4) L’Attimo Fuggente

Avviciniamoci adesso al podio con L’Attimo Fuggente, la pellicola con Robin Williams diretta da Peter Weir. Due nomi che, insieme, hanno saputo come scrivere la storia. Un’altra storia che sa di speranza, di rinascita, di coraggio. Cogli l’attimo è una frase che sentiamo spesso. La sentiamo così tanto che risuona quasi retorica, priva di un vero significato. Ma la sua definizione, per chiunque la cercasse, è proprio qui, in questo capolavoro che ci ricorda quanto importante sia non lasciare al tempo la possibilità di scorrere senza fermarlo. Ma, nonostante tutto questo, anche in questo caso le recensioni non sono state immediatamente favorevoli.
Secondo una critica di quel periodo, infatti, L’Attimo Fuggente era «il più spudorato nel tentativo di lusingare il pubblico adolescente.» Il New York Times non vide invece chiarezza e ordine nella pellicola, cosa che lo portò a criticare il film perché confuso e probabilmente noioso per il telespettatore. Nonostante le titubanze da parte della critica, però, L’Attimo Fuggente fu immediatamente un successone arrivando a incassare più di 200 milioni di dollari. Ci sono cose che, d’altronde, non possono essere fermate. E una di queste è il coraggio di una pellicola che non si è mai fermata all’apparenza, raccontando con delicatezza l’esistenza di un gruppo di ragazzi che impara a cogliere l’attimo, anche quando questo prova a scappare via senza lasciare più seconde possibilità.
3) Forrest Gump

Apriamo ufficialmente il podio con Forrest Gump, un film che – al contrario degli altri qui citati – ha iniziato alla grande ma ha continuato con qualche titubanza da parte del pubblico. La pellicola è infatti considerata come una delle più sopravvalutate nella storia del cinema. Secondo molti, sei Oscar erano decisamente troppi per una pellicola come questa, soprattutto se consideriamo i film in gara in quell’anno (ma di questo ve ne parliamo meglio qui). Scendendo nel dettaglio, Forrest Gump è sempre stato visto da molti come un film che ha avuto più di quanto dovesse avere a causa di lettura ritenuta superficiale. L’America della pellicola viene descritta, secondo i detrattori, in modo approssimativo e con diversi stereotipi fini a se stessi, e anche l’analisi legata all’identità del protagonista e alle sue idee non farebbe eccezione alla regola.
Nonostante questi interrogativi, è impossibile comunque non menzionare l’enorme delicatezza di questa pellicola, che qui ci regala una delle più grandi interpretazioni di Tom Hanks, nonché uno dei personaggi più commoventi della settima arte. Praticamente un simbolo per il cinema, il personaggio di Tom ha permesso a generazioni su generazioni di credere davvero in qualcosa anche nelle situazioni più complesse. Ha permesso la speranza in un mondo che continua a bruciarla. Forrest in questo è stato fondamentale, e ha saputo come raccontare la vulnerabilità diventare coraggio e determinazione. Forrest corre. Corre anche quando si scopre spaventato. Anche quando si scopre che niente è gentile come immaginato. Ma lui corre, e va ovunque. E non smette, neanche quando cade e si fa male.