Grande. Grosso. Con quelle sopracciglia incurvate di cui una spezzata da una cicatrice, quegli occhi verdi e quei capelli lunghi. Per non parlare di quella barba caprina che gli dà un aria mefistofelica. Nato a Honolulu nel 1979 Jason Momoa è figlio di un pittore hawaiiano e una fotografa di origini tedesche. I suoi genitori hanno divorziato quando lui era ancora molto piccolo e con la madre si è trasferito in Iowa. Terminato il liceo e dopo una breve parentesi come cameriere, l’attore è ritornato nella capitale delle Hawaii per riallacciare i rapporti con il padre. Amante della biologia, in particolare quella marina, si è iscritto all’università ma ha praticamente smesso subito poiché scoperto dallo stilista giappo-americano Takeo Kobayashi che lo ha convinto a sfilare come modello, all’età di diciannove anni.
Anche il lavoro di modello, però, ha avuto breve durata. Dal 1999 al 2001, infatti, viene scelto per interpretare Jason Ioane nella serie Baywatch: Hawaii. Dopo questo ruolo è protagonista nella serie North Shore e poi nel 2005 è Ronon Dex in Stargate Atlantis.
Caratterizzato da un fisico esplosivo, anche se lui stesso ammette che tra un ruolo e l’altro si strafoga di pizza, Jason Momoa ottiene il suo primo ruolo cinematografico nel 2011 interpretando niente meno che Conan il Barbaro, ruolo che fu trampolino di lancio per Arnold Schwarzenegger. Il film fu un insuccesso: vennero spesi 90 milioni di dollari per produrlo e ne incassò soltanto 63. Scelto direttamente dal regista, Marcus Nispel, l’attore americano non ha mai rinnegato l’aver partecipato a questa esperienza. Anche perché fu importante per il suo, finora, ruolo più iconico: Khal Drogo.
Oltre alla carriera cinematografica e televisiva è anche filantropo finanziando diverse associazioni che si occupano del benessere delle spiagge e degli oceani. Jason Momoa comunque non è soltanto interprete. È anche sceneggiatore e regista. Nel suo curriculum troviamo 43 ruoli da attore, cinque come sceneggiatore, due come regista e undici come produttore. E di quei quarantatré ruoli noi di Hall of Series ne abbiamo scelti cinque, i suoi cinque migliori, finora. Ruoli prevalentemente fisici, certo, ma anche capaci di trasmettere emozioni. Ruoli importanti che lo hanno sempre fatto risaltare e mai restare nell’anonimato come capita a tanti nerboruti attori.
5) Frontier
Uscita tra il 2016 e il 2018, Frontier è una serie canadese co-prodotta da Discovery Canada e Netflix, che ne ha curato la distribuzione internazionale. La serie, creata da Rob Blackie (Braven – Il coraggioso) e Peter Blackie (Agenzia Roman: case infestate vendesi) racconta le avventure di Declan Harp, interpretato da Jason Momoa, un fuorilegge mezzo irlandese e mezzo Cree (come vengono definiti i nativi nord americani). Harp combatte contro lo strapotere della Hudson’s Bay Company per ritagliarsi una fetta del mercato delle pellicce a cavallo tra fine del 1700 e gli inizi dell’Ottocento.
La serie, tre stagioni per un totale di diciotto episodi, inizialmente ha ricevuto critiche contrastanti per poi diventare unanimemente positive nella seconda e terza stagione. La prima stagione, infatti, ha avuto il problema della sceneggiatura che, in diversi momenti, è risultata pesante per via delle lunghe spiegazioni per inquadrare il periodo storico e sociale.
L’interpretazione di Jason Momoa però, fin dalla prima puntata, è risultata più che convincente. La critica e il pubblico hanno apprezzato davvero molto la prova artistica dell’attore definendola “potente, generosa e carica di pathos“.
L’attore americano è sempre stato convinto del ruolo: “quello di Declan è un ruolo che è stato scritto appositamente per me. Inoltre, io adoro quel periodo storico“. Il protagonista pare abbia invitato la produzione a casa sua per mostrar loro la sua collezione di tomahawk, le tipiche asce da battaglia dei nativi americani.
4) Road to Paloma
È insieme a Robert Homer Mollohan e Jonathan Hirschbein (Secret Invasion) che Jason Momoa ha scritto la sceneggiatura di questo film drammatico uscito nel 2014. Film del quale ha curato anche la regia oltre a esserne il principale protagonista insieme alla moglie Lisa Bonnet (I Robinson e Nemico pubblico).
Anche in questo caso l’attore americano interpreta un nativo americano che, dopo aver ucciso lo stupratore della madre, decide di recarsi a nord per andare a spargere le ceneri della genitrice nel ranch della sorella, interpretata da Sarah Shahi. Il viaggio, ovviamente, non sarà una passeggiata dato che Wolf, il protagonista, è braccato dalla legge.
Il film ha incassato quasi un milione di dollari fronte a una spesa di seicentomila. La critica, che si aspettava un mezzo disastro, è stata positivamente colpita definendo l’opera prima dell’attore americano come un “western post moderno nel quale i cavalli sono stati sostituiti dalle Harley Davidson“. L’interpretazione dell’attore, anche in questo caso, è stata ampiamente elogiata. Nonostante una presenza scenica imponente Jason Momoa è stato capace comunque di trasmettere emozioni intense anche grazie all’aiuto di una coadiuvate meravigliosa fotografia e panorami mozzafiato.
“Ho sempre voluto fare un road movie. Da ragazzino Easy Rider era uno dei miei film preferiti e On the road di Jack Kerouac uno dei miei libri prediletti. Ma appartengono a un’altra epoca. Ho cercato di ispirarmi a loro per raccontare la mia storia, dai sapori classici ma ambientata nei giorni nostri“, ha affermato l’attore in una intervista.
3) Game of Thrones
Mentre al cinema veniva distribuito Conan il Barbaro alla televisione Jason Momoa dava il volto a uno dei personaggi più iconici della saga di George RR Martin: quello di Khal Drogo. Entrambi ruoli dal forte impatto fisico il primo non ha praticamente avuto successo mentre il secondo, invece, è stato decisamente impattante sulla carriera dell’attore americano. Almeno dal punto di vista della fama dato che dopo la morte del suo personaggio l’attore non ha più praticamente avuto lavoro, come ha affermato in una intervista.
L’aver partecipato a una delle serie più famose del secolo ha certamente arricchito il curriculum dell’attore. Nonostante abbia partecipato soltanto a dieci puntate l’ interpretazione del potente khal del popolo Dothraki, sposo della madre dei draghi, Daenerys Targaryen, è rimasta nell’immaginario del pubblico che avrebbe tanto voluto rivederlo nell’ottava e ultima stagione.
A proposito dell’audizione fatta dall’interprete. Esiste online, facilmente reperibile, il video durante il quale Jason Momoa effettua un haka, la tipica danza Maori resa famosa dalla squadra di rugby neozelandese. “Khal non dice molto, la sceneggiatura è praticamente priva di dialoghi. Ho pensato che il personaggio dovesse trasmettere energia e forza solo fisicamente. Così, prima dell’audizione ho chiesto di poter fare un haka: di incoraggiamento. I produttori erano così colpiti che mi hanno chiesto di tornare per poterla registrare“.
2) See
Ormai sulla cresta dell’onda anche grazie all’interpretazione di Aquaman (2018) Jason Momoa è stato protagonista della serie sci-fi distopica e post apocalittica See uscita nel 2019 e distribuita da AppleTV+. Per tre stagioni, ciascuna composta da otto episodi, l’attore ha interpretato Baba Voss, un intrepido guerriero e leader della tribù degli Alkenny. La serie creata da Steven Knight (già creatore di Peaky Blinders) è stata candidata a un Emmy come migliori effetti speciali visivi. Critica e pubblico hanno inizialmente storto il naso: la storia risultava poco credibile nonostante il buon cast a disposizione. La seconda e terza stagione, però, hanno avuto critiche positive. Chi, invece, ha ricevuto il plauso fin dalla prima scena è stato Jason Momoa che ha indossato egregiamente i panni del suo personaggio dandogli un “inaspettato spessore artistico, davvero notevole. Jason Momoa, pur avendo il physique du rôle è in grado di trascendere, andare oltre, offrendo una interpretazione decisamente considerevole“.
Durante la preparazione l’attore americano è stato duramente addestrato a non vedere. Tutta la serie, infatti, racconta la storia di un mondo dove il senso della vista è ormai andato perduto. “Non è stato facile interpretare un non vedente. Sarà banale ma lavorare con una disabilità mi ha fatto capire quanto io sia fortunato” ha espresso il protagonista.
1) Dune
Nel 2021 l’attore hawaiiano è stato scelto nel cast stellare della prima parte dell’epico Dune, tratto dall’omonimo romanzo di Frank Herbert. Accanto a Momoa troviamo, tra gli altri, anche Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Skarsgård e la giovane Zendaya. Il film, diretto da Denis Villeneuve ha ricevuto tra le altre dieci candidature agli Oscar, vincendone sei e tre ai Golden Globe, vincendone uno.
Il ruolo di Jason Momoa è piuttosto breve ma decisamente intenso. L’attore interpreta Duncan Idaho, maestro di spada e mentore del giovane Paul Atreides, interpretato da Timothée Chalamet. Tra i due viene a crearsi un’intesa incredibile anche perché l’attore hawaiiano è stato bravissimo a svestire i panni del super muscoloso per cercare di interpretare un guerriero stanco e ormai maturo. “Mi sono ispirato alle tante figure adulte che, quando ero bambino, adoravo ascoltare mentre mi raccontavano le loro avventure. Avventure che, pensavo, non avrei mai potuto intraprendere. Avventure che mi affascinavano moltissimo“. Il personaggio di Duncan è una figura di riferimento per quello di Paul e tra i due sembra instaurarsi un rispettoso rapporto padre-figlio.