme. October Sky esplora temi di ambizione e perseveranza, ma soprattutto racconta il potere e i contrasti dell’educazione. Mette al centro il superamento delle difficoltà e la speranza in un futuro migliore.
Qui alziamo particolarmente il livello, nonostante si tratti di uno dei film più “vecchi” della carriera di Jake Gyllenhaal. Nei panni del protagonista, l’attore trasmette con grande efficacia la determinazione e l’intelligenza di Homer, affascinato dal volo spaziale e dalla costruzione di razzi. Gyllenhaal riesce a catturare la crescita e la trasformazione di Homer. Da ragazzo disilluso diventa un giovane ambizioso che sfida le convenzioni della sua comunità e lavora duramente per realizzare i suoi sogni. Al centro della trama ci sono le relazioni tra Homer e i suoi familiari, soprattutto con suo padre. Nella performance, Gyllenhaal gestisce abilmente questi legami così complessi. Il conflitto tra il desiderio di Homer di perseguire i suoi sogni e le aspettative del padre è al centro della narrativa del film. Nei momenti di confronto con suo padre emerge tutta l’emotività del personaggio.
Homer Hickam si trasforma quando mette tutto sé stesso nella propria passione
Gyllenhaal offre una performance autentica e carica di emozione. Nella relazione del protagonista con i compagni di squadra, i Rocket Boys, emerge tutta la determinazione del giovane. Il contrasto tra emotività, speranza e autostima rende la performance di Gyllenhaal completa, e restituisce perfettamente al pubblico il messaggio di fondo che permea il film.
6) Nightcrawler – Louis Bloom
Nightcrawler – Lo sciacallo è un film thriller del 2014 scritto e diretto da Dan Gilroy. La trama segue Louis “Lou” Bloom, un uomo solitario e ambizioso che fatica a trovare un lavoro stabile. Una notte, Lou scopre il mondo del giornalismo criminale a Los Angeles, dove i videoreporter indipendenti riprendono scene di crimini e incidenti da vendere alle tv locali. Attratto dalla possibilità di successo e denaro, Lou acquista una videocamera e una radio della polizia, iniziando a inseguire le emergenze notturne. Con il tempo, diventa sempre più spregiudicato e manipolatore, arrivando a modificare le scene del crimine per renderle più cruente. Dopo un po’ Lou forma una partnership con Nina Romina, produttrice televisiva senza scrupoli che è disposta a pagare bene per i suoi scioccanti filmati. Il protagonista assume anche un assistente, Rick, che diventa testimone delle sue continue trasgressioni etiche.
La ricerca di Lou per immagini più violente e vendibili lo lo trascina in un vortice di violenza che culmina in un confronto con la polizia e altri criminali. Nightcrawler esplora temi di ambizione e moralità con uno sguardo alla depravazione dei media. Jake Gyllenhaal offre una performance inquietante e allo stesso tempo magnetica, incarnando la spietatezza e l’ossessione di Lou. Louis Bloom è un personaggio enigmatico e disturbante, caratterizzato da una determinazione spietata e da una mancanza di scrupoli. Gyllenhaal rende Bloom un individuo affascinante e inquietante, catturando la sua ambizione incessante e la sua mancanza di empatia. Bloom è disposto a tutto pur di ottenere immagini scioccanti e vendibili per i notiziari locali, trasformando la sua carriera in una corsa implacabile verso il successo a qualsiasi costo. La sua capacità di mantenere un controllo impeccabile mentre manipola e sfrutta le persone intorno a lui aumenta il livello di inquietudine.
Jake Gyllenhaal, nella sua performance, sfrutta il linguaggio del corpo e l’espressione facciale per trasmettere la freddezza e la manipolazione del personaggio.
Louis Bloom è infatti caratterizzato da una dialettica e da un comportamento ossessivo che Gyllenhaal esegue con un’intensità perturbante. Gyllenhaal si serve di una combinazione di movimenti corporei e un’incredibile precisione vocale per rappresentare il distacco e la freddezza di Bloom. Alla performance dell’attore è stata riconosciuta l’abilità di evocare una sensazione di disagio e fascino, conferendo al film un tono che sfida e provoca lo spettatore.
5) Prisoners – Detective Loki
Al quinto posto uno dei film che rappresenta la florida collaborazione tra Denis Villeneuve e Jake Gyllenhaal. La trama di Prisoners racconta le vicende di Keller Dover (Hugh Jackman), padre disperato la cui figlia Anna viene rapita durante il Giorno del Ringraziamento. La polizia, guidata dal detective Loki arresta rapidamente Alex Jones (Paul Dano), un giovane con disabilità mentali, che viene rilasciato per mancanza di prove. Tuttavia, convintosi della colpevolezza di Alex, Keller decide di intervenire rapendo e torturando Alex nella speranza di ottenere informazioni sulla posizione della figlia. Nel frattempo, Loki continua a seguire altre piste e a svelare una rete di segreti inquietanti legati al caso. Il film mette al centro della narrazione i limiti morali e etici della giustizia personale, facendo emergere il conflitto tra disperazione e speranza. Mentre Loki si avvicina alla verità, le indagini portano a scoperte sempre più scioccanti.
In Prisoners, Gyllenhaal offre una performance intensa e profonda nel ruolo di Detective Loki. Il suo metodo investigativo è caratterizzato da un approccio rigoroso e tenace. La performance dell’attore mescola l’innata calma professionale alla feroce determinazione nel risolvere il caso. Il personaggio è caratterizzato da un’attenzione meticolosa ai dettagli e da una forte etica professionale, ma anche da una personalità introversa e tormentata. La performance di Gyllenhaal è caratterizzata da una notevole intensità psicologica. Detective Loki è un personaggio che affronta un caso estremamente complesso, e Gyllenhaal riesce perfettamente a trasmettere il senso di urgenza e frustrazione. La sua abilità nel comunicare le sfide personali e professionali di Loki aggiunge profondità al film e contribuisce alla tensione crescente della trama. Gyllenhaal utilizza una presenza calma e controllata per bilanciare il caos e il dolore che circondano il caso, rendendo il suo personaggio sia rassicurante che, per certi versi, inquietante.
Gran parte del lavoro, in Prisoners, lo svolge un cast a dir poco stellare che misura due attori giganteschi
Gyllenhaal dimostra una chimica efficace con il cast di supporto, che include soprattutto Hugh Jackman, la cui performance è stata ampiamente elogiata dalla critica. La relazione tra Loki e il protagonista, Keller Dover, è particolarmente significativa. Loki deve affrontare le tensioni morali e le pressioni esterne causate dalla disperazione di Dover e dalla sua stessa determinazione a risolvere il caso.
4) Enemy – Jake Gyllenhaal interpreta sia Adam Bell che Anthony Clair in uno dei film più complessi della sua carriera
Altro film di Denis Villeneuve, anch’esso del 2013, Enemy si basa sul noto romanzo L’uomo duplicato di José Saramago. La trama segue Adam Bell, un professore di storia insoddisfatto della sua vita monotona e della sua relazione con la fidanzata Mary. Un giorno, mentre guarda un film consigliatogli da un collega, Adam scopre un attore di nome Anthony Clair che è il suo sosia perfetto. Contestualmente affascinato e inquietato dalla scoperta, Adam cerca informazioni su Anthony e decide di incontrarlo. Anthony, che è un attore di poco successo e vive con la moglie incinta Helen. Inizialmente questi è riluttante nell’avere a che fare con Adam. Tuttavia, l’incontro tra i due uomini scatena una serie di eventi inquietanti e surreali. Man mano che le vite di Adam e Anthony si intrecciano, il primo diventa ossessionato dalla vita del secondo, mentre Anthony vede in Adam un’opportunità per sfuggire alla monotonia.
Il punto di forza di Enemy è la sua atmosfera tesa, la regia stilisticamente audace di Villeneuve, e le potenti interpretazioni di Gyllenhaal. Il film lascia molti interrogativi aperti, invitando lo spettatore a riflettere sulle complessità della mente umana e sulla natura della realtà. Anche in questo caso, Jake Gyllenhaal sfodera una eccezionale doppia performance e utilizza il suo talento per esprimere le sfumature psicologiche dei due personaggi. L’attore interpreta entrambi i ruoli con una notevole distinzione, rendendo i due personaggi chiaramente differenti nei comportamenti, ma anche nei toni e nella presenza scenica. Mentre Adam è caratterizzato da un senso di angoscia e di disillusione, Anthony è rappresentato come un uomo più estroverso e dal carattere destabilizzante. La sua capacità di passare senza soluzione di continuità tra i due ruoli, mantenendo una chiara distinzione tra Adam e Anthony, è impressionante.
Il tema del doppio è chiaramente al centro del film, sia in termini di narrativa che in termini di performance attoriale
La qualità è esplorata con grande precisione e l’interpretazione di Gyllenhaal aiuta a costruire la tensione crescente e il senso di paranoia che caratterizza il film. L’attore usa un linguaggio del corpo differente e varia le sue espressioni facciali per sottolineare le differenze tra i due personaggi, rendendo le loro identità confuse e disturbanti.
3) Zodiac – Robert Graysmith
Sul gradino più basso del podio si posiziona Zodiac, probabilmente il film più celebre della variopinta carriera di Jake Gyllenhaal. Il film diretto da David Fincher si basa sul libro di Robert Graysmith. La trama segue le indagini su Zodiac, il serial killer che terrorizzò l’area della Baia di San Francisco tra gli anni Sessanta e Settanta. La storia è raccontata attraverso gli occhi di tre protagonisti principali: il vignettista del San Francisco Chronicle, Robert Graysmith, il giornalista Paul Avery (Robert Downey Jr.) e il detective Dave Toschi (Mark Ruffalo). Il film comincia con l’assassinio di alcune giovani coppie e la ricezione di lettere criptiche inviate dal killer ai giornali, tutte contenenti messaggi in codice e minacce. Graysmith, inizialmente un vignettista innocente, diventa ossessionato dal caso e inizia a condurre le proprie indagini, raccogliendo indizi e collegamenti che gli investigatori ufficiali trascurano.
Mentre gli anni passano e il caso rimane irrisolto, l’ossessione di Graysmith cresce, mettendo a rischio la sua famiglia e la sua carriera. Robert Graysmith è un personaggio che evolve da un semplice cartoonista a un investigatore amatoriale ossessionato dalla risoluzione del caso. Gyllenhaal interpreta Graysmith con un’intensità che aumenta con l’avanzare della trama. Il suo personaggio è inizialmente un uomo comune, ma la sua curiosità lo fa immergere nel caso a scapito della sua vita personale e professionale. Jake Gyllenhaal rende questo viaggio in modo convincente, mostrando come l’ossessione di Graysmith per il caso lo consumi completamente. La performance di Gyllenhaal si distingue per la profonda intensità psicologica che la caratterizza. L’attore è fenomenale nel trasmettere il crescente senso di sconforto e l’ansia del personaggio attraverso dettagli sottili ma efficaci.
La sua interpretazione riesce a catturare l’impegno e la passione di Graysmith, così come la sua crescente paranoia e il senso di isolamento
Gyllenhaal usa una combinazione di toni di voce e linguaggio del corpo per rappresentare le sfumature emotive del personaggio, mantenendo equilibrio tra dedizione e vulnerabilità. La critica ha elogiato il film per l’attenzione ai dettagli e la narrazione avvincente. Il lavoro di Gyllenhaal è stato considerato fondamentale per il successo di questo ritratto investigativo così complesso. La sua interpretazione ha contribuito a rendere Zodiac un instant classic moderno del genere thriller, coinvolgente e riflessivo, e ha consolidato la sua reputazione come attore capace di affrontare ruoli complessi e sfumati.
2) Il film che (col senno di poi) rese Jake Gyllenhaal una star: Donnie Darko
A un passo dalla vetta di questa particolare classifica, va a posizionarsi il film più iconico della decennale carriera di Jake Gyllenhaal: Donnie Darko. La storia del film diretto da Richard Kelly è ambientata nel 1988. Donnie è un adolescente problematico con tendenze schizofreniche che vive con la sua famiglia nella periferia americana. Dopo essere sopravvissuto allo schianto di un motore aereo sulla sua casa, Donnie inizia a vedere un misterioso coniglio antropomorfo di nome Frank che lo avvisa della fine del mondo, prevista dopo 28 giorni. Frank convince Donnie a compiere una serie di atti vandalici e a esplorare la possibilità dei viaggi nel tempo. Mentre Donnie cerca di capire se le sue visioni siano reali o frutto della sua malattia mentale, inizia una relazione con Gretchen, una nuova studentessa con una storia familiare complessa. Il film intreccia vari temi, tra cui la salute mentale e il destino.
Donnie Darko è un giovane con un’intelligenza acuta e una sensibilità profonda, in lotta con la sua instabilità mentale e la percezione distorta della realtà. Gyllenhaal riesce a rappresentare la complessità emotiva e psicologica di Donnie con grande autenticità. Il personaggio è tormentato dalle visioni di un coniglio gigantesco che gli rivela la data della fine del mondo e lo guida verso comportamenti sempre più bizzarri e distruttivi. Gyllenhaal interpreta Donnie con una miscela di vulnerabilità e intensità, che riflette la sua confusione interiore e il suo crescente senso di dislocamento dalla realtà. Gyllenhaal porta una notevole intensità alla sua performance, catturando il conflitto interiore e la tensione emotiva del personaggio. La sua capacità di esprimere il dolore e la confusione di Donnie è palpabile, e il suo approccio a ruoli complessi come questo è evidente nella sua abilità di evocare una vasta gamma di emozioni.
La sua interpretazione riesce a rendere il viaggio psicologico di Donnie credibile e coinvolgente, contribuendo notevolmente al tono inquietante del film
La performance di Gyllenhaal in Donnie Darko è stata ampiamente elogiata dalla critica per complessità e autenticità. Il film è diventato un vero e proprio cult generazionale grazia a una narrazione unica e l’approccio innovativo alla fantascienza e al thriller psicologico. La critica ha riconosciuto il talento di Gyllenhaal nel portare in vita un personaggio così sfaccettato e inquietante, contribuendo a solidificare la sua reputazione come attore capace di ricoprire ruoli provocatori.
1) Il film della consacrazione per Jake Gyllenhaal: Brokeback Mountain – Jack Twist
Al primo posto non poteva che esserci Brokeback Mountain, film della maturità per Jake Gyllenhaal, al fianco di un altro attore straordinario come Heath Ledger. Datato 2005 e diretto da Ang Lee, Brokeback Mountain segue la storia di Ennis Del Mar e Jack Twist, ambientata nel 1963. Questi sono due cowboy che si incontrano mentre lavorano come pastori di pecore sulle montagne del Wyoming. Durante la loro solitudine in montagna, sviluppano una relazione romantica e sessuale. Dopo l’estate, Ennis e Jack si separano e tornano alle loro vite normali: Ennis sposa Alma e ha due figlie, mentre Jack sposa Lureen e ha un figlio. Tuttavia, la loro connessione rimane forte, e continuano a incontrarsi segretamente per anni. La loro relazione è segnata da conflitti interiori, poiché entrambi lottano con le pressioni sociali e personali dell’epoca. La storia esplora i temi dell’amore proibito e l’incapacità di comprendere una relazione omosessuale in una società conservatrice.
Jack Twist è un giovane cowboy dal carattere vivace e intraprendente, che sogna di sfuggire alla vita monotona e limitante che sembra essere il suo destino. Gyllenhaal interpreta Jack con una combinazione di calore e vulnerabilità, mostrando lo sconforto nell’accettare un mondo che non può accogliere il suo amore per Ennis. Jack è caratterizzato da un forte desiderio di connessione ed è determinato a costruire una vita con Ennis, nonostante le enormi sfide sociali e personali. Gyllenhaal riesce a rendere il personaggio di Jack una figura complessa e commovente, con una gamma di emozioni che spaziano dalla passione e dall’ottimismo alla disperazione e alla frustrazione. Le dinamiche tra Jack e Ennis sono il cuore del film, e Gyllenhaal ha una chimica potente con Heath Ledger, il che contribuisce notevolmente alla credibilità e alla forza emotiva della loro relazione.
La loro connessione è al tempo stesso appassionata e dolorosa, e Jake Gyllenhaal trasmette tutta la profondità e la complessità di questo legame
La performance di Gyllenhaal in Brokeback Mountain è finora la più importante della sua carriera, per intensità, profondità e complessità. Jack Twist è un personaggio che lotta con le proprie emozioni e con la pressione, e Gyllenhaal è stato in grado di catturare queste lotte interne con grande finezza. La sua capacità di esprimere la gioia, il dolore e la disillusione di Jack attraverso sottili cambiamenti nel linguaggio del corpo è particolarmente notevole.