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La Classifica dei 10 Migliori Film di Paolo Sorrentino

Tony Servillo in una scena de Le Conseguenze dell'Amore, tra i Migliori Film di Paolo Sorrentino
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Appena arrivato al cinema con Parthenope, Paolo Sorrentino è uno dei volti più rinomati e discussi della settima arte italiana. Il suo modo di fare cinema o si ama o si detesta. Lo sappiamo noi e lo sapete anche voi. Raramente si riesce a trovare un compromesso quando si tratta di lui. E anche di fronte ai migliori film di Paolo Sorrentino ci si ritrova a discutere, a parlare di una grandezza che – secondo molti – è solo visiva, mirata a nascondere una mancanza di contenuto. Insomma, quando si parla del regista le cose non sono mai semplici, ma la qualità resta una costante. Perchè stiamo parlando di uno dei volti più importanti dell’universo filmico che, con costanza, torna al cinema regalandoci un’esperienza quasi sensoriale. Paolo Sorrentino lo senti nelle ossa, lo percepisci, lo cogli nelle sue sfumature, nelle sue condanne e nelle sue gioie.

Anche se difficile, ci siamo posti la domanda delle domande: come potrebbero essere classificati i migliori film di Paolo Sorrentino? Da quale sarebbe occupata la prima posizione? Non è stata un’impresa semplice, ma più o meno questa è la risposta che ci siamo dati.

Da Le Conseguenze dell’Amore a Youth: ecco la classifica dei 10 migliori film di Paolo Sorrentino

10) Loro, uno dei migliori film di Paolo Sorrentino al momento non disponibile su nessuna piattaforma

Un'immagine di Loro, uno dei Migliori Film di Paolo Sorrentino
Credits: Indigo Film

Tempi difficili che per chi desideri recuperare Loro, uno dei migliori film di Paolo Sorrentino al momento non disponibile sulle piattaforme e nemmeno in formato DVD. Insomma, per guardare la prima e la seconda parte di Loro bisognerà sperare che le cose cambino in futuro, perché al momento – a parte per qualche frammento trovabile sui social – non sembra esserci modo di recuperare questa pellicola così discussa. Perché Loro, come d’altronde la maggior parte dei film di Sorrentino, è stata un’opera profondamente discussa soprattutto per via del suo protagonista per eccellenza. Come nel caso de Il Divo, infatti, Sorrentino si lascia andare a un racconto di natura politica e personale mirato a narrare le vicende di Silvio Berlusconi nel periodo che va dal 2006 al 2010.

Attraverso la fusione di personaggi fittizi e altri reali, Paolo Sorrentino fa uno strappo alla regola decidendo di imbarcarsi all’interno di una narrazione politica, accantonando così l’esistenzialismo delle precedenti opere. Nonostante il tema spinoso, anche in questo caso la firma del regista è ben evidente in numerosi ingredienti della pellicola, come i dialoghi brillanti che mirano a esprimere la personalità di uno dei politici italiani più discussi e importanti dal suo ingresso in politica nel 1994.

Anche in questo caso ritorna in azione uno dei punti costanti del cinema di Sorrentino, l’eterno Toni Servillo che qui ci regala un’altra interpretazione straordinaria purtroppo passata inosservata a causa delle polemiche inerenti all’intento della pellicola. Guardare Loro significa però liberarsi da qualsiasi tipo di concetto e pregiudizio, lasciandosi andare completamente al racconto caricato e pungente di Silvio Berlusconi che, attraverso aneddoti e dialoghi, qui viene descritto come un politico fortemente consapevole di sé e del suo potere.

E poi ci sono loro, quelli che contano, le storie di chi presenzia alle sue cene, raduni. Persone che, nella pellicola, hanno il compito di evidenziare il sottomondo di Silvio Berlusconi. Insomma, non è uno dei migliori film di Paolo Sorrentino da inserire sul podio o in alte posizioni, ma resta comunque una pellicola qualitativamente notevole che, ancora una volta, fa luce sulle vere intenzioni del regista: dirigere quel che lo circonda, lasciando da parte qualsiasi giudizio.

9) Youth

Un'immagine di Youth, tra i Migliori Film di Paolo Sorrentino
Credits: Indigo Film

Nono posto per uno dei migliori film di Paolo Sorrentino che, tra i tanti pregi, vanta anche un cast internazionale di tutto rispetto. Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda e Mark Kozelek nei panni di se stesso. Insomma, una copertina che già così suscita la curiosità e che, anche nello sviluppo, non delude. Certo, non è all’altezza di alcuni dei più grandi film del regista, ma sa difendersi raccontando ancora una volta – ma tramite una prospettiva diversa – uno dei temi più cari del cinema sorrentiniano: la giovinezza.

Al centro della scena il compositore e direttore d’orchestra Fred e il regista Mick, due grandi artisti oramai ottantenni che della vita hanno conosciuto tutto. Sia le gioie più grandi che i dolori più feroci. Conoscono il loro passato e quanto fatto fino a quel momento, ma non sono più sicuri di poterlo replicare. In vacanza tra le Alpi svizzere, i due si incontrano e si conoscono affrontando un viaggio dentro se stessi. Quel che conta in questa pellicola non sono le loro vecchie glorie, i loro film o la loro musica, ma loro in quanto persone. Una costante che nei film di Sorrentino svolge sempre la parte più rilevante. Il vero marchio di fabbrica di un regista discusso forse proprio perché determinato a scavare dentro l’animo umano senza mai lasciarsi andare al pregiudizio o al giudizio, raccontando ogni sfaccettatura senza mai giudicarla.

Youth è un malinconico racconto di un’esistenza vissuta a pieni polmoni per ottant’anni. Una vita goduta che potrebbe far erroneamente pensare di non aver più niente da offrire, protagonista di numerose soddisfazioni e oramai pronta per non riposare chiudendo nel cassetto qualsiasi forma di dolore o malinconia. Ma Mick e Fred non sono ancora a quel punto. E forse non lo saranno mai.

Perché guardano il passato come una giornata appena trascorsa, qualcosa che di soddisfazioni ne ha date mai abbastanza per far tacere i loro mostri. Quelli, come racconta Youth, ti accompagnano sempre. Poco importa che vita tu abbia vissuto. Che cosa ti sei raccontato. Sorrentino dà qui vita a una pellicola volubile, fragile e vulnerabile. Arrivato dopo il premio Oscar per La Grande Bellezza, Youth era un film profondamente atteso e pieno di aspettative che, forse, è riuscito a trovare la propria dimensione e soddisfazione solo con il passare degli anni.

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