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La Classifica dei 10 Migliori Film del 2024

Dune II è sicuramente tra i Migliori Film del 2024

6) Parthenope, uno dei migliori film del 2024 è di Paolo Sorrentino

Celeste Dalla Porta in Parthenope
Credits: The Apartment

Ad anticipare la Top 5 dei migliori film del 2024 troviamo un capolavoro estetico e narrativo tratto dalla grande e geniale mente di Paolo Sorrentino. Stiamo parlando di Parthenope, la grande opera che sussurra e, al momento opportuno, sbraita ma sempre senza mancare di raffinatezza. Parthenope è una città. E’ una donna volubile. Parthenope è Napoli. E’ il lutto. La grazia. Il futuro incerto. E’ tutte queste cose messe insieme, ed è anche molto di più. Un film carico di ingredienti che passa da un’ambientazione a un’altra, da un contesto a un altro, da un momento di vita a un altro. Corre lentamente, diventando tutte le cose insieme. Parthenope è ovunque e ogni cosa. E’ nel telespettatore e nel regista. Nel degrado e nella ricchezza. E’ il dolore di chi è invidioso perfino della tragedia altrui, perché neanche di un dolore sa rendersi unico protagonista.

Parthenope arriva immediatamente, nonostante sia una metafora che rimanda sempre a un altro significato. Lo si comprende, lo si capisce, lo si interiorizza. E’ tutto silenziosamente didascalico e rappresentato da una donna che si scopre attraverso il tempo, riconoscendosi sempre di più in quel contrasto tra tutto e niente che ha sempre distinto la sua vita. La musa per chiunque. La donna sempre stata desiderata. Parthenope gioca con il suo talento nel stupire, celandosi dietro alla consapevolezza della bellezza, la sua unica certezza. La domanda che non ottiene risposta, la pressione nel cercare di scoprire che cosa sia davvero la materia in cui eccelle. Che cosa è l’antropologia? Si chiede Parthenope. E’ la capacità di osservare, una cosa che non ha mai davvero imparato. Talmente abituata a riceverla, non ha mai saputo restituirla.

Impara con il tempo. Impara così tanto da scoprire di non essere mai davvero stata osservata, ma forse solo vista. Ci sono diversi modi per interpretare la pellicola del maestro Sorrentino, ma (come detto anche nella nostra recensione) uno di questi potrebbe avere a che fare con la chiusura di un cerchio cominciato nel 2012. Ritorna a La Grande Bellezza. Lo fa attraverso un nuovo frammento di sé che, nella Roma eterna, si concretizzava nella paura del niente di Jep Gambardella. Ritorna quella Napoli di E’ stata La Mano di Dio (qui recensito). Quella Napoli da cui Sorrentino è andato via, ma solo per ritornare. E da cui, poi, è ritornato anche attraverso Parthenope. Un viaggio che si compie. La meraviglia che si espande, come il cinema di Paolo Sorrentino.

Qui, se volete, trovate la Classifica dei 10 Migliori Film di Paolo Sorrentino

5) The Brutalist – Brady Corbet

Adrien Brody in una scena di The Brutalist, uno dei migliori film del 2024
Credits: Brookstreet Pictures

Ad aprire la Top 5 The Brutalist, uno dei migliori film del 2024 in cui ritroviamo quel mostro sacro di Adrien Brody. Ritorna la storia. Ritorna la brutalità della guerra. Le conseguenze. Quel che lascia, quel che distrugge, quel che crea. Distruzione e creazione: sono questi i presupposti di The Brutalist, la pellicola che racconta la vita dell’architetto ebreo Tóth. Dopo essere stato detenuto nei campi di concentramento e aver assistito all’orrore, László Tóth emigra negli Stati Uniti sognando un ricongiungimento con la sua famiglia che non può portare con sé. Una luce si accende però in mezzo a questo buio. Una luce che, se accesa bene, potrebbe anche realizzare il suo grande sogno. Grazie al cugino, László ottiene la possibilità di ristrutturare una libreria di prestigio del milionario Van Buren.

Il lavoro fatto va oltre ogni aspettativa, a tal punto da convincere il mercante ad affidargli la costruzione di un centro culturale di lusso contente più areee. E’ ora. Il momento di compiere il grande salto è arrivato. Il sogno potrebbe realizzarsi. I soldi fluire. La famiglia ricongiungersi. Ma il viaggio non sarà semplice. Più andrà avanti nei lavori, più dovrà scontrarsi con i pregiudizi, gli intrighi, le vendette, le omissioni. Il sogno americano che si sgretola. L’America non è come gliela raccontano. Non manca un attimo nel ricordare il confine tra nativo ed emigrato, tra potere e abuso, capo e dipendente. La dinamica del rapporto tra László e Buren sarà infatti uno specchio del rapporto tra Stati Uniti ed Europa.

The Brutalist è un film simbolicamente lungo una vita, ma è anche un affresco politico di una realtà che è davvero esistita. Il sogno americano che sfuma, l’impossibilità di un progetto architettonico tanto ambizioso quanto limitato e limitante, simbolo di un rapporto tra due forza che vengono qui osservate da chi sottomette e da chi, secondo il primo, dovrebbe essere il sottomesso. Quasi quattro ore di film che alterneranno ritmi e atmosfere. Inizialmente tutto andrà veloce. Poi tutto si placherà andando sempre più lentamente. Come la vita di Tóth.

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