6) Non è un Paese per Vecchi – 2008
Ad anticipare la Top 5 una pellicola capolavoro che ha soffiato l’Oscar a un altro capolavoro. Stiamo parlando de Non è un Paese per Vecchi, un cult inestimabile che si è aggiudicato l’ambita statuetta che oscillava tra questo e il cult di Paul Thomas Anderson Il Petroliere. In lizza, insomma, c’erano due film destinati a fare la storia e che già in quel momento avevano suscitato non solo l’attenzione della critica, ma anche del pubblico che aveva individuato nelle due pellicole due pezzi di storia che avrebbero fatto la differenza in futuro. Ed è così che li ritroviamo anche nel 2025, immobili e imperniati all’interno delle classifiche dei migliori film da vedere di sempre. Ma, nonostante l’altissimo livello, a vincere l’ambita statuetta poteva essere solo uno dei due.
Come in altri casi, anche in questo Non è un Paese per Vecchi si distinse in altre categorie come Miglior regista, sceneggiatura non originale, e miglior attore non protagonista. Quell’anno la statuetta andò infatti a Javier Bardem, un vero e proprio mostro sacro del cinema che ha dato vita a una delle migliori interpretazioni nella storia della settima arte. Nonostante le grandissime interpretazioni svolte nel corso della sua carriera (l’ultima in Monsters – La storia di Lyle ed Erik Menendez) Bardem continua a essere ricordato come il perfetto Anton Chigurh. Anche provando a immaginare un altro volto, nessuno sarebbe potuto essere lui.
5) Il Gladiatore – 2001
Ad aprire la Top 5 ritorna ancora una volta Russell Crowe, questa volta nei panni di Massimo Decimo Meridio. Spazio per Il Gladiatore, il film che più forse ha dato vita alla carriera di uno degli attori di Hollywood più amati e apprezzati, protagonista indiscusso di alcuni dei cult più importanti. Vincitore designato agli Oscar del 2001, Il Gladiatore è una delle pellicole a cui sono state perdonate le varie inesattezze storiche che compongono la storia raccontata nel film. Errori che, qui, sono stati di certo notati non passando inosservati, ma che sono comunque riusciti a non compromettere il livello della pellicola.
Facendo la differenza sia in termini di interpretazioni che di fotografia, Il Gladiatore rimane ancora oggi un’opera senza tempo anche per il suo enorme valore storico. Il Gladiatore ha infatti immediatamente la differenza, cambiando in questo senso il cinema, dando finalmente gloria anche alle parti più azionistiche, spesso – fino a quel momento – girate in modo frettoloso e più superficiale. Epicità e grandezza sono l’ABC di questo cult assoluto che nell’ultimo anno è tornato con un atto secondo che non è però riuscito a eguagliare la mastodonticità dell’opera originale. Ma di questo ve ne parliamo meglio qui.