3) Metropolis (1927)
Tra i migliori film di sempre senza dialoghi nel genere fantascientifico
Non ha bisogno di presentazioni, in quanto uno dei film che ha segnato la storia del cinema, in particolare quello di fantascienza. Diretto dal grandissimo Fritz Lang, Metropolis è un capolavoro del cinema muto e una pietra miliare del genere fantascientifico. Ambientato in un futuro distopico, il film esplora le dinamiche sociali ed economiche di una città divisa tra una classe lavoratrice oppressa che vive nei sotterranei e una classe dirigente che risiede in torri lussuose. Al centro della narrazione c’è la figura di Freder, il figlio del leader della città, che si innamora di Maria, una giovane donna che lotta per migliorare le condizioni dei lavoratori. Uno degli aspetti più straordinari di Metropolis è la sua imponente scenografia, che combina elementi di architettura gotica e art déco per creare una visione futuristica mozzafiato.
Le immagini della città, con i suoi grattacieli torreggianti e le macchine elaborate, sono state rivoluzionarie per l’epoca e continuano a influenzare il design visivo del genere fantascientifico. L’assenza di dialoghi parlati è compensata da una narrazione visiva potente e dalle espressioni drammatiche degli attori. Gustav Fröhlich, nei panni di Freder, e Brigitte Helm, nel doppio ruolo di Maria e del robot che ne assume le sembianze, offrono performance memorabili che comunicano una gamma di emozioni intense attraverso il linguaggio del corpo e le espressioni facciali. La colonna sonora originale, composta da Gottfried Huppertz, è fondamentale nel costruire l’atmosfera del film.
4) Modern Times (1936)
Andiamo ancora più indietro, con un colosso del cinema muto. Modern Times, diretto e interpretato da Charlie Chaplin, è un’opera iconica che affronta le problematiche dell’industrializzazione e del capitalismo attraverso l’uso magistrale del cinema muto. La pellicola, tra i migliori film di sempre, nonostante includa suoni sincronizzati e alcuni dialoghi, rimane essenzialmente un film muto. Con Chaplin che continua a esprimere la sua comicità attraverso il linguaggio del corpo e le gag visive. La trama segue appunto le avventure del celebre personaggio di Chaplin, il Vagabondo, che lotta per sopravvivere in un mondo sempre più dominato dalle macchine e dal lavoro alienante. All’inizio del film, il Vagabondo è un operaio in una fabbrica, ridotto a un ingranaggio nella catena di montaggio, simbolo dell’oppressione e della deumanizzazione causate dall’industrializzazione.
Accanto a Chaplin, Paulette Goddard interpreta la giovane orfana che diventa la compagna del Vagabondo. Insieme, affrontano le difficoltà della vita moderna, offrendo un ritratto toccante e umano della lotta per la dignità e la felicità. Modern Times è anche significativo per il suo uso pionieristico della musica, composta dallo stesso Chaplin. La colonna sonora non solo accompagna l’azione, ma esprime le emozioni dei personaggi, culminando nella celebre canzone Smile, che sarebbe diventata un classico.