Con l’arrivo nei cinema del film in live action de La Sirenetta, remake del classico Disney del 1989, in molti si sono chiesti quando finirà la moda dei remake. Abbiamo visto decine di questa tipologia di prodotti negli ultimi anni, nel tentativo di riportare in auge franchising classici della nostra infanzia e rispolverarli, dando loro un aspetto più moderno che possa renderli appetibili per le nuove generazioni.
Sicuramente è bene ricordare che, come sempre quando si parla di cinema, prima di essere arte è innanzitutto business. Un pensiero che a molti appassionati cinefili causa il voltastomaco, ma tant’è: dobbiamo accettarlo, e comprendere che tutto ciò che viene creato per il grande schermo ha il preciso intento di far più soldi possibili. Questo significa che viene colta la palla al balzo dai produttori, per creare lungometraggi di qualità? Certamente no, o per lo meno non sempre: è il caso purtroppo di alcuni dei live action che negli ultimi anni invadono letteralmente cinema e schermi casalinghi, e che rivisitano appunto film ormai entrati nella storia banalizzandoli, aggiungendo elementi inutili e arricchendoli spesso di buoni sentimenti non necessari. Nonostante questo, viene spontaneo domandarsi se non possa essere, questo, un’occasione per ridare lustro a piccoli gioielli che buona parte del pubblico non conosce, o che sottovaluta ancora oggi, magari a causa di una scarsa pubblicità quando queste pellicole uscirono al cinema o perché limitati solo ad una determinata tipologia di spettatori, come ad esempio La Sposa Cadavere di Tim Burton.
A tal proposito, quanto sarebbe bello ritrovarsi al cinema ed osservare questi piccoli gioielli sotto una nuova luce, con il volto di veri attori ed il connubio tra effetti visivi e speciali possibile solo con le odierne tecnologie? Per questi cinque film, in particolare, che meriterebbero di essere rivalutati agli occhi del grande pubblico, le aspettative sarebbero decisamente alte.
1)Il Pianeta del Tesoro
Storia letta, vista e rivista quella dell’Isola del Tesoro di Stevenson; questo non fermò la Disney a dar luce, nel 2002, ad una storia classica in vesti inedite ed estremamente ispirate, ma che forse per la loro particolarità hanno reso il film uno dei suoi peggiori flop al botteghino: stiamo parlando de Il Pianeta del Tesoro, di Ron Clements e John Musker. Il classicismo della storia originale, che rimane in elementi minori come i costumi dei personaggi, viene qui accostato ad una tanto straniante quanto convincente ambientazione spaziale con aggiunte steampunk. Ma più di tutto, più dell’estetica e della meravigliosa colonna sonora, è la relazione tra i due protagonisti, Jim Hawkins e John Silver, a rendere speciale questo splendido gioiello dell’animazione. Impossibile quindi non ritrovarsi a sognare un’eventuale resa con attori veri, e difatti negli anni i fans si sono sbizzarriti nel creare video e contenuti social su eventuali fan cast (ossia, immaginare quale attore potrebbe ricoprire un determinato ruolo), e non per caso. Il film è stato riscoperto nel corso del tempo, e ad oggi viene considerato un cult, un gioiellino che non ha mai ottenuto l’attenzione meritata e passato ingiustamente in sordina. Cyborg antropomorfi, navi pirata che varcano il cielo intergalattico, esplosioni di supernove- e poi lui, il Pianeta del titolo, al quale si arriva tramite battaglie spaziali che con gli effetti visivi di oggi sarebbero estremamente convincenti ed ammalianti sul grande schermo. Saremmo pronti a goderci le meravigliose sequenze del giovane protagonista Jim che, in sella al suo surf spaziale, naviga tra le nebulose e le stelle, e a gioire della presenza in sala di persone che fino a ieri quasi ignoravano l’esistenza di uno dei migliori prodotti Disney della sua epoca. Considerando inoltre quanto il film è stato appunto rivalutato, sono certa che con una campagna pubblicitaria migliore del suo papà in animazione tradizionale otterrebbe un ottimo successo al botteghino.
2)Atlantis- l’impero perduto
Rimanendo in casa Disney, destino simile ha avuto Atlantis- L’Impero perduto, che alla sua uscita in sala nel 2001 ha sofferto di un magro incasso al botteghino nonostante l’alto budget di produzione, forse perché molti papabili spettatori collegarono all’epoca di uscita il film animato all’amatissimo anime Il Mistero della Pietra Azzurra – cui il lungometraggio si ispira nelle basi, per poi prendere una direzione completamente diversa. Anche in questo caso, il film è stato rivalutato nel corso del tempo- e fortunatamente aggiungerei, considerando l’ottima caratterizzazione dei personaggi e la trama avvincente. L’avventura di Milo e il viaggio della compagnia del sottomarino Ulysses si potrebbero riportare facilmente con le attuali tecnologie, ed offrendo già la storia un insieme di personaggi coeso nelle sue diversità ci sono tutte le basi per dare ampio respiro ad ogni background. Un altro elemento che credo stupirebbe il pubblico sarebbe una trasposizione realistica e tangibile del mondo di Atlantide e dei suoi abitanti: in fondo, abbiamo visto cosa è possibile creare oggi con l’ausilio della computer grafica con la splendida Pandora di Avatar, credo quindi che una versione live action del mondo perduto citato da Platone sarebbe esteticamente stupefacente, con i suoi colori e gli ambienti ampi. I fan chiedono a gran voce da anni di vedere il film di Atlantis con un cast di attori veri, e da tempo si vocifera di una realizzazione del progetto. Potrebbe dunque essere vicino un annuncio ufficiale? Ce lo auguriamo tutti di cuore, con la certezza che anche in questo caso il progetto riporterebbe in luce lo splendore dell’originale e, perché no, facendo riscoprire un classico di avventura alle generazioni più giovani.
3)Le 5 Leggende
La casa di produzione Dreamowrks ci ha regalato dei veri e propri gioiellini sin dai suoi albori, in primis fra tutti il maestoso Il Principe d’Egitto. Ma penso che uno dei suoi prodotti migliori potrebbero davvero essere perfetto per una trasposizione in live action, un film che crea un perfetto connubio tra il fantasy e l’avventura per famiglie, e sto parlando de Le 5 Leggende, film del 2012 tratto dai libri per l’infanzia di William Joyce. Nonostante l’incasso disastroso al botteghino, il film è un gioiello di ottima animazione e personaggi convincenti, a partire dal protagonista Jack Frost, spirito dell’Inverno che racchiude in se un’adorabile sfrontatezza ed un tormento interiore che fa da fil rouge alla trama principale. Considerando l’estetica fiabesca del film originale, in questo caso l’elemento di make up sarebbe di fondamentale importanza nella creazione dei personaggi principali, come ad esempio nel caso della Fatina dei Denti e del Coniglio Pasquale – ma, con un budget adeguato e un cast convincente, la storia ha la profondità giusta e l’appeal perfetto per essere girato con attori in carne ed ossa, considerando anche che si tratta di una storia ricca di azione e ritmo. Un live action potrebbe inoltre dare il giusto spazio al villain Pitch, personaggio estremamente carismatico che, se impersonato da un attore del calibro di Jude Law, suo doppiatore in lingua originale nel film animato, creerebbe momenti di estrema tensione; l’eterna lotta con Sandman, figura che gli si contrappone e Guardiano dei Sogni, potrebbe essere rappresentata da scontri che sarebbero una gioia per gli occhi per grandi e piccoli. Immagino un lungometraggio perfetto per intrattenere tutta la famiglia, con scene d’azione avvincenti e scenografie sbalorditive a ridare lustro ad una storia ingiustamente passata in sordina.
4) La Sposa Cadavere
Parliamo qui di un prodotto nato dal genio di Tim Burton: La Sposa Cadavere è un classico dell’animazione gotica che racchiude tutti gli stilemi che il regista ha fatto suoi nel corso degli anni e che lo ha reso così celebre ed amato. La meravigliosa e tragica storia di Emily, tradita dal suo stesso promesso sposo e che pensa di ritrovare l’amore nel cupo Viktor, è così commovente e romantica da scaldare il cuore; al contrario di prodotti più famosi come The Nightmare Before Christmas, inoltre, la storia de La Sposa Cadavere si offre particolarmente ad una trasposizione con attori in carne ed ossa. Il che è ironico, se pensiamo che molti dei personaggi della storia, di carne, ne hanno davvero poca: le scene ambientate nel mondo dei defunti sono difatti tante, ma nulla che non si possa realizzare con un buon comparto tecnico. Una versione con attori veri sacrificherebbe innegabilmente il lato più comico della storia, quello associato appunto al mondo dei defunti e che è in netto contrasto con l’universo dei vivi, a favore di un’atmosfera più cupa e matura. Nel caso de La Sposa Cadavere, immagino un prodotto confezionato ad arte per un pubblico adulto, appassionato di storie dark e, perché no, anche un po’ horror. In fondo, negli ultimi anni il cinema di questo genere ci ha donato dei veri gioiellini, con favole tinte di brivido, come nel caso della pellicola La Madre. Storie commoventi, che dietro la paura nascondono poesia e dramma e che ci rendono facile immedesimarsi con fantasmi e creature apparentemente maledette. La Sposa Cadavere si presta moltissimo a questo tipo di sperimentazione, e attendo il giorno in cui potrò vedere Emily ballare sotto la luna con il suo consumato abito da sposa, speranzosa di aver finalmente trovato l’amore che merita.
5) Coraline e la porta magica
Lo studio di animazione Laika ha portato al cinema nel 2009 un film apparentemente adatto ad un pubblico di bambini ma che, di fatto, è stato apprezzato particolarmente dagli spettatori più maturi anche a causa delle immagini inquietanti e della trama cupa e misteriosa. Coraline e la Porta Magica (o più semplicemente Coraline, come da titolo originale), tratto dal romanzo di Neil Geiman, offre ad Henry Selick l’occasione di portare sullo schermo un vero e proprio horror animato in stop motion che di certo non sfigurerebbe se girato nuovamente con attori in carne ed ossa. La storia di Coraline e il suo coraggio nell’affrontare una creatura malvagia come l’Altra Madre è qui parafrasi del senso di solitudine della bambina, in una storia che offre più livelli di lettura se si è disposti ad andare oltre la superficie. L’elemento dark, preponderante nel film originale, verrebbe equilibrato da una curatissima scenografia per gli interni della Pink House, specie nella sua versione alternativa dell’altra dimensione. Un perfetto mix tra l’inquietudine dello stile gotico e le palette pastello di Wes Anderson, volto a confondere lo spettatore fino a trascinarlo in un finale dolceamaro. Così come nel lungometraggio animato, punto di forza della resa in live action sarebbe il contrasto tra i due universi paralleli tra cui la caparbia protagonista è intenta a barcamenarsi. Rinnovo la mia convinzione tuttavia che il pubblico di riferimento dovrebbe decisamente essere più avanti con gli anni di quello cui era destinato il prodotto animato, ma come ben sappiamo l’animazione per adulti è ormai di alto livello e il film ne diverrebbe un vero e proprio gioiello.