“Un vero 10”. Un’espressione molto in voga negli Stati Uniti, da tempo. Ultimamente, però, è entrata a far parte del nostro parlato con una notevole capacità di sintesi. Rende l’idea alla perfezione, d’altronde: evoca un’idea di perfezione, persino un senso di oggettività all’interno di una prospettiva soggettiva. Una forma di bellezza che si sublima in qualcosa di ancora più alto, e di intangibile. Si usa in vari ambiti, e oggi la prendiamo in prestito per parlare di alcuni tra i migliori film nella storia del cinema. Operazione non semplice, affatto: avevamo già fatto altrettanto con le serie tv, qualche tempo fa. Ora, invece, concentriamo l’attenzione su una selezione di pellicole che hanno scritto alcune tra le pagine più significative della settima arte, consegnandosi all’immortalità.
Non sarà facile, lo premettiamo: anche i film riconosciuti universalmente come “capolavori” troveranno sempre sulla strada un gruppo più o meno nutrito di detrattori, complicando non poco le cose. Per farlo, allora, puntiamo in alto: a differenza di quanto abbiamo fatto in più occasioni all’interno di articoli associabili a questo, andando alla caccia di titoli un po’ meno conosciuti che qualcuno potrebbe definire (volgarmente) “secondari”, stavolta evocheremo alcuni capisaldi fondamentali. Filmoni conosciuti un po’ da tutti e celebrati da decenni con le modalità più disparate, arrivati a noi con un valore immutato se non addirittura accresciuto.
Procediamo, allora: c’è molto da dire a riguardo.
Migliori film di sempre – Shining (1980)
- Disponibile su Now.
- Un film di Stanley Kubrick.
“Con tutto il possibile per lavorare, […] Kubrick ha lavorato con l’agitato Nicholson alla distruzione di tutto ciò che era così terrificante nel bestseller di Stephen King”. Così Variety, uno dei magazine più autorevoli del settore, accolse Shining il 31 dicembre del 1979, recensendo il film con una certa negatività. Non fu l’unico, affatto: il film di Stanley Kubrick ruppe totalmente i canoni del genere horror e spiazzò per questo la critica, inerme di fronte al valore sovversivo di uno dei più grandi registi cinematografici di tutti i tempi. Persino Stephen King, autore del romanzo da cui è tratto, demolì l’adattamento e mostrò chiaramente di non averlo apprezzato. Continuiamo? Shining ottenne addirittura due candidature ai Razzie Awards, tra i quali spicca la nomina di Kubrick per la “peggior regia”.
Sì, è chiaro: suona assurdo, a posteriori. Già: Kubrick nella categoria della peggior regia, per uno dei migliori film di sempre.
Perché di questo si tratta: Shining non è finito in questo articolo per caso. Ma per giustificarne la presenza, è fondamentale sottolineare il fatto che i cavalli di razza vengano sempre fuori alla distanza, e così fu pure per questa pellicola. Il pubblico, dal canto suo, aveva capito fin da subito: Shining fu un instant cult ed è ancora oggi popolarissimo. Un film invecchiato bene, a dir poco: visionario e in anticipo sui tempi, quei tempi a un certo punto li riprese per mano stando comunque un passo avanti. E la critica, miope al momento dell’uscita, capì. Tardi, ma capì. Da molti ritenuto il miglior film horror della storia, è oggi presente ai primissimi posti nelle graduatorie più prestigiose, certificando la validità monumentale dell’operazione portata avanti da Kubrick. Noi, dal canto nostro, lo omaggiamo così: a posteriori è più semplice, ma sarà sempre necessario.
Pulp Fiction (1994)
- Disponibile su Netflix, Now, Timvision e Paramount+.
- Un film di Quentin Tarantino.
In questo caso, invece, la critica capì immediatamente di avere a che fare con un film speciale. Non è un caso, allora, che Pulp Fiction, secondo film dell’allora 31enne Quentin Tarantino, si aggiudicò la Palma d’Oro a Cannes nel 1994: qualcuno accusò Clint Eastwood, presidente della giuria, di non aver tenuto abbastanza in considerazione l’altro film con una forte candidatura, Tre colori – Film rosso di Krzysztof Kieślowski, ma a conti fatti è abbastanza evidente chi avesse ragione a riguardo. Non è tutto: Pulp Fiction ottenne sette candidature agli Oscar del 1995, conquistando la statuetta per la miglior sceneggiatura originale.
E il pubblico? Beh, Pulp Fiction costò qualcosa come 8 milioni di dollari e ne incassò più di 100: basta per rendere l’idea? Fino a un certo punto: al pari di Shining, d’altronde, il film di Tarantino è uno spartiacque nella storia del cinema. Con una differenza chiave: mentre Shining fu molti versi un unicum, Pulp Fiction ha lasciato (e lascia ancora a trent’anni di distanza) decine se non centinaia di eredi. Una porzione significativa della cinematografia contemporanea è figlia di Pulp Fiction, un gangster movie rivoluzionario che ha riscritto le regole espressive e narrative di un intero genere con un approccio minuzioso e curato in ogni singolo dettaglio.
Un cult, totale: il pubblico, ancora oggi, è preda del citazionismo e dei richiami a un’opera straordinaria, in grado di segnare l’immaginario comune con rarissima personalità. Ora state sentendo nell’aria le note di You Never Can Tell e avete avuto voglia di muovere le mani in un certo modo, vero? Non c’è da sorprendersi.