6) The Poughkeepsie Tapes (2007)
Tra i più disturbanti migliori film found footage
Forse tra i meno noti in questa lista, si tratta di uno dei migliori film horror che si distingue nel sottogenere found footage per il suo approccio tendente al disturbante. La pellicola è presentata come un falso documentario che esplora i raccapriccianti crimini di un serial killer nella città di Poughkeepsie, New York. La storia ruota attorno al ritrovamento di centinaia di videocassette nella casa abbandonata del killer, che documentano dettagliatamente i rapimenti, le torture e gli omicidi perpetrati nel corso degli anni. Il film si apre con una serie di interviste a investigatori, agenti dell’FBI, e vittime sopravvissute, che descrivono l’orrore scoperto nelle tape.
Uno degli aspetti più agghiaccianti di The Poughkeepsie Tapes è l’interpretazione del serial killer, il cui volto rimane principalmente nascosto, aumentando il senso di mistero e terrore. La regia di Dowdle utilizza efficacemente lo stile found footage per creare un’atmosfera di inquietudine costante, dove ogni nuova cassetta svelata è peggiore della precedente. Le scene di tortura sono esplicite e disturbanti, ma è l’implicazione della sofferenza psicologica delle vittime che lascia una traccia indelebile nello spettatore. Questo formato ibrido di documentario e found footage conferisce un’aria di verosimiglianza alla narrazione, facendo sì che lo spettatore si senta immerso in un caso criminale reale. Le immagini mostrano non solo la brutalità dei crimini, ma anche la terribile intelligenza deviante e manipolatrice del killer.
5) REC (2007)
REC è tra i migliori film horror found footage di sempre
Se prima vi ho parlato di un film non molto conosciuto, con REC stiamo invece parlando di uno degli horror più importanti del genere. Un horror spagnolo che ha lasciato un’impronta indelebile nel genere found footage grazie alla sua tensione incessante e al realismo così crudo. La trama segue la giovane reporter televisiva Ángela Vidal e il suo cameraman Pablo, che stanno realizzando un reportage notturno su una squadra di vigili del fuoco. Durante una chiamata di routine, si recano in un vecchio edificio di Barcellona, dove quello che sembra un semplice intervento si trasforma rapidamente in un incubo. La vicenda prende una piega drammatica quando gli abitanti dell’edificio iniziano a manifestare comportamenti violenti e apparentemente sovrannaturali.
Le autorità mettono in quarantena l’edificio, lasciando Ángela, Pablo e i residenti intrappolati all’interno senza possibilità di fuga. La regia in stile found footage, con la telecamera di Pablo che cattura ogni momento, amplifica l’angoscia e l’immediatezza degli eventi, immergendo lo spettatore nel caos e nella paura che dilagano tra i protagonisti. REC è noto per la sua abilità nel creare una tensione palpabile, utilizzando spazi chiusi e oscuri per generare un senso di claustrofobia e vulnerabilità. Le performance degli attori, specialmente quella di Manuela Velasco nel ruolo di Ángela, sono straordinariamente convincenti e contribuiscono a rendere la situazione ancora più credibile e terrificante. La progressione degli eventi è rapida e spietata, con scene di violenza e terrore che mantengono il pubblico costantemente sull’orlo della sedia.