IMDb è tutto quello che serve quando si è alla ricerca di uno dei migliori film da vedere o di un consiglio. Punteggi, valutazioni, recensioni, un riassunto della trama e il gioco è fatto. Questi ingredienti potrebbero essere la chiave per decidere se guardare o meno una determinata pellicola, capire le classifiche generali e il sentiment da parte del pubblico. Insomma, strumenti che potrebbero aiutarci a capire che cosa fare, quale film da vedere avrà la meglio nella nostra serata passata a tema cinema.
Oggi cerchiamo di rendervi più facile la ricerca, scoprendo la classifica dei 60 migliori film migliori di tutti i tempi secondo IMDb. Dal cinquantesimo posto fino al primo vi attenderanno numerosi cult che non dovreste perdervi per niente al mondo. Grandi capolavori verranno rievocati, mentre altri vi sorprenderanno con la loro presenza all’interno di una classifica così importante. Siete pronti per questo lungo viaggio all’interno dello straordinario mondo del cinema?
Da Il Gladiatore a Il Padrino e tanto altro: ecco la classifica dei 60 migliori film da vedere di tutti i tempi, secondo IMDb
60) Al sessantesimo posto tra i migliori film da vedere secondo IMDb, Le Vite degli Altri – 8.4
Apriamo le danze con Le Vite degli Altri, la pellicola che nel 2007 trionfò agli Oscar come Miglior Film Straniero. Diretto da Florian Henckel von Donnersmarck, il film offre una profonda analisi sullo scenario culturale della Berlino Est, in quel momento controllata dal temuto organo di sicurezza e spionaggio interni Stasi. Uno degli agenti, attraverso un sistema di spionaggio avanzato, riesce a entrare a tutti gli effetti all’interno della vita di una coppia, registrando ogni loro mossa. Attraverso le vite degli altri, come suggerisce il titolo, Gerd impara a conoscere altri aspetti della vita che fino a quel momento non aveva mai considerato. Inizia a interessarsi alla letteratura e alla curiosità, sottraendosi al suo dovere di ostacolarli, cominciando quasi a proteggerli.
Ambientato a Berlino, Le Vite degli Altri è un manifesto politico, storico ed esistenzialista di quel periodo. Con un importante riflettore acceso sulla vita di Gerd, la pellicola scava all’interno dell’anima umana, restituendo a un uomo che si sente oramai vuoto qualcosa in cui tornare a credere. Qualcosa grazie a cui, finalmente, cominciare a fare i conti con la realtà, scoprendosi e riscoprendo il mondo. Un mondo spesso bastar*o, qui raccontato con gli occhi del regista che, in quel periodo storico, era ancora un bambino. Per tale ragione, nella pellicola sono presenti dettagli, sottili o esposti, che all’epoca lo colpirono, segnandolo profondamente.
59) I predatori dell’arca perduta – 8.4
Entriamo nel vivo della classifica con I Predatori dell’Arca Perduta, la pellicola del maestro Steven Spielberg. Come vedrete in seguito, il regista ritornerà più volte in lista, imponendosi con alcuni dei suoi più grandi classici. Il primo ad aprire le danze in questo senso è I predatori dell’arca perduta, il film del 1981 che apre le porte alla saga Indiana Jones. Con Harrison Ford, la pellicola ottenne un grande riscontro da parte della critica, che lo premiò con ben 5 Oscar.
In modo immediato, il film ebbe un grande impatto nella cultura di massa, divenendo presto un vero e proprio must d’avventura. Il primo trio di pellicole venne girato e distribuito negli anni ’80, dal 1981 al 1989. Dopo quel momento ci fu una lunga pausa che si interruppe soltanto nel 2008, con l’arrivo di Indiana Jones E Il Regno Del Teschio Di Cristallo. L’ultima pellicola, almeno per il momento, è invece stata distribuita nel 2023, non ottonendo però alcun grande riscontro. Con un flop al botteghino, Indiana Jones e il Quadrante del Destino ha infatti fatto perdere alla Disney ben 100 milioni. La regia in questo caso non era però di Spielberg, ma di James Mangold.
58) WALL·E – 8.4
58esimo posto per il film da vedere d’animazione WALL·E che, con un 8.4, apre le danze ai film d’animazione presenti in classifica. Ideato e diretto da Andrew Stanton, narra le vicende di un robot che, in un lontano futuro, rappresenta l’ultimo abitante della terra. Ogni essere umano ha infatti oramai abbandonato tutto a causa del forte inquinamento che ha devastato ogni cosa. Ma la permenenza solitaria di WALL·E ha oramai le ore contate. Sulla terra arriva infatti il robot E.V.E, di cui presto finirà per innamorarsi. Insieme, i due stringeranno un rapporto profondo che avrà delle conseguenze anche nei confronti dell’intera umanità.
Candidato a ben 7 Oscar e vincitore nella categoria Miglior Film D’Animazione anche ai Golden Globe, WALL·E è un film di natura formativa. Una pellicola che, con la sua delicatezza pregna di verità, affronta il complesso argomento della crisi ambientale con l’obiettivo di sensibilizzare lo spettatore. Cercando di dar voce a una realtà che purtroppo ci è molto vicina, WALL·E affronta così le conseguenze di una società consumista che non si preoccupa di smaltire i materiali con cui riempie il pianeta, mettendo così a rischio casa propria. Perché, come suggerisce la pellicola, la terra è casa.
57) Memento – 8.4
Ve lo anticipiamo: in questa classifica Nolan ritornerà più e volte, consacrandosi perfino nella Top 3. Non lo farà con il recente Oppenheimer (qui la nostra recensione), ma con altrettante opere gigantesche oramai diventate un simbolo del cinema. La sua corsa in classifica comincia così da Memento (se volete, qua c’è la spiegazione del finale) che, con un 8.4, ottiene la cinquantasettesima posizione. Considerato da sempre come uno dei film da vedere più significativi degli anni 2000, Memento si sofferma su una profonda e chiara analisi sulla mente umana, riflettendo sul modo con cui questa falsifichi consciamente la nostra visione della realtà. Con quel Ricordati di non dimenticare che ancora riesce a tagliarci in due, Memento è stato candidato – senza alcuna vittoria – nelle categorie Miglior Sceneggiatura Originale e Miglior Montaggio. Una candidatura che avrebbe dovuto trasformarsi in un premio, considerando l’enorme lavoro fatto.
La pellicola è infatti una chiara rappresentazione della mente del protagonista. Ogni 15 minuti una scena viene interrotta per fare spazio a una nuova scena cronologicamente diversa rispetto a quella di prima. Da quel momento il film continua in questo modo, scombinando vari frammenti che – solo con lo sviluppo della narrazione – possono essere collegati e ottenere finalmente un senso. Come sempre, anche in questo caso Nolan utilizza dunque la nobile arte del tempo, anticipando uno dei temi che più distingueranno la sua filmografia.
56) Apocalypse Now – 8.4
Spazio adesso per uno dei più grandi capolavori di tutti i tempi, firmato da uno dei più grandi registi di sempre. Stiamo parlando di Apocalypse Now, la mastodontica pellicola diretta da Francis Ford Coppola che si pone tra i migliori film da vedere di sempre ispirati alla Guerra del Vietnam. Con attori dal calibro di Martin Sheen e Marlon Brando, Apocalypse Now rappresenta il dilemma morale legato al drammatico argomento della guerra. Per farlo, narra la storia di Walter E. Kurtz, un colonnello che rappresenta la freddezza, il male e la follia. Con lo sviluppo della narrazione, però, il film sembra suggerire una chiara riflessione sul bene e sul male, rendendo quelle convinzioni meno forti e più consapevoli dell’orrore che si palesa di fronte a tutto questo.
Premiato agli Oscar nella categoria Miglior Fotografia e Miglior Sonoro, Apocalypse Now rappresenta una delle certezze del cinema. Una pellicola che, insieme a Il Padrino, ha scritto la filmografia di uno dei più grandi giganti del cinema di sempre. Dopo una lunga pausa, Coppola sta per tornare al cinema con la nuova pellicola Megalopolis. Per il suo grande ritorno manca solo poco meno di un mese. Inutile dire quanto siamo carichi per questa nuova opera d’arte del regista che, secondo indiscrezioni, dovrebbe essere già pronta per fare la differenza agli Oscar.
55) Django Unchained si classifica al cinquantacinquesimo posto tra i Migliori film da vedere – 8.5
Un posto d’obbligo era necessario anche per quel mostro sacro di Tarantino che, vi avvisiamo, in questa classifica presenzierà molto meno del previsto. Le opere del regista saranno infatti molte meno di quanto possiate immaginare adesso, godiamoci dunque questo momento con Django Unchained. Da sempre visto come uno dei capolavori più grossi di Tarantino, Django vede la presenza di attori dal calibro di Jamie Foxx, Christoph Waltz, Leonardo DiCaprio, Kerry Washington e Samuel L. Jackson.
Candidato a 5 Premi Oscar, trionfa nelle categorie Miglior Attore non Protagonista e Miglior Sceneggiatura originale, conquistando così subito il consenso della critica. Come spesso piace fare al regista, e come visto anche in Bastardi Senza Gloria e C’era una Volta in..America, Django fa parte della trilogia di revisionismo storico. Un’arte, questa, che Tarantino ha sempre saputo trasformare in poesia, restituendo alla storia un nuovo corso, come quella volta in cui – nel 2019 – decise di salvare Sharon Tate dal suo drammatico destino.
In Django Tarantino decide di dare una voce alla popolazione afroamericana, qui desiderosa di riscatto dopo i secoli passati a lottare contro la terribile arma del razzismo. Omaggio al film Django di Corbucci, trionfò anche ai David di Donatello come Miglior Film Straniero.
54) Luci della Città – 8.5
Addentriamoci adesso negli anni ’30 con Luci della Città, il capolavoro di Charlie Chaplin che sincronizza colonna sonora e immagini. Uno dei manifesti più importanti del cinema muto, di cui Chaplin fu uno dei protagonisti indiscussi. Si dice che Chaplin, durante la prima proiezione della pellicola, mormorò a Einstein: “Vede, applaudono me perché mi capiscono tutti; applaudono lei perché non la capisce nessuno.” Una frase che, ricordandola adesso, ci fa per un attimo sbirciare fuori dalla finestra, in quella Los Angeles del 1931 di cui possiamo tenere stretti solo i ricordi e le leggende.
Considerato dalla critica come uno dei migliori film da vedere della storia, Luci della Città compare al primo posto delle 10 migliori commedie romantiche statunitensi secondo l’American Film Institute. Una delle più grandi esigenze del regista aveva a che fare con la parte più emotiva e delicata della pellicola. La produzione premeva infatti per restituire alla pellicola un taglio più comico, anche con l’aiuto della colonna sonora, Ma Chapin fu irremovibile: Luci della Città doveva mettere al primo posto la grazia e la delicatezza. Senza queste due prerogative, sarebbe stato solo un film a metà.
53) C’era una Volta il West – 8.5
Al cinquantresimo posto il grande Sergio Leone con uno dei suoi più grandi capolavori. C’era una Volta il West ha scritto e fatto la storia. Si è imposto tra i primi posti del genere, consacrandosi sia per il suo enorme valore storico sia per la sua grandissima arte narrativa. A trainarci in questa storia soltanto il meglio del cinema. Un cast che raduna, in 165 minuti, attori dal calibro di Claudia Cardinale, Charles Bronson, Henry Fonda e Jason Robards.
Con la colonna sonora senza tempo di Ennio Morricone – un’altra eterna garanzia dei film di Leone – C’era una Volta il West è il primo film da vedere della trilogia che proseguirà con Giù la Testa e C’era una Volta in America. Come vedremo spesso più avanti, il successo non sempre arriva in modo immediato, neanche quando si tratta di grandi capolavori. La pellicola infatti per un primo momento fu un vero flop anche dal punto di vista finanziario. Per fortuna il tempo ha fatto il suo corso, restituendogli una gloria che ancora oggi lo vede tra i primi posti di tutte le classifiche cinematografiche.
52) La Finestra sul Cortile – 8.5
Torniamo adesso indietro nel tempo fino agli anni ’50 con l’indimenticabile ed eterno cult La Finestra sul Cortile. Da quel genio di Alfred Hitchcock, nasce infatti una delle pellicole senza tempo per cui gli anni non passano mai. Presentato alla 15ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, è stato subito apprezzato dalla critica che lo candidò a quattro premi Oscar, ma non nella categoria Miglior Film. Come se non bastasse, la pellicola non vinse alcuna statuetta, lasciando un genio come Hitchcock a mani vuote. Incredibile a crederci, soprattutto per la mole di giudizi positivi che invasero subito tutti i quotidiani.
La Finestra sul Cortile è infatti considerato da sempre come una riflessione sul cinema e sulla vita. L’unione tra la parte più emotiva del regista e la suspense che ha sempre distinto le sue grandi opere. A fare la differenza anche il sarcasmo e l’ironia con cui il regista analizza le debolezze umane, consacrandosi quasi come una metafora di filosofie antiche, come il Mito della Caverna di Platone. Effettivamente, ci saremmo aspettati una posizione ben più alta per un film da vedere di questa portata.
51) Alien – 8.5
Diretto da Ridley Scott, che è da poco tornato un po’ fuori forma con Napoleon, Alien rappresenta uno dei must del cinema, nonché una delle migliori opere del regista. Con la poco rassicurante frase, diventata oramai simbolo, «Nello spazio nessuno può sentirti urlare», Alien racconta la storia di una specie aliena costituita da feroci predatori incapaci di provare qualsiasi forma di emozione, ma dotati comunque di grande intelligenza. Riproducendosi come parassiti e annidandosi nei corpi umani, questi alieni riescono a provocare la morte degli esseri umani. Con un sequel di ben tre pellicole, Alien punta molto sull’aspetto suspense, lasciando il telespettatore con il fiato sospeso.
La specie aliena protagonista, infatti, non attacca mai le sue prede in modo aperto ma, al contrario, organizza bene i suoi attacchi con strategie che li renderanno imprevedibili. Al momento della sua distribuzione, la pellicola non riscosse particolare successo neanche da parte della critica. Con il passare degli anni però Alien riuscì a conquistare il grande successo, ottenendo un riconoscimento unanime sia per il suo aspetto narrativo che tecnico. Della pellicola si apprezzano infatti anche gli aspetti legati alla fotografia e l’ambientazione, considerati a posteriori realisti e unici. Fantascienza e horror danzano qui allo stesso passo, servendoci uno dei migliori film da vedere di sempre.
50) Al cinquantesimo posto tra i film da vedere secondo IMDb, Tempi Moderni – 8,5
Proseguiamo adesso con Tempi Moderni, una pellicola che ci porta diretti verso gli anni ’30, più in particolare nel 1936. Diretto e interpretato da quell’eterno mostro sacro di Charlie Chaplin, Tempi Moderni è un film da vedere che ci fa toccare direttamente con mano la storia del cinema, accendendo un riflettore su una delle ere che più hanno rivoluzionato il settore prima dell’arrivo di Quarto Potere, nel 1941. Quasi interamente muto, Tempi Moderni decide di non fare a meno di alcuni importanti effetti sonori, portandoci tra le mura di una fabbrica in cui Chaplin dà vita alle vicende di un operaio costretto a ripetere giornalmente sempre gli stessi movimenti. Come la straordinaria firma del regista e attore ci insegna, le gag o la parte più divertente saranno presto un mezzo per indugiare all’interno del sistema capitalistico statunitense, dando anche voce alla frustrazione dell’uomo.
Tra scompiglio e una riflessione mirata a uno dei periodo più economicamente instabili degli Stati Uniti, Chaplin dà vita a un capolavoro che resta ancora oggi l’ABC del cinema. Quando vi dicono che il per sempre non esiste, voi parlate di Charlie Chaplin.