5) La Parola ai Giurati, il film da vedere che apre la Top 5 IMDb – 9.0
Ad aprire la Top 5 la prima opera di Sidney Lumet, La Parola ai Giurati. Direttamente dagli anni ’50, torna in classifica un classico senza tempo che, ai tempi, si distinse anche per la sua ambientazione. Eccetto alcune brevi scene, infatti, la pellicola è ambientata soltanto all’interno di un’aula di tribunale. Aula in cui dodici membri di una giuria dovranno decidere il destino di un ragazzo accusato di parricidio. Mentre undici giurati vanno dritti per la loro strada, convinti della colpevolezza dell’imputato, uno di loro cerca di far persuaderli sulla base di un ragionevole dubbio. I personaggi, privi di nomi, devono dunque qui vedersela con un’analisi dei fatti e dei comportamenti dell’individuo, scoprendo passo dopo passo dettagli fino a quel momento passati inosservati.
Mettendo in evidenza la sua origine teatrale, La Parola ai Giurati utilizza il suo spazio come protagonista assoluto in cui tutto cambia partendo proprio dalle teste dei protagonisti. Saranno loro a vedere le cose in modo diverso, trainando la parte narrativa della pellicola che qui rappresenta un’innovazione per il cinema di quel tempo. Affrontando un tema come l’omicidio e la colpevolezza, infatti, La Parola ai Giurati va oltre il ragionevole dubbio, chiedendosi – attraverso solidi interrogativi – se davvero le proprie convinzioni facciano sempre parte della verità. I protagonisti sono dunque costretti a mettersi in dubbio, e lo stesso fanno con le loro convinzioni.
Candidato agli Oscar del 1958, la pellicola non vinse alcuna statuetta, ottenendo però comunque una gloria inestimabile tangibile ancora oggi. Della pellicola, tra le tante cose, si apprezzano anche alcune scelte registiche che riescono a trattenere il telespettatore con il fiato sospeso, non facendogli capire – fino alla fine – che decisione verrà presa. All’ottantasettesimo posto della classifica dei migliori 100 film americani di tutti i tempi dal 2007, La Parola ai Giurati vede la presenza di attori che hanno scritto una delle pagine più importanti del cinema, tra cui Henry Fonda, Lee J. Cobb, Martin Balsam. Ma non solo: oltre a loro, anche Ed Begley, Jack Klugman e Jack Warden. Insomma, un film che saprà come lasciarvi con il fiato sospeso, innovativo per la sua epoca e con attori che hanno fatto la storia. Non c’è che dire: un quinto posto era davvero il minimo per un film come questo.
4) Il Padrino – Parte II – 9.0
Ad anticipare il podio, Il Padrino – Parte II. Torniamo dunque negli anni ’70 con il primo sequel nella storia del cinema che è stato in grado di vincere l’Oscar come Miglior Film. Perché la paura dei sequel non è nata adesso. Affonda le sue radici da sempre, facendoci sempre chiedere se davvero sia possibile tenere alto il livello di una grandissima pellicola perfetta già così. Se quell’aggiunta non possa, in qualche modo, minare quel mastodontico lavoro. Un timore che, nel caso de Il Padrino, comprendiamo perfettamente, data la grandezza del primo atto. Per fortuna, però, il regista che c’era dietro a tutto questo era niente di meno che il mostro sacro di Francis Ford Coppola. E di lui ci si può fidare sempre.
Candidata in 11 categorie e vincitrice di ben sei, Il Padrino – Parte II si colloca al 3º posto nella categoria dei miglior film gangster, mentre il suo protagonista si trova all’11º posto nella classifica dei migliori 50 cattivi di tutti i tempi. Dati alcuni problemi tra Coppola e i produttori, il regista chiese di affidare il sequel a Martin Scorsese, ma la casa di produzione riufiutò, obbligandolo a ritornare alla regia. Il regista pose allora una condizione: nella pellicola doveva essere mostrato anche il passato di Vito Corleone – protagonista del primo film – in parallelo alla vita del figlio Michael, adesso protagonista del sequel.
Con un budget di 13 milioni, Il Padrino – Parte II incassò ben 57.300.000 dollari, diventando il maggior successo commerciale di Paramount e il quinto dell’anno. Nonostante l’enorme riscontro, però, la seconda parte de Il Padrino non riuscì a ottenere gli stessi numeri del primo capitolo, venendo superato in Italia da altre pellicole come Fantozzi. Nonostante ciò, i fan e la critica lo considerarono non solo al pari del primo film, ma anche al di sopra. Insomma, non rientra nella Top 3 della classifica, ma state tranquilli: ci sarà spazio per rivederlo, anche se purtroppo – molto probabilmente – affronterete la cosa con una leggera (o acuta) nota amara che vi farà chiedere perché. Cercate di mantenere la calma.