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La classifica dei 10 migliori film del 2022

Migliori film 2022
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Dicembre si sta già apprestando a lasciarci e questo, per noi di Hall of Series, vuol dire solo una cosa: le tanto amate e odiate classifiche di fine anno. Poi, farne una dei migliori film 2022 non è affatto una cosa semplice, soprattutto perché finalmente è tornata la normalità dopo due anni di pandemia. Non solo ci siamo potuti sedere in sala senza più restrizioni, distanziamenti e mascherine, ma sono uscite tutte quelle pellicole che il Covid aveva bloccato e ripartite quelle produzioni che erano rimaste a lungo ai box di partenza. Il risultato? Una miriade di film da vedere, ammirare e commentare. Da soli o in compagnia. Per la nostra grandissima e incontenibile gioia. Impossibile ricordarseli tutti, tranne magari uno che sta spaccando al botteghino e a cui dedichiamo la nostra menzione d’onore: Avatar – La via dell’acqua. Se non l’avete ancora fatto, regalatevi questo incredibile nuovo viaggio a Pandora, con quel 3D che rende tutto così meravigliosamente reale.

Sappiamo già che molti non saranno d’accordo con le nostre scelte o posizioni, ma è un rischio che siamo pronti a correre mentre accettiamo questa titanica mission impossibile, tanto per rimanere in tema. Ma direi che ci siamo dilungati fin troppo; lasciamo lo scena a questa classifica dei migliori film 2022.

10) Top Gun: Maverick

Migliori film 2022

Apriamo la classifica dei migliori film 2022 con uno dei sequel più riusciti nella storia del cinema.

Al centro di Top Gun: Maverick c’è sempre lui, quel Tom Cruise che riprende il ruolo che l’ha reso celebre. È proprio il confronto con la versione giovane di Maverick che dona a quest’ultimo una profondità che non aveva nell’originale, dov’era un archetipo da sgrezzare. E ciò non fa altro che portare l’opera verso elevatissimi picchi emozionali, esemplificati dal commovente e spassoso incontro con Val Kilmer, sul cui corpo Cruise vede i segni di un tempo che per lui non sembra scorrere. Riflettendo su esso e impossibilitato a lasciar andare, si chiede con il suo pilota quanto ancora potrà continuare.

Sebbene una trama standard e piena dei classici elementi del genere d’aviazione (come il superamento e perdono, la sostituzione del vecchio interesse amoroso, il figlio del partner defunto al quale si vuole evitare una missione suicida), è nelle sequenze d’azione che si concentra l’essenza di Top Gun: Maverick. Sono impressionanti, iperboliche, impattanti su di noi e sui protagonisti, con gli attori che erano davvero dentro quegli F-18 guidati da piloti esperti. E quei minuti finali esulano da qualsiasi parametro esistente per quanto siano tensivi, emozionanti e spettacolari.

Con uno sguardo nostalgico al passato e un occhio puntato verso il futuro, un cast perfettamente integrato e intelligenti rimandi all’originale (come la calda scena sulla spiaggia), Top Gun: Maverick, come il suo protagonista, spicca il volo verso vette altissime.

9) Bones and All

“Non mi sono mai chiesto cosa fossi, ma chi sei”

Con questa frase del padre di Maren potremmo riassumere l’ultima grande opera di Luca Guadagnino. È il fascino delle potenzialità tanto caro al regista italiano, che in Bones and All è rappresentato da due adolescenti che stanno cercando il loro posto nel mondo, in un’epoca in cui, tra il reaganismo da una parte e la diffusione dell’Aids dall’altra, i giovani erano chiamati alla repressione dei propri istinti e del proprio sé. Maren e Lee sono divisi tra l’accettare la loro natura di cannibali e il desiderio di creare legami affettivi. Dei veri e propri outsider che, nonostante debbano cibarsi di esseri umani, hanno una coscienza, gli stessi dubbi e paure, interrogandosi a fondo su di essi. Sono infatti gli adulti a essere i veri mostri: da chi abbandona i propri figli nel momento del bisogno (o chi vuole ucciderli per liberarli) a chi li picchia solo perché può, passando da chi si ciba di carne umana per puro divertimento.

Lee e Maren (due bravissimi Timothée Chalamet e Taylor Russell) sono animaleschi e umanissimi allo stesso tempo, realmente e metaforicamente bisognosi di cibarsi dell’altro, e trovano un’apparente normalità e salvezza nel loro amore. Perché si accettano, così come sono. Eccola la grandezza dell’opera, che va oltre l’aspetto cannibalistico anche nei suoi momenti più violenti, lì dove viene rappresentata quell’autodistruzione opposta all’incontro con l’altro.

8) Elvis

Migliori film 2022

La spettacolarità, l’eclettismo e l’esuberanza di Baz Luhrmann esplodono in tutta la loro potenza in uno dei migliori film 2022.

Elvis non è un biopic tradizionale, ma un tributo a una leggenda musicale attraverso quella commistione tra spettacolo e intrattenimento che ha sempre caratterizzato il Re del rock e roll. È un racconto a due facce, sorretto da due interpretazioni che definire da Oscar è un eufemismo. Se di Tom Hanks pensavamo di conoscere ogni sfumatura recitativa, ci sbagliavamo: il suo Colonnello Parker, la fortuna e la rovina di Elvis, aggiunge un altro importante tassello alla sua filmografia, trasmettendo attraverso gli occhi quella malignità tipica di chi finge di essere schierato dalla parte del bene, di chi sa come manipolare a proprio vantaggio la gallina dalle uova d’oro.

A stupire è, però, Austin Butler, che non si cala semplicemente nei panni di Elvis come tanti altri hanno fatto prima di lui. No, lui è Elvis. Nella voce, nella sensualità, nel carisma e nel fascino, aderisce totalmente al personaggio, permettendo a Luhrmann di analizzare da tantissimi punti di vista il mito così amato, così rivoluzionario nello sfidare l’America conservatrice con la sua musica d’integrazione, eppure così tremendamente umano.

È un ritratto dell’artista, ma anche del panorama musicale dell’epoca, in cui lo spettacolo va di pari passo alla riflessione e dove scrittura e regia trascinano lo spettatore in qualcosa difficile da spiegare a parole. Come tutte le opere di Luhrmann, nel bene e nel male.

7) The Batman

Matt Reeves non si lasciò spaventare dall’impresa titanica di riportare sullo schermo una figura abusata come Batman, producendo il cinecomic che molti stavano attendendo. E ci riesce guardando l’eroe da una prospettiva nuova e facendo uscire tanti aspetti di Bruce Wayne che non erano ancora stati toccati.

È un Batman grigio, pieno di dubbi e il cui dilemma morale è ben visibile negli occhi di Robert Pattinson, perfetto per incarnare un uomo combattuto, né maturo né acerbo, in cerca della luce della speranza e che vorrebbe essere qualcosa di più del malessere che prova dentro di sé e vede nella sua Gotham. Quest’ultima, con la sua anima corrotta, torna a essere uno dei personaggi di The Batman e i suoi frutti, come lei, non possono che essere inquinati. Reeves rappresenta perfettamente il suo mondo oscuro, contaminato da personaggi sfumati a cui basta poco per emergere, come il Pinguino di Colin Farrell, il Falcone di John Turturro, la Catwoman di Zoe Kravitz, il Gordon di Jeffrey Wright e l’Alfred di Andy Serkis. Anche se chi ruba veramente la scena è l’Enigmista di Paul Dano: un villain perverso, inquietante, malato nelle motivazioni, nei metodi e nell’anima, a cui sono riservate le scene più crude – e future cult – di uno dei migliori film 2022.

Reeves torna alle origini di Batman e ne costruisce una nuova mitologia attraverso un thriller cupo, introspettivo, che funziona da ogni dove e che unisce il realismo nolaniano all’impostazione visiva di Snyder e alla cupezza di Fincher. Creando così un nuovo grande Batman.

6) Pinocchio (di Gulliermo Del Toro)

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Un po’ come il Batman del punto precedente, anche la figura di Pinocchio è stata talmente usata nel cinema che produrre qualcosa di nuovo, unico e mai visto a riguardo sembrava impensabile. E poi è arrivato Guillermo Del Toro che, con coraggio e pur riprendendone i punti salienti e i personaggi canonici, riscrive intelligentemente la storia del famoso burattino, ambientandola negli anni del fascismo e ribaltandone completamente l’atto di creazione (la rabbia sostituisce la speranza) e la morale. Infatti, nella storia di Collodi i bambini bravi erano quelli che seguivano le regole; nell’opera di Del Toro è tramite la ribellione al regime, il non conformarsi alle sue assurde regole, che si può davvero raggiungere la libertà e la salvezza.

Ritornano le classiche atmosfere dark fantasy e fiabesche di Del Toro e ritroviamo quell’empatia verso la mostruosità tipica del regista messicano sia in Pinocchio – la cui creazione sembra quella di Frankenstein – che nella Scimmietta Spazzatura. Quest’ultima, più di Lucignolo, è il vero contrappeso del burattino: una figura tragica che, chiusa in una relazione abusiva col direttore del circo, porta su di sé la crudeltà della società in cui vive. Perché in fondo, anche con mille modifiche, Pinocchio rimarrà sempre una storia su quanto sia spaventoso il mondo degli adulti.

Se a tutto ciò aggiungiamo una stop-motion perfettamente e meravigliosamente realizzata, capiamo perché Pinocchio è uno dei migliori film 2022.

5) Glass Onion: A Knives Out Mystery

Ancor più difficile che riprendere personaggi e storie troppo utilizzate è battere sé stessi. È quello che Rian Johnson ha provato a fare (con successo) nel sequel di Cena con Delitto, quel Glass Onion: A Knives Out Mystery che merita un posto nella classifica dei migliori film 2022. Anche qui Johnson fa ciò che gli riesce meglio: cambia improvvisamente la direzione della trama, rinnovando continuamente la tensione attraverso i ricchissimi colpi di scena e il darci le informazioni sui personaggi al momento giusto. Iniziando proprio da Benoit Blanc, molto più protagonista e al centro degli eventi rispetto all’originale. Personaggio in continua evoluzione e perfettamente reso da Daniel Craig, il detective viene maggiormente approfondito sia sul lato privato, che sul bellissimo funzionamento della sua mente.

Ad aiutarci in questo ci sono anche gli altri personaggi che, grazie all’escamotage dell’omicidio, vengono sbucciati come delle cipolle, strato per strato, per mostrarci quando siano simili nel profondo. In un cast di grandi nomi spicca un Edward Norton che incarna un villain moderno e spaventoso per come riesce assurdamente a dominare i suoi cosiddetti “amici”. Attraverso di loro, poi, Johnson satireggia contro il neoliberismo estremo e la cattiveria dei privilegiati, la loro assenza di morale e le manipolazioni che entrano in gioco se di mezzo c’è il denaro.

Ne esce fuori una detective story stratificata, dall’ironia tagliente, dalla maestosa messa in scena e che riflette sui suoi stessi meccanismi soprattutto attraverso i monologhi di Blanc, svelandone i trucchi mentre critica l’ipocrisia della società d’oggigiorno.

4) Triangle of Sadness

Migliori film 2022

Ai piedi del podio dei migliori film 2022 si ferma il vincitore della Palma d’Oro al 75esimo Festival di Cannes.

Già dalla prima scena di Triangle of Sadness, dove i modelli fanno la faccia imbronciata per marchi d’alta moda, sorridono in quelli più accessibili e discutono delle differenze salariali con le colleghe donne, c’è la voglia di Ruben Ostlund di ribaltare ogni cosa e mettere a nudo gli ipocriti meccanismi sociali di cui siamo allo stesso tempo vittime e carnefici. Le vicende iniziano con l’insicuro Carl e la mercificata Yaya, due modelli infelici invitati in una crociera di lusso assieme a dei ricchi capricciosi. Ed è lì che Ostlund scatena una tempesta che travolge tutti, esasperando ogni aspetto e istituendo le sue leggi del contrappasso.

Triangle of Sadness svela le derive più assurde del capitalismo, con quelle regole rigide e poco seguite da che le ha fatte, i pregiudizi e la società classista. Attacca le sfere più alte della scala sociale, il modo in cui suddividono il mondo e come chi abbia un pizzico di potere si trasformi in un mostro spietato. E lo fa attraverso una sceneggiatura eccellente, sincera e tagliente, che li prende in giro e capace di mantenere l’equilibrio tragicomico dell’opera per tutta la sua durata.

Alla maniera di Parasite, è un film intelligente, sovversivo, volutamente nauseante e che ci fa ridere a denti stretti, perché su quella nave, impossibili da salvare, ci siamo pure noi , anche se non vogliamo ammetterlo.

3) Licorice Pizza

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Il terzo gradino è occupato da un film che ha ricevuto meno di quanto meritasse, sia in termini di premi che di attenzione. Forse molti non hanno capito la profondità dell’opera di Paul Thomas Anderson (PTA). Licorice Pizza va oltre il genere adolescenziale, raccontando le sfide di una storia d’amore tra due ragazzi la cui vita è un foglio bianco ancora da scrivere, eppure la furia di riempire quelle righe vuote li rallentano più del dovuto. E allora corrono, senza una metà precisa, senza aver intenzione di fermarsi, per perdersi e ritrovarsi, riavvicinarsi e perdonarsi. Del resto, ogni passo avvicina Gary e Alana al futuro che tanto attendono, ma che si porta dietro lo smarrimento e la disillusione dell’età adulta.

Bellissimo, empatico, magnetico e vitale, Licorce Pizza respira quell’amore nostalgico e romantico e PTA costruisce una storia di formazione intima e genuina, resa non solo grazie a una sceneggiatura impeccabile, ma soprattutto all’inattesa e straordinaria chimica tra Alana Haim e Cooper Hoffman, i cui personaggi si attaccano al nostro cuore come la liquerizia al palato. Non è un racconto lineare, ma un viaggio emotivo in una relazione complessa, difficile ma pura come poche. PTA si libera da ogni convenzione dandoci una commedia romantica che esula dalle regole del genere. Perché nella vita non tutto avviene in modo logico.

Oltre a raccontare ancora una volta la smania di fare soldi dell’America, il regista riflette sul cinema stesso, tornando là dove è cresciuto come uomo e cineasta. Si perde nelle strade e nei luoghi della sua Los Angeles, finendo sempre per ripartire dalla cosa più importante in Licorice Pizza: Gary e Alana.

2) Everything Everywhere All At Once

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La medaglia d’argento se l’aggiudica un film che compie un’impresa a dir poco unica: Everything Everywhere All At Once crea un immaginario originale che mixa il cinema popolare, low budget e dall’anima artigianale a quello d’autore, con una messa in scena ricca e una sceneggiatura piena d’idee. È un’opera che sovverte le regole della fantascienza, contaminandola con l’action, la dramedy, l’horror, il fantasy e situazioni assurde al limite del grottesco che però stappano più di una risata. Nonostante questi momenti surreali, non viene mai perso il focus sui protagonisti e sui loro legami, analizzando approfonditamente il rapporto figli/genitori e tra coniugi senza sacrificarlo per la spettacolarizzazione della trama.

Si parte da una situazione ordinaria – una famiglia asioamericana alle prese con le tasse – che si trasforma in un gigantesco multiverso che la protagonista Evelyn, una donna comune, deve salvare. Michelle Yeoh offre forse la sua miglior interpretazione di sempre, riuscendo a cambiare registro, espressioni, movenze e presenza scenica ogni volta che deve rivestire i panni di una versione diversa del suo personaggio. Spicca anche la recitazione autoironica di Jamie Lee Curtis: è l’impiegata dell’Agenzie delle Entrate che si oppone a Evelyn e il marito Waymond.

Divertente, folle (basti pensare al mondo dove le dita sono sostituite da hot dog o al dialogo profondissimo tra due rocce), creativo, brillante, emozionante ed esperienza cinematografica da vivere, Everything Everywhere All at Once non è solo uno dei migliori film 2022, ma una delle pellicole più geniali degli ultimi tempi.

1) The Fabelmans

Il primo posto dei migliori film 2022 se l’aggiudica un’opera per la quale possiamo spendere quella parola fin troppo abusata. Perché The Fabelmans è davvero un capolavoro.

In questa pellicola Steven Spielberg parla in maniera romanzata di sé stesso, inserendo i suoi ricordi nella vita di Sam Fabelman, narrando attraverso di lui la nascita del suo amore per il cinema – bellissima è la scena d’apertura con il piccolo protagonista che guarda stupito un treno sul grande schermo – e la sua evoluzione. Per la prima volta affronta in maniera esplicita quell’infanzia che nella sua filmografia ha sempre reinventato, esplorandone le zone d’ombra che celano ferite profonde, come la separazione dei suoi genitori. Eppure, è a loro, in particolare alla madre (entrambi magnificamente interpretati da Paul Dano e Michelle Williams), che dedica The Fabelmans, perché adesso Spielberg è arrivato a un punto della sua vita in cui può girare la sua autobiografia in modo sereno, solare e velato da una dolce malinconia che non fa male.

Soprattutto questo film intimo e a grandissima carica emozionale è una lettera d’amore al cinema e ci ricorda perché lo amiamo. Per lui è stato un rifugio dalle ingiustizie del mondo e il mezzo per rivelare la verità, per quanto dolorosa possa essere. Il cinema cambia la realtà e noi stessi che, catturati dalle immagini, la osserviamo dal grande schermo. Ne muta il senso, ne costruisce una nuova, forse migliore, forse solo più sognante. Perché, d’altronde:

I film sono sogni che non dimentichiamo.