5) Il finale nel labirinto innevato (Shining)
Un film in cui non troviamo né la spensieratezza di Mamma ho perso l’aereo né la tenerezza di Edward Mani di Forbice. In Shining la neve e la sua caratteristica unica di isolare un paesaggio e un luogo, accompagna noi spettatori e il protagonista (Jack Torrance) in un viaggio allucinatorio fatto di angoscia e di terrore. Jack e la sua famiglia, composta dalla moglie Wendy e dal piccolo Danny, diventano i custodi dell’Overlook Hotel, un sontuoso albergo disperso tra le montagne imbiancate, circondato da boschi impenetrabili. L’Overlook accoglierà la famiglia con tutti i suoi agi e i suoi lussi, tra maestose suite e cocktail party animati da fantasmi e incubi.
Jack perde piano piano il senno fino al tentativo di massacrare la sua famiglia con un’ascia, durante una tempesta di neve. Il lungo e forsennato inseguimento di Danny all’interno del labirinto innevato diventa così una scena iconica. Kubrick sceglie i colori notturni, il bianco e il blu, per ambientare questa corsa mortale. Accanto a essi, il fischio del vento, il crepitio dei passi sulla neve e le urla di Jack. Ed è proprio l’elemento invernale a scrivere il destino del protagonista, stringendolo in un freddo abbraccio e trasformandolo in uno degli ospiti ultraterreni dell’Overlook Hotel.