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10 volte in cui un grande attore ha interpretato un altro grande attore in un film

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Quando un attore deve vestire i panni di un suo collega in un film, si tratta sempre di una decisione rischiosa. Se poi l’attore in questione è un big del piccolo o grande schermo, tutto diventa ancora più difficile. Se inoltre, il personaggio da interpretare è un colosso a suo volta del cinema o delle serie tv, la faccenda si complica ancora di più. Insomma, recitare è già di per se un lavoro complesso e nel caso del nostro articolo, lo è ancora di più. Margot Robbie è stata una delle ultime performer a provare questa esperienza, interpretando la sfortunata Sharon Tate in Once Upon a Time in Hollywood. Oggi vogliamo presentarvi 10 attori che hanno interpretato in un film un altro collega. Non perdiamo tempo, si comincia.

1) Cate Blanchett

margot robbie

Quando Martin Scorsese l’ha chiamata, Cate Blanchett ha immediatamente accettato la sua offerta, acconsentendo a interpretare il ruolo di Katharine Hepburn in The Aviator. Pochi minuti dopo aver dato l’ok al regista, l’attrice si è resa conto che si sarebbe dovuta preparare a lungo al fine di recitare nei panni di una delle più celebri star della storia del cinema, nonché la più grande attrice di tutti i tempi, secondo l’American Film Institute.

Inoltre, il materiale a disposizione di Cate non era così vasto. Non c’erano molti filmati e non era come adesso, dove ogni attore ha decine di interviste online al di fuori del palcoscenico. L’attrice si è concentrata su un’intervista fatta da Dick Cavett nel 1973 e dopo aver visto innumerevoli volte l’intervista ha riguardato i suoi film e ha cercato di confrontare il suo modo di gesticolare con quello che aveva da giovane.

2) Ben Affeck

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In Hollywoodland, Ben Affleck ha interpretato George Reeves, uno dei Superman più famosi della storia. Il film racconta la storia vera dell’attore che interpretava il supereroe nell’omonima serie tv statunitense, trovato morto, con una pallottola in corpo, il 16 giugno 1959. Nel primo decennio degli anni 2000 i film sui supereroi non erano ancora dominatori del mercato e ben pochi potevano prevedere la rivoluzione che avrebbero creato nello storytelling moderno.

Un tempo infatti, indossare una calzamaglia o un mantello poteva stroncare una carriera attoriale, i personaggi dei fumetti erano visti come qualcosa a metà tra il banale e l’infantile, e ogni attore che sul piccolo o grande schermo interpretasse Batman, Superman e soci, fino a un certo punto fu visto come ridicolo. Un film incredibilmente sottovalutato, con un cast d’eccezione, una regia di pregevole fattura e una fotografia che fa immergere lo spettatore nei lontani anni ’50.

3) Renée Zellweger

Un film da Oscar, in tutti i sensi. Renée Zellweger, la Bridget Jones dei tanti film rosa, nel film Judy ha fatto vedere a tutti gli appassionati di cinema di essere in grado di interpretare in maniera superba ruoli drammatici (bissando l’Oscar del 2004 per Rtorno a Cold Mountain). Nella pellicola interpreta Judy Garland, una delle leggende dello show business americano più analizzate di sempre. Tragica figura con un talento straordinario manipolata da tutti, dalla madre e dall’industria, fino alla fine prematura nel 1969.

Una performance di adesione mimica e caratteriale mirabolante, che fa dimenticare la qualità non eccelsa del film di Rupert Goold. La sua Judy fragile, commossa e autentica è un capolavoro. Al di là di trucco, protesi e parrucca, la mitica Bridget Jones crea infatti un personaggio denso, a cui dona la voce anche nei numeri musicali. Un lavoro di appropriazione, nei limiti della sua estensione, durato un anno e mezzo.

4) Margot Robbie

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La stupenda attrice australiana è stata chiamata dal fenomeno Quentin Tarantino per interpretare Sharon Tate. L’australiana, classe 1990, nota al mondo soprattutto per aver recitato in The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese (sempre al fianco di DiCaprio) questa volta si è trasforma in Sharon Tate, l’attrice americana felicemente sposata con il regista Roman Polanski (dal quale aspettava anche un bambino) vittima, nell’estate di fine anni Sessanta a Bel Air, degli efferati delitti compiuti dai membri della “family” di Charles Manson.

In occasione di una intervista per lanciare il suo ultimo film, Babylon, Margot Robbie ha parlato della sua peculiare esperienza di visione di C’era una volta a… Hollywood. L’attrice ha ammesso di essersi sentita esattamente come Sharon Tate nel film di Quentin Tarantino, visto che si è diretta nello stesso cinema, il Regency Bruin: “Sono andata lì e l’ho visto un martedì pomeriggio, mi sono seduta praticamente allo stesso posto e ho visto la stessa esperienza [di Tate in C’era una volta a… Hollywood]. C’è stato addirittura il momento in cui chi mi ha venduto il biglietto mi ha detto: “Ma sei nel film!” e io ho risposto: “Lo so“.

5) Michelle Williams

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Da Margot Robbie passiamo a un’altra bellezza. Prima di Ana De Armas, prima di Blonde, un’altra Marilyn ha calcato il grande schermo: Michelle Williams, la Jen di Dawson’s Creek. Vincitrice per il ruolo del suo primo Golden Globe e ottenendo la sua terza nomination agli Oscar, l’attrice veste i panni di Marilyn al lavoro sul set di Il principe e la ballerina, co-protagonista di Laurence Olivier. Oltre a essere elogiata per la sua interpretazione, Michelle Williams è stata anche protagonista di un’incredibile trasformazione fisica, come la maggior parte dei suoi ruoli più iconici.

Ciò che ha reso celebre la performance di Michelle Williams è quella di aver in qualche modo rappresentato anche il forte legame tra l’immagine pubblica di Marilyn e la sua interiorità. Due aspetti raramente connessi che invece per la Monroe erano indissolubilmente legati. Era una star in un’epoca passata che celebrava il corpo femminile in una forma più naturale, che richiedevano alla Williams un aumento di peso che creasse quel tipo di curve. L’attrice ha infatti raccontato che il peso le ha cambiato il viso e mentre cercava di imitare il modo di camminare di Marilyn Monroe al tempo stesso ha dovuto acquisire il suo corpo. Una prova attoriale da ricordare.

6) Robert Downey Jr.

Il futuro volto di Iron Man e Sherlock Holmes incarna meravigliosamente Charlie Chaplin, l’uomo e allo stesso tempo l’artista con tutte le sue manie e debolezze. Robert Downey Jr., con la sua mimica, la voce e con la gestualità si accosta molto alla figura del vero Chaplin, il cui volto torna di tanto in tanto in alcune immagini di repertorio.

Robert Downey Jr. interpreta la leggenda del film muto Charlie Chaplin nel dramma autobiografico di Richard Attenborough . Non solo somiglia in modo sorprendente al regista e protagonista di “Tempi Moderni”, ma riesce a catturare lo spirito allegro e il fascino astuto che ha reso Chaplin la più grande star del mondo. Scava anche nel grande pozzo della tristezza che ha spinto il suo genio. Per questo film Robert Downey Jr. ha vinto il BAFTA come miglior attore e ha ricevuto una nomination agli Oscar.

7) James Franco

Parliamo, a suo modo, di una leggenda del grande schermo: Tommy Wiseau. Ispirato all’omonimo romanzo di Greg Sestero, The Disaster Artist, racconta la genesi di quello che è stato definito “il Quarto potere dei film brutti”. Wiseau, figura misteriosa, di cui non si sono mai capite davvero le origini (afferma di essere di New Orleans ma ha un chiaro accento dell’est Europa) e la data di nascita, è lo spunto per parlare di arte e talento, di ciò che separa i semplici sognatori da chi possiede davvero un dono.

James Franco dirige, produce e recita nel film(la sua interpretazione di Wiseau gli è valsa il Golden Globe per il miglior attore in un ruolo comico) e si porta dietro il fratello minore Dave Franco, a cui ha affidato il ruolo di Sestero, e molti dei suoi amici e colleghi in ruoli secondari, tra cui Seth Rogen, Bryan Cranston, Zac Efron, Alison Brie, Sharon Stone e Melanie Griffith. Franco interpreta il misterioso Wiseau come meglio non si potrebbe e ci regala con tocco delicato e irresistibile sense of humor, la storia di un “uomo bizzarro” sfiorato (ma non bruciato) dal fuoco fatuo dell’arte.

8) Martin Landau

Due leggende del cinema con due carriere molto simili. Da una parte Bela Lugosi, per tutti il Conte Dracula ruolo che ne garantì il successo ma che divenne presto una prigione. L’attore ungherese, infatti, a causa del marcato accento, si ritrovò a recitare sempre più spesso come caratterista, e la rivalità con Boris Karloff ne segnò irrimediabilmente la strada verso il declino. Dall’altra abbiamo Martin Landau, la cui carriera si fermò negli anni Settanta per poi ripartire a fine anni Ottanta, coronando il sogno dell’Oscar nel 1995, grazie a Ed Wood di Tim Burton, in cui interpretava proprio Bela Lugosi.

Tim Burton (grandissimo estimatore di Ed Wood, di cui parleremo a breve) contribuì a risollevare la carriera di Martin Landau offrendogli il ruolo di Bela Lugosi nel biopic. L’interpretazione valse all’attore statunitense l’unico Oscar della sua carriera, quello come Miglior attore non protagonista, nel 1995, contribuendo a far conoscere e a ricordare Bela Lugosi non solo come “vampiro” ma soprattutto come uomo.

9)Jim Carrey

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Il 17 gennaio del 1949, 74 anni fa, nasceva a New York il compianto Andrew Geoffrey Kaufman, meglio noto come Andy Kaufman. Indimenticabile comico, tra i più famosi interpreti del cosiddetto anti-humor, nel 1999 la sua vita è stata portata al cinema da Miloš Forman in Man On The Moon, con protagonista, nei suoi panni, un superlativo Jim Carrey.

Ne risultò una produzione estremamente insolita ed emozionante. Circondato sul set dagli amici e dai familiari di Kaufman, Carrey “divenne” pienamente Andy e, alternativamente, Tony Clifton, lo sgradevole cantante di piano bar, alter ego di Kaufman. Come il cabaret di Kaufman, l’interpretazione di Carrey assunse una qualità artistica nel corso del film. Non uscì mai dal personaggio tanto che sul set gli altri attori e la troupe lo chiamava “Andy” o “Tony” a seconda di chi impersonava. L’interpretazione di Jim Carrey fu acclamata dai critici e gli fece vincere un Golden Globe. Una prova di livello assoluto.

10) Johnny Depp

Vi avevamo promesso di parlare di Ed Wood, e dulcis in fundo arriva Johnny Depp. Il 28 settembre 1994 usciva in USA il biopic sul regista, un film profetico che ha anticipato i gusti delle generazioni successive. Nei panni di Wood, il regista peggiore di tutti i tempi, Depp ha denti finti e un pompadour tirato indietro. È una performance stimolante, tenera e Depp è assolutamente sbalorditivo.

Ed Wood è un film di rara sensibilità, capace di raccontare la storia di un uomo di grande cuore ma poco talento senza riderne, senza farne uno zimbello, ma, al contrario, cercando di capirlo e di identificarsi in lui. Per questo l’interpretazione dell’immenso Johnny e più in generale tutto il film, ci sono rimasti nel cuore.

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