Migliori film di sempre – Tempi moderni (1936)
- Non disponibile in streaming.
- Un film di Charlie Chaplin.
Il punteggio attuale di Tempi Moderni su Metacritic è di 96/100: si classifica, di conseguenza, con una “acclamazione universale”. Su Rotten Tomatoes, invece, il tasso di gradimento è del 98%: non è il 100 che ricerchiamo in un articolo dedicato ai “veri 10”, ma non c’è un solo motivo per non arrotondare. Tutto ciò, dopo quasi novant’anni. Chiunque si imbatta almeno una volta nell’immortale lungometraggio di Charlie Chaplin, il primo sviluppato dal cineasta nell’era del sonoro, prova una sensazione profonda di straniamento: com’è possibile che un uomo abbia descritto perfettamente i tempi moderni, quelli che stiamo vivendo in questo preciso momento, attraverso la prospettiva di un altro secolo? Com’è possibile che abbia parlato di noi con svariati decenni d’anticipo?
Qualcuno potrebbe arrivare addirittura a ipotizzare che Charlie Chaplin possa aver viaggiato nel tempo, ma la risposta è in realtà molto meno fantascientifica di così: l’artista era dotato di una sensibilità creativa tale da averlo portato a individuare perfettamente il punto d’arrivo attuale del nostro mondo, dopo aver osservato con cura il punto di partenza. E allora l’alienazione, la ripetitività, il loop nel quale viviamo. Le vessazioni e il senso di frustrazione provato nel dover vivere incatenati a un sistema, senza apparenti via d’uscita. E allora, Tempi Moderni. 1936. Charlie Chaplin. Al di là di ogni possibile valutazione tecnica sul film, suggestivo e capace di combinare la malinconia più struggente con la comicità più sfrenata attraverso il sapiente equilibrismo di un danzatore, è un film pressoché perfetto.
“Charlie Chaplin è finalmente entrato definitivamente nella scena contemporanea”, scrissero al tempo. Non ne è più uscito: siamo noi, oggi, a rincorrere lui.
Taxi Driver (1976)
- Disponibile su Netflix.
- Un film di Martin Scorsese.
“Stai parlando con me? Stai parlando con me?”. Ecco un’altra di quelle citazioni che non necessitano di alcuna premessa per essere colte da gran parte del pubblico. Nel mondo, con la voce di uno dei migliori Robert De Niro mai visti. E in Italia, doppiato dalla voce altrettanto iconica di Ferruccio Amendola. Un soliloquio, allo specchio. E ancora: “Ma dici a me? Ma dici a me? … Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui”. Una scena indimenticabile che è entrata a far parte dell’immaginario comune ed è stata omaggiata (nonché parodiata) in ogni modo possibile e immaginabile.
Merito di Martin Scorsese, maestro del cinema che ha trovato qui una delle sue massime espressioni narrative e visive. E di un film, Taxi Driver, che affronta con cura un tema che al tempo era parte della cronaca e non era stato ancora esplorato dal cinema: l’alienazione di un reduce dal Vietnam, trovatosi a dover tornare nel suo mondo dopo aver vissuto un’esperienza orribile.
Il risultato è l’ennesimo capolavoro di questa lista, uno dei migliori film di sempre. Scorsese dovette affrontare più di un’ostacolo per rendere fruibile una pellicola che rischiò concretamente di perdersi nei meandri della censura, mentre Robert De Niro entrò nella parte arrivando addirittura a fare realmente il tassista per alcuni mesi prima di entrare in scena. Il film, incredibilmente, non conquistò un solo Oscar (ma furono quattro le candidature, tutte di rilievo). Diverso il trattamento a Cannes, dove vinse la Palma d’Oro. Il pubblico, invece, colse da subito il valore della pellicola con un coro unanime: Taxi Driver fu un importantissimo successo commerciale. Cinquant’anni dopo, è ancora tra noi.