6) La battaglia di Austerlitz (Napoleon)
L’esempio perfetto di come un’ambientazione possa diventare la protagonista di un evento ci è stato mostrato magistralmente da Ridley Scott, un fuoriclasse quando si tratta di girare delle scene di battaglia. In questo caso specifico ci sono un bosco e le sue ombre. C’è l’accampamento francese, posizionato su di un’enorme distesa di acqua congelata. Ghiaccio, quindi, ma celato da un sottile strato di neve. C’è Napoleone, nelle retrovie, pronto a dare ordini ai suoi soldati. E poi ci sono questi ultimi, di entrambi gli schieramenti. Fanteria e cavalleria, preparati a intervenire seguendo una strategia ben precisa e predeterminata. Per finire, i toni freddi dell’azzurro, del grigio e del verde acqua, a dominare questa sequenza che è una vera gioia per gli occhi.
Quando i cannoni dell’esercito francese iniziano a sparare, si ha poi una pennellata in più al quadro d’insieme. Il rosso del sangue va ad aggiungersi agli altri colori. Il contrasto con il bianco del paesaggio diventa ancora più accentuato e sconvolgente. Le truppe austro-russe tentano una fuga disperata ma vana. Annegano uno dopo l’altro, scivolando e cadendo proprio nelle buche create dall’impatto delle palle di cannone con la superficie ghiacciata. Una tragedia e una morte orribile. Storicamente sappiamo che Napoleone vinse veramente la Battaglia di Austerlitz ma tramite una tattica differente seppur ben ideata. Ma quando un regista riesce a mettere sul grande schermo una composizione corale ed epica così ben riuscita tecnicamente, poco importa la verità storica. Questa scena è un dono per noi spettatori, al di là delle polemiche che hanno segnato il film.