Immancabile come sempre, vi presentiamo oggi la nostra personale classifica dei migliori film 2021. Un anno particolare per il cinema, che dopo un lungo periodo di quasi completo buio per le sale ha rivisto una lenta ma progressiva ricrescita economica. Tanti nuovi film dunque: da quelli più di richiamo come l’attesissimo Spider-Man: No Way Home a produzioni indipendenti. Il 2021 è stato un anno a suo modo ricco e sorprendente sul lato cinematografico e lo testimoniano i titoli che da qui a breve andremo ad analizzare!
Come sempre vi ricordiamo che questa è la nostra personale classifica dei migliori film 2021, anno che ha visto emergere pellicole tra loro molto diverse ma ugualmente apprezzabili!
Buona lettura!
10) La persona peggiore del mondo
La persona peggiore del mondo è una produzione norvegese diretta da Joachim Trier che si pome come terzo film della cosiddetta Trilogia di Oslo dopo i successi di Reprise nel 2006 e di Oslo, 31. august del 2011.
La pellicola in questione è stata così ben accolta presso il Festival di Cannes del 2021 da portate l’attrice Renate Reinsve a sbaragliare la concorrenza aggiudicandosi il titolo di miglior attrice. Ma di cosa parla La persona peggiore del mondo? Il film si incentra sulla storia di Julie, che entrata nella fascia dei trenta sa di non aver mai combinato nulla di buono e si sente schiacciata da un costante senso di fallimento. Il fatto è che Julie ancora non sa chi essere e inizia così a cercare di capire quali possano essere le proprie passioni e interessi, i desideri, gli obiettivi di vita, mentre si destreggia tra vari lavori e relazioni.
La pellicola, miscelando abilmente momenti di dramma e di commedia, riesce a dipingere, tra ironia e riflessione, un personaggio femminile pieno di difetti, ma col quale diviene davvero facile empatizzare. Un film in grado di parlare con semplicità ed estrema attualità di vite imperfette e altalenanti, riuscendo anche nell’intento di far commuovere lo spettatore senza per questo ricadere nello stucchevole e risultare pesante.
9) The Lost Daughter
Arriviamo ora alla prima alla regia di un lungometraggio della già talentuosa attrice Maggie Gyllenhaal: parliamo di The Lost Daughter, che riadatta per il cinema il best-seller di Elena Ferrante La figlia oscura. Proiettato in anteprime alla 78ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il film è riuscito a intascarsi il rinomato Premio Osella per la migliore sceneggiatura e assicurarsi il beneplacito della critica. Uscito nelle sale statunitensi questo mese, The Lost Daughter è un film che sicuramente sarà preso in considerazione in ottica Oscar.
Ma di che cosa parla questa pellicola? Il tutto si focalizza sul personaggio di Leda, Leda (Olivia Colman), professoressa d’inglese di mezza età che vive con le figlie. Quando esse partono per il Canada dove risiede il padre, la donna, invece di sentirsi triste e sola si sente quasi sollevata e decide di partire per una vacanza, durante la quale incontra una chiassosa famiglia. A turbare Leda sarà il profondo rapporto vigente tra la madre e la figlia di questa famiglia, che le farà rivivere sensazioni e ricordi che la costringeranno a riflettere sul proprio passato e sulle proprie scelte.
Un dramma psicologico e introspettivo, un’accurata decostruzione del concetto di maternità: semplicemente un film che non può lasciare lo spettatore indifferente, ma che lo conquista con la sua profondità.
8) House of Gucci
Chiacchierato e criticato ancor prima della diffusione in sala, House of Gucci, ultimo lavoro di Ridley Scott, che sempre quest’anno aveva sfornato l’ottimo The Last Duel, è uscito nelle sale questo dicembre. Ispirato a The House of Gucci: A Sensational Story of Murder, Madness, Glamour, and Greed scritto da Sara Gay Forden, il film racconta parte della storia della famosissima famiglia Gucci, dei suoi successi, dei suoi drammi e dei suoi scandali, focalizzandosi principalmente sul tristemente celebre omicidio di Maurizio Gucci verificatosi il 27 marzo 1995, fatto che sconvolse l’industria della moda ma non solo. Grandi nomi per interpretare i personaggi di questo dramma familiare: Al Pacino, Jeremy Irons, Adam Driver, Jared Leto, per non parlare dell’amatissima Lady Gaga, che qui interpreta la controversa Patrizia Reggiani la quale fu processata per aver ordito l’assassinio dell’ex marito dopo che questi l’aveva lasciata per una donna più giovane.
Il melodramma di una famiglia fatta a pezzi condito di performance di alto livello: niente a che vedere con un tono distaccato e documentaristico, House of Gucci è una telenovela macabra che fa dell’esagerazione il proprio punto di forza!
7) Pig
Parliamo ora di un film passato molto inosservato ma che in realtà meriterebbe maggiore considerazione: si tratta di Pig, pellicola scritta e diretta da Michael Sarnoski (che con quest’opera esordisce alla regia) incentrata sulla storia di Rob, interpretato dal buon vecchio Nicholas Cage, un solitario “cacciatore” di tartufi che abita le foreste dell’Oregon che vive proprio di questi funghi grazie al suo fidato maiale da ricerca, dotato di un incredibile fiuto grazie al quale riesce a trovare i tartufi sotto terra. Tutto cambierà quando l’animale verrà rapito: l’uomo infatti dovrà partire alla sua ricerca giungendo a Portland, dove finirà per scontrarsi con un passato che si verrà a galla e che lo costringerà ad affrontare realtà mai del tutto superate.
La pellicola, pur non avendo riscosso grandi consensi in quanto a botteghino è stata molto apprezzata da pubblico e critica arrivando ad aggiudicarsi un 97% di recensioni positive su Rotten Tomatoes che elogiano la performance di Cage e la capacità della pellicola di raccontare scenari a loro modo poetici e ricchi di riflessioni che portano alla riscoperta di valori come l’autenticità, l’empatia e l’umanità. Consigliatissimo!
6) Nomadland
Prima Leone d’oro a Venezia, poi premio Oscar 2021 per Miglior film, miglior regista a Chloé Zhao e miglior attrice a Frances McDormand. Nomadland non poteva di certo mancare nella classifica dei 10 migliori film 2021.
Insomma, ne abbiamo sentito parlare davvero tanto, e a buona ragione: Nomadland, basato sul libro della giornalista Jessica Bruder Nomadland- Un racconto d’inchiesta, è infatti un’ottima pellicola, capace di restituire con accuratezza ma anche tanta poeticità la profondità di individui dimenticati ed emarginati, cogliendone il vero il sentore. La pellicola della magistrale Chloé Zhao racconta infatti del viaggio della sessantenne Fern che, dopo la morte del marito a seguito della Grande Recessione, decide di intraprendere un viaggio per gli Stati Uniti lasciandosi alle spalle la città di Empire, in Nevada. Lungo il suo percorso la donna incontrerà molte persone che per scelta o per obbligo si sono ritrovate a diventare moderne nomadi, lontane dalle consuete convenzioni sociali.
Un piglio quasi documentaristico e paesaggi immensi e sconfinati indagano il rapporto tra uomo e natura e tra uomo e società. Una regia studiata alla perfezione e una fotografia davvero incredibile, ma anche grandi interpretazioni nella quale ovviamente emerge la gigantesca Frances McDormand, che si conferma premio Oscar come migliore attrice protagonista.
Chi non avesse avuto modo di vedere il film alla sua prima uscita, può recuperare il titolo su Disney+!
5) Quo Vadis, Aida?
Ci troviamo nel 1995 e la Jugoslavia è nel bel mezzo del conflitto armato. In questo frangente, l’esercito serbo ottiene il controllo di Srebrenica, città bosniaca dove una traduttrice dell’ONU, si trova assieme alla propria famiglia. In un primo momento la donna pensa che la base Onu nella quale si trova possa essere considerata un posto sicuro, ma quando la tensione aumenta, la donna sa di dover trovare un modo per salvare sé e i suoi cari dall’imminente disastro, forse l’episodio più terribile avvenuto in Europa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Queste sono le premesse di Quo Vadis, Aida?, pellicola bosniaca per la regia di Jasmila Žbanić, candidata all’Oscar per il miglior film internazionale in rappresentanza della Bosnia ed Erzegovina ai premi Oscar 2021. Il film, ispirato alla vera storia del traduttore bosniaco Hasan Nuhanović è stato ben accolto da pubblico e critica. Guerra e ricerca di salvezza: questi i due principali temi che Quo Vadis, Aida? cerca di toccare con grande intensità e ritmo.
Uscita in sala in Italia nel settembre 2021 ma conosciuta davvero poco, questa pellicola rientra assolutamente nella lista dei film da recuperare al più presto!
4) Dune
Visivamente potente, spettacolare ed emozionante: sicuramente uno dei migliori film 2021.
Questi sono gli aggettivi a cui viene spontaneo pensare circa l’ultima fatica di Denis Villeneuve, che si conferma ancora una volta come il perfetto regista per qualsivoglia film di matrice fantascientifica. Dopo i bellissimi Arrival e Blade Runner 2049, Villeneuve non delude, regalando al pubblico una pellicola davvero ben fatta e capace di rendere al meglio la maestosità degli scenari immaginati da Frank Herbert (autore della saga di Dune) e la complessa e articolata trama di fondo del romanzo. L’ottimo comparto tecnico, la buona sceneggiatura e le grandi interpretazioni da parte del cast hanno infatti valso la conferma della realizzazione di un secondo capitolo, grazie al quale il pubblico potrà continuare a scoprire le gesta di Paul Atreides e dei suoi comprimari.
Tante ancora le storie da raccontare, tanti i luoghi inesplorati da visitare, le trame da articolare che sinceramente non vediamo l’ora di poter visionare in futuro!
3) È stata la mano di Dio
In questa classifica dei migliori film 2021, tra tante uscite internazionali interessanti, non poteva mancare un rappresentante del nostro paese.
E che rappresentante! Sorrentino torna infatti alla grande e sforna una pellicola che in pochissimo tempo ha saputo far parlare moltissimo di sé. Un film con tutti i crismi, destinato ad avere un grande successo anche all’estero. È stata la mano di Dio si è infatti rivelata una grande opera capace di eccellere sia sul piano tecnico che su quello narrativo.
Ci troviamo nella Napoli degli anni Ottanta e seguiamo le storie del giovane Fabietto, che, all’annuncio dell’arrivo del famoso Diego Maradona nella squadra di calcio della sua città, inizia a vivere un grande sogno, interrotto da una tragedia che sconvolgerà per sempre la sua vita. Drammi e miracoli, gioie e dolori in una giovinezza tutta da scoprire ed esplorare. La storia di Fabietto e degli Schisa, in una Napoli ammantata di grande amarcord, riesce a far viaggiare il pubblico con la mente e si propone in un certo modo anche come autobiografia romanzata della vita del regista stesso. Una storia emozionante e malinconica che merita assolutamente tutto il successo del mondo!
2) The French Dispatch
Al secondo posto del nostro podio troviamo The French Dispatch of the Liberty, Kansas Evening Sun, o più comunemente The French Dispatch, film di Wes Anderson uscito nelle nostre sale da pochi mesi. Sulla scia dell’amatissimo Grand Budapest Hotel, l’eccentrico regista ci regala l’ennesima pellicola di successo. E come si può sbagliare il colpo quando dalla propria si possono contare un innato talento capace di rendere qualsiasi inquadratura del film una vera e propria opera d’arte, una buona storia da cui partire e un eccezionale cast?
Frances McDormand, Tilda Swinton, Timothée Chalamet, Owen Wilson, Bill Murray, Elisabeth Moss, Willem Dafoe, Edward Norton, Christoph Waltz… E i nomi che vi abbiamo proposto sono solo la metà di quelli che hanno contribuito a rendere grande The French Dispatch!
Strutturato secondo vari racconti, il film prende come spunto di partenza la morte di Arthur Howitzer Jr., direttore del giornale The French Dispatch, che nel proprio testamento aveva espressamente richiesto la pubblicazione del giornale fosse sospesa a seguito di un ultimo numero in cui fossero ripubblicati alcuni dei migliori articoli del passato editoriale, insieme a un necrologio.
1) Drive My Car
Eccoci arrivati alla vetta, quest’anno dominata dal film nipponico Drive my Car (Doraibu mai kā), introspettiva pellicola capace di veicolare con grande impatto riflessioni su tematiche quali il lutto e la rielaborazione dei traumi del passato con grande intensità.
Il protagonista di questa storia è Yûsuke Kafuku, regista e attore in lutto per la perdita della moglie che decide di trasferirsi per tenere un laboratorio teatrale e dirigere uno spettacolo dell’opera Zio Vanja di Cechov per il Festival di Hiroshima. I suoi lunghi spostamenti in auto saranno accompagnati dalla presenza di una giovane autista che cambierà per sempre la sua vita e che lo porterà a rivangare nel suo passato e riconsiderare la propria vita.
Drive my Car parla direttamente al nostro io interiore tramite i protagonisti della storia, che rivelano segreti che si dipanano senza fretta e propongono dialoghi brillanti e autentici, capaci di smuoverci dentro. L’auto in cui i protagonisti espongono le proprie anime diviene una e vera propria oasi di empatia, di rispetto e condivisone in cui entrambi i protagonisti riescono a esprimere le proprie emozioni, le proprie fragilità e i propri sensi di colpa.