12 – La paura può tenerti prigioniero, la speranza può renderti libero (Le ali della libertà)
Le ali della libertà è ampiamente considerato uno dei migliori film di sempre. A dirlo non sono solo io – cosa che lascia il tempo che trova – ma l’American Film Institute che lo ha collocato al settantaduesimo posto tra i migliori film americani di tutti i tempi, nonché la rivista Empire che nella lista dei 500 migliori film della storia lo ha messo al quarto posto. Le motivazioni sono palesi e più che valide. Le ali della libertà è un film intenso e profondo che, ambientato nel carcere in cui il protagonista è stato recluso dopo un’ingiusta condanna a due ergastoli, affronta tematiche quali corruzione, oppressione e disumanizzazione di persone la cui condanna non dovrebbe mai corrispondere a una perdita di percezione della loro umanità.
Condensare tutti questi temi in un’unica tagline non è opera semplice, ma il risultato è a dir poco emozionante: La paura può tenerti prigioniero, la speranza può renderti libero. La paura e la speranza sono sensazioni strettamente connesse all’umanità di chi nel carcere – giustamente o ingiustamente che sia – si ritrova a vivere. Sensazioni messe in primo piano in questo slogan, centrali in un racconto che dell’umanità si fa portatore. Il contrasto tra prigione e libertà si fa quanto più sentito e potente, inserito nella narrazione di un film che in carcere sviluppa la sua trama. Il risultato è una frase che ci fa ben capire quanto la visione del film in questione sarà tutto fuorché semplice. Ma è anche in grado, con poche e semplici parole, di farci capire da che parte stare.
11 – Un’offerta che non puoi rifiutare (Il Padrino)
Perché andare a ricercare lo slogan per un film nei meandri della fantasia di copywriter – un tempo pubblicitari – e direttori marketing quando puoi trovarlo direttamente tra le battute del film da promuovere? È esattamente quello che è successo per la promozione di Il Padrino. Il film di Francis Ford Coppola è stato tanto ostacolato prima dell’uscita quanto di successo in fase di distribuzione. Chi ha visto Il Padrino ne ha apprezzato tutto, scena per scena, ma il bello dei cult di questo livello è che anche chi non lo ha mai visto arriva con il tempo a conoscerne i personaggi e, nei casi più importanti, anche i dialoghi. Ed è proprio questo che è successo con una famosa citazione di Casa Corleone: gli faremo un’offerta che non potrà rifiutare.
Ecco, io non so chi di preciso si sia occupato della distribuzione del film, ma so per certo che ci ha visto molto lungo. La frase è infatti stata scelta e rivisitata per essere utilizzata proprio come slogan in una forma però più semplice, netta e concisa: Un’offerta che non puoi rifiutare. Va da sé che il sottotesto in questo caso non stia solo in una proposta mafiosa, ma proprio nella possibilità di vedere il film. Una possibilità che, appunto, non si può non cogliere e che ancora oggi a distanza di tutti questi anni le persone continuano a non rifiutare. Ve l’avevo detto che ci avevano visto lungo.
10 – Tre decenni di vita nella mafia (Quei bravi ragazzi)
Chi lavora nel marketing lo sa bene: quando c’è da ideare una frase che sia in qualche modo identificativa – slogan, payoff e così via – capita che si passino ore e ore alla ricerca della frase perfetta, non banale, che spieghi senza spiegare troppo e sia fuori dagli schemi il giusto. A volte, però, la semplicità, la schiettezza e la capacità di essere netti e diretti premiano. È il caso di uno degli slogan più belli del cinema: Tre decenni di vita nella mafia. Lo riconoscete?
Si tratta dello slogan di Quei bravi ragazzi, insieme a Il Padrino di cui sopra uno dei film più celebri e apprezzati sulle gang mafiose al di fuori dei confini italiani. E se lo avete visto, capirete subito il perché della presenza del suo slogan in questa lista. Niente fronzoli, nessun non detto: il capolavoro di Martin Scorsese parla esattamente di tre decenni di vita nella mafia, con tutto ciò che questo comporta. Niente di più, niente di meno. E questo slogan, nella sua semplicità, è rimasto iconico. È proprio vero che a volte le cose più semplici sono le più efficaci.
9 – Cosa succede quando la finzione crede di essere realtà? (Il labirinto del fauno)
Cosa succede quando la finzione crede di essere realtà? È con questo slogan sottoforma di domanda che entriamo nel mondo per niente semplice de Il labirinto del Fauno di Guillermo del Toro. Anche in questo caso l’efficacia dello slogan sta prima di tutto nella sua capacità di catapultare lo spettatore – o chiunque sia interessato a diventarlo – nell’universo narrativo in questione. Un universo che nel caso specifico, proprio come anticipato dalla tagline, fa continuamente la spola tra finzione e realtà. La realtà è quella del regime franchista al quale i ribelli non si adeguano; la finzione quella di un mondo creato dalla fantasia di una bambina. Una finzione che però non è detto sia davvero tale.
Il labirinto del Fauno e conseguentemente il suo slogan sono in costante contrapposizione tra la realtà e un universo presunto tale, ma sono in bilico anche tra tutte le divisioni che il mondo crea e alimenta. Quelle dettate dalla guerra ne sono solo la principale rappresentazione. E nel continuo domandarsi cosa sia reale e cosa no, cosa vero e cosa falso, il film e la sua tagline ci portano a porci una domanda che è un po’ anche una considerazione: è davvero detto che due elementi in apparenza contrapposti non possano essere ugualmente reali?