È sufficiente nominare un film come Mamma ho perso l’aereo per evocare nella nostra mente immagini di lucine colorate, addobbi, canzoni di Natale, freddo e neve. Questo articolo però non tratterà film natalizi più o meno famosi. L’intenzione è quella piuttosto di focalizzare l’attenzione su questo elemento naturale così affascinante. Pensate ad esempio che per il popolo Sami esistono 200 parole diverse per esprimere il concetto di neve e tutto ciò che la riguarda. Perché in alcune zone del mondo è un qualcosa strettamente connesso alla vita dei suoi abitanti e alla loro sopravvivenza.
La neve è silenziosa, misteriosa, delicata. È la causa principale di divertimento per molti bambini (ma anche adulti) che possono sbizzarrirsi nel costruire un pupazzo, andare sullo slittino, infilarla nella schiena altrui o assaggiarla. Sicuramente avrete fatto tutte queste cose o anche di peggio!
Nella storia del cinema e dei film però questo elemento non è sempre benevolo e ludico. A volte è portatore di atmosfere magiche e fiabesche. Altre invece può rappresentare un ostacolo nelle vicende dei personaggi o addirittura un pericolo mortale. Ci sono sequenze in cui lei stessa diventa protagonista, contribuendo a dare un significato in più alle vicende narrate. Ve ne ricordate qualcuna?
Noi abbiamo provato a fare una piccola selezione in mezzo alla quantità di pellicole che conosciamo. E quindi ecco a voi 6 scene iconiche di sei film ambientate sotto la neve.
1) Hugh Glass si ripara all’interno del cavallo (Revenant)
Essendo una fan di Leonardo di Caprio, andai a vedere questo film al cinema quando uscì nel 2015. Sapevo che era tratto da una storia vera di vendetta e di crudeltà, ma non ero assolutamente preparata ad assistere a una di quelle sequenze che rimangono impresse nella memoria per sempre. Ricordo che uscii dalla sala completamente scossa e scioccata. Hugh Glass è un esploratore e un cacciatore di pelli, sopravvissuto insieme al figlio e ad alcuni compagni a un attacco da parte degli indiani Arikara. Circondato da una Natura selvaggia ricoperta di ghiaccio e di neve e dove le temperature possono scendere fino a -40 C°, il protagonista sarà impegnato in una lunga lotta per la sopravvivenza. Contro gli elementi naturali estremi, contro gli uomini e contro sé stesso.
È in questa circostanza che, per sfuggire a un nuovo agguato degli indiani, cade in un precipizio mentre è in sella a un cavallo. Si salva grazie a un albero e alla neve fresca, che assorbe l’urto. Da questo momento sono le immagini a parlare, come del resto avviene per la maggior parte della pellicola. Glass, travolto dal gelo, decide di aprire in due il ventre dell’animale, esportare le interiora, e adagiarsi al suo interno. Il corpo ancora caldo del cavallo gli dona riparo e salvezza. Aggrappato alla vita con tutte le sue forze, combatte ancora una volta contro quell’ambiente ostile. Quella Natura che crea e distrugge, incurante degli uomini e del loro destino. Una Natura “leopardiana” per certi versi, tanto meravigliosa e mozzafiato, quanto malevola e pericolosa.
2) La testa di Harry che prende fuoco (Mamma ho perso l’aereo)
Il Natale anni ’90, gli addobbi, la pizza, Michael Jordan, i giochi con i miei cugini, l’attesa della Vigilia, la neve. In una parola sola: l’infanzia. Questo film racchiude tutti i sentimenti e la nostalgia del periodo più spensierato della nostra vita in cui il tempo, inteso come lo scorrere degli anni, non esisteva. Eravamo semplicemente lì, in quel presente senza fine fatto di scuola, di amici e di vacanze. E Kevin era un bambino come noi, vivace e litigioso con i fratelli e le sorelle, desideroso di un po’ di indipendenza e di libertà, anche se ancora piccolo. E quale occasione migliore se non quella di venire dimenticato a casa da solo mentre la famiglia è in viaggio per Parigi?
Ma Mamma ho perso l’aereo non sarebbe il film tanto celebre e amato che conosciamo oggi senza la presenza degli antagonisti, Harry (Joe Pesci) e Marv (Daniel Stern), due ladri di case e di appartamenti un po’ pasticcioni. Di scene iconiche durante il loro assalto alla villa di Kevin ce ne sono a bizzeffe. Dalla tarantola sulla faccia di Marv, al ferro da stiro in piena fronte, fino a quella che è forse la più divertente.
Se non altro perché l’espressione di Harry-Joe Pesci mentre la sua testa prende fuoco è inimitabile. Il cappellino di lana che indossa non è sufficiente ad attutire il danno. Si infiamma anche lui. Ma per fortuna ha nevicato quindi, tra un urlo e l’altro, il ladro si tuffa letteralmente in un mucchio di neve del giardino, spegnendosi. Il risultato però non è dei migliori, a giudicare dalla pelata bruciacchiata che sfoggerà fino alla fine della storia.