Marrowbone è un piccolo gioiello dell’emergente regista spagnolo Sergio G. Sanchez, uscito nelle sale nel 2017 e che potete trovare su Amazon Prime Video.
Il regista è stato sceneggiatore di altri piccoli gioielli, quali The Orphanage e The impossible (se non li avete mai visti, correte subito a farlo). Se sotto certi aspetti richiama alla mente proprio The Orphanage rendendo la trama non propriamente originale, è anche vero che Marrowbone vi terrà incollati allo schermo per tutti i 110 minuti di durata del film. Con un cast strepitoso, Marrowbone non è solamente un horror-thriller, ma un emozionante quanto inquietante spaccato di vita familiare in cui l’amore tra fratelli può superare qualsiasi cosa. Se l’ambientazione richiama decisamente altri film del genere horror (The Others, per esempio, con una sempre straordinaria Nicole Kidman), in cui l’abitazione o la magione in questione è sperduta in mezzo al nulla, cade a pezzi ed è sicuramente infestata da qualche sinistra presenza, la storia che vedrete in Marrowbone è anche molto altro. Facendo sapientemente uso di pesanti e cupe atmosfere che, grazie anche a silenzi che sembrano interminabili, incutono da subito nello spettatore un’incredibile senso di inquietudine, vi ritroverete presto prigionieri insieme ai quattro fratelli protagonisti in un angosciante turbine di segreti.
La trama senza spoiler
Marrowbone – da cui prende il titolo il film – è il nome di una vecchia tenuta sperduta in mezzo alla natura in un luogo non ben precisato nell‘America degli anni ’60. Inoltre, Marrowbone diventerà anche il cognome della famiglia protagonista, che cambierà all’inizio della storia. Il film ruota attorno alla famiglia, composta da quattro fratelli: Jack (George MacKay, che abbiamo visto in Captain Fantastic e in 1917), Billie (Charlie Heaton, il nostro amato Jonathan in Stranger Things), Jane (Mia Goth, fantastica nel remake di Suspiria, per citarne uno) e il piccolo Sam. La famiglia è partita con la madre dall’Inghilterra ed è arrivata in America per fuggire dal padre violento, di cui nessuno parla mai ma di cui tutti hanno paura tremenda. L’arrivo nella nuova casa sancisce per la famiglia Marrowbone una nuova vita, lontani finalmente dalle angherie del padre che però non vengono mai direttamente menzionate. Molto presto, fortunatamente, i quattro fratelli conoscono Allie (una sempre straordinaria Anya Taylor-Joy), una ragazza che abita in una tenuta poco lontana dalla loro, e fin da subito i cinque instaurano una fortissima amicizia. L’apparente e serena nuova vita della famiglia Marrowbone, però, viene sconvolta dalla morte della madre, già malata da tempo e peggiorata a causa del viaggio in America.
I fratelli, sconvolti e rimasti soli, stipulano un patto tra loro: nessuno al mondo dovrà sapere della morte della madre fino al raggiungimento del 21esimo anno di età del maggiore dei fratelli, Jack. Questo perché, essendo tutti minorenni, rischierebbero di essere presi in custodia dai servizi sociali e costretti (molto probabilmente) a vivere separati. Il piano, quindi, è semplice: aspettare che Jack compia 21 anni per diventare il tutore legale dei suoi fratelli, ma tutto ciò comporta dei rischi: dovranno limitare il più possibile i contatti con il mondo esterno, per non insospettire nessuno sulla morte della madre. Purtroppo, però, l’apparente serenità è messa nuovamente a dura prova: i quattro fratelli cominciano a sentire una presenza, che loro chiamano “Il fantasma”, e la casa si animerà di sinistri rumori. In tutto questo un giovane avvocato, Tom Porter, che segue le loro pratiche di acquisizione della casa, inizia ad insospettirsi circa la vita famigliare dei Marrowbone, cominciando a gravitare in modo snervante attorno ai quattro fratelli.
Marrowbone non è il solito horror
Oltre ad essere un horror-thriller dai risvolti sorprendenti (non mancano scene Jumpscare, anche se un po’ debolucce), Marrowbone è un film decisamente valido che aggiungo sicuramente alla mia personale lista etichettata “film dal finale inaspettato”. Perché, nonostante il cast di livello, la storia lineare con pochissimi momenti di lentezza narrativa (che, onestamente, rallentare un po’ la narrazione in questo caso ce la fa godere ancora di più), e un’ottima fotografia, il film ci regala anche un risvolto narrativo inaspettato. Inoltre, la storia dei quattro fratelli è di una delicatezza sorprendente, anche se (purtroppo) i personaggi non sono ben caratterizzati. Se cercate un film dal finale sorprendente che vi lasci a bocca aperta, Marrowbone è il film che fa per voi (qui ne potete trovare altri). Purtroppo è un film poco conosciuto e che è stato poco pubblicizzato, ma si presenta come un prodotto di genere che lascia dietro di sé una malsana inquietudine all’ignaro spettatore che pensa di guardare il solito film horror del sabato sera. Ma vi assicuro che non si limiterà banalmente a questo.