Di film ce ne sono migliaia e i loro diversi generi – da sempre – tentano di accontentare e soddisfare gli eterogenei gusti del pubblico. Per questo esistono film che amiamo guardare quando siamo in compagnia, altri che abbiamo visto così tante volte da sceglierli come sottofondo mentre facciamo altro e altri ancora che conosciamo a memoria ma che ogni volta è come la prima. Oggi però vogliamo parlarvi di quei capolavori cinematografici capaci di tenerci col fiato sospeso – con un misto di angoscia e trepidazione fino all’ultimo minuto – e rapire la nostra attenzione. I film thriller – per gli amanti del genere e non – sono ipnotici, catturano e ci estraniano dal nostro mondo per trasportarci in quello dei protagonisti della storia. Proprio perché capaci di attrarci così tanto, le nostre piattaforme streaming preferite non rinunciano ad esaudire le nostre richieste. I migliori film Netflix thriller aspettano soltanto voi per sbalorditive serate all’insegna di inseguimenti, misteri e un pizzico di suspense.
Ecco a voi la classifica dei 10 migliori film Netflix di genere thriller che vi aspettano in catalogo:
10) Il buco
Diretto da Galder Gaztelu-Urrutia, Il buco è uno dei migliori film Netflix perchè capace di distinguersi per i suoi svariati spunti di riflessione e una storia all’apparenza scarna eppure densa di significati evocativi. Il film è ambientato in una prigione verticale costituita da celle suddivise per piani. Al centro di questa torre, attraverso un buco si muove una piattaforma con una tavola imbandita con ogni genere di prelibatezza. Questa inizia la sua discesa dando la possibilità ai detenuti di cibarsi entro un certo limite di tempo prima che scenda di livello. Nessuno sembra sapere quanti piani ci siano ma è evidente che il cibo non basta per tutti e i piani più bassi stentano a sopravvivere. Tutti nutrono la speranza di poter salire e scendere di livello ma, al termine di ogni mese, nessuno sa se le proprie condizioni potranno effettivamente migliorare o, nel peggiore dei casi, precipitare.
Il buco è una emblematica resa cinematografica dell’Homo Homini Lupus plautino. Uomini che diventano bestie incontrollate nei confronti di altri uomini poiché posti nelle condizioni di dover assecondare i propri bisogni primari pur di garantirsi la sopravvivenza. La fame e la povertà corrompono gli animi, riaccendono quelle pulsioni incontrollate che in circostanze di disuguaglianza e iniquità finiscono per dare vita a tragici esiti.
9) Split
Liberamente ispirato al criminale statunitense Billy Milligan, Split è un film diretto da M. Night Shyamalan. Dennis (James McAvoy) rapisce – in pieno giorno – tre giovani adolescenti nel parcheggio di un fast food. Le ragazze sono spaventate, disorientate e confuse visti i repentini mutamenti di atteggiamento, comportamento e aspetto dell’uomo che sembra – ignaro – ogni assumere una diversa identità . In realtà , scopriamo che l’uomo è in cura presso la psichiatra Karen Fletcher che gli ha diagnostica un grave disturbo della personalità : in lui vivono almeno 23 identità tutta diverse che vengono alla luce improvvisamente e sono completamente fuori controllo. Casey (Anya Taylor-Joy) è l’unica delle tre ragazze a dover fronteggiare la situazione, pur di potersi tirare fuori dal suo incubo ad occhi aperti.
La performance di McAvoy impreziosisce il film grazie alla credibilità con cui trasforma il suo volto e il suo corpo per accogliere la personalità emergente del personaggio. Inoltre, il ritmo della storia gli permette di rientrare a pieno titolo nella nostra lista dei migliori film Netflix di genere thriller: i momenti di tensione sono perfettamente incastrati con le scelte di regia che con primi piani asfissianti mimano gli spazi claustrofobici, sinonimo di un pericolo imminente pronto a far soccombere ogni speranza di salvezza.
8) Il codice da Vinci
Il codice Da Vinci è un film del 2006 diretto da Ron Howard, basato sul romanzo omonimo di Dan Brown, autore della trilogia con protagonista il professor Robert Langdon (Tom Hanks) che comprende Inferno e Angeli e demoni. Il professore, famoso esperto di simbologia, viene chiamato in piena notte al museo del Louvre, dove il curatore Jacques Saunière è stato assassinato in circostanze misteriose, lasciando scritte e numeri in codice, nella posizione dell’uomo Vitruviano sul pavimento, nudo, e con una stella disegnata sul petto. Con l’aiuto della crittologa Sophie Neveu, Langdon, rischiando a sua volta la morte, scopre attraverso i quadri di Leonardo da Vinci una serie di incredibili indizi che conducono a una setta, detentrice di un segreto rimasto nell’ombra per 2000 anni.
Dan Brown con i suoi romanzi è divenuto un vero e proprio fenomeno popolare poichè ha risvegliato epocali interrogativi dell’umanità e – soprattutto con Il Codice da Vinci – riesce ad addentrarsi in sentieri percorsi per anni da migliaia di uomini eppure mai giunti a una svolta decisiva che potesse fornire risposte certe. Quel mondo fatto di dogmi e credenze consolidate dalla tradizione è sul punto di non riuscire più a nascondere le sue crepe. Le sue fratture ormai sono troppo evidenti per essere ignorate. La verità va inseguita, bramata e svelata. Ciò che è rimasto nascosto per migliaia di secoli è pronto a venire alla luce e sconvolgere l’edificio delle nostre certezze.
7) Panic Room
David Fincher non ne sbaglia una e possiamo dire che Panic Room ne è un esempio. Il film, infatti, è uno dei migliori film Netflix thriller presenti in catalogo. Meg Altman (Jodie Foster) e sua figlia Sarah (Kristen Stewart) trascorrono la prima notte nella loro nuova casa: quattro piani, giardino, un’infinità di camere da letto e un’insolita “panic room”, una camera blindata inespugnabile dove ci si può rinchiudere in caso di necessità , osservando il resto della casa attraverso dei monitor. Durante la notte, tre rapinatori si introducono in casa, le due donne riescono a rifugiarsi nella stanza ma scoprono che questi uomini voglio accedere proprio a quella parte della casa.
Il luogo, in partenza, più sicuro di tutti diventa emblema di pericolo e morte. I tre criminali non possono entrare nella stanza ma le due donne non possono neanche uscire, per cui la stanza si trasforma in una trappola infernale che viene sfruttata da Fincher per costruire un thriller claustrofobico studiato in ogni dettaglio, capace di incollare lo sguardo dello spettatore allo schermo e tenerlo col fiato sospeso per tutta la durata della vicenda. La regia riesce a valorizzare l’ambientazione molto essenziale con l’alternanza delle due visioni limitate, di entrambi i fronti, dandoci un vantaggio che loro non hanno. Questa soluzione tipicamente hitchcockiana funziona, ci mette in una condizione “super partes” e si incastra bene con il ritmo e l’atmosfera della pellicola.
6) Il caso Thomas Crawford
Il Caso Thomas Crawford è uno dei migliori film Netflix di genere thriller, diretto da Gregory Hoblit. Thomas Crawford, magnate dell’aeronautica, scopre che la moglie ha una tresca con un detective della polizia e decide di architettare un piano per eliminarla. Dopo il delitto, però, si autoaccusa dell’omicidio e decide di difendersi da solo in tribunale. Willy Beachum, in procinto di entrare in una famoso studio di avvocati, pensa però che le cose siano molto più complicate di quanto possano apparire.
Siamo di fronte a un thriller eccellente, sotto ogni punto di vista. Rispolvera il genere “giallo in vecchio stile”, decide di non aiutarsi con sontuose messe in scena ma di puntare sui meccanismi del genere enfatizzati dalla mostruosa bravura interpretativa di Anthony Hopkins e Ryan Gosling. La sfida tra i due è il vero motore di tutta la storia, continuamente svoltata da improvvisi colpi di scena, capaci di disorientarci e farci attendere trepidanti il finale per conoscere lo scioglimento della vicenda e scoprire come siano andate davvero le cose, dietro tutte le menzogne e apparenze.
5) The Others
Diretto da Alejandro Amenábar, The Others è uno degli intramontabili tra i migliori film Netflix di genere thriller con qualche sfumature di horror.
In un’isola fra l’Inghilterra e la Francia, dopo la fine della seconda guerra mondiale, Grace (Nicole Kidman) vive sola con i suoi figli Anne e Nicholas, i quali soffrono di una terribile malattia: non possono esporsi alla luce del giorno. La routine molto rigida della casa è turbata dal manifestarsi di misteriosi fenomeni paranormali, in concomitanza con l’arrivo dei tre nuovi domestici, Mrs. Mills, Mr. Tuttle e Lydia.
Presto, numerosi dubbi si insinuano nella mente della donna e nelle nostre, che siamo spettatori di circostanze a cui non riusciamo a dare una spiegazione plausibile e razionale che non sconfini nel mistero. La sceneggiatura è costruita in modo da giocare costantemente sulla linea di confine che divide presagio e realtà . Per questo, il regista non usa colpi di scena spaventosi ma instilla piano piano il dubbio in chi sta conoscendo quella storia. Il terrore è costruito mediante la estenuante ma ben studiata attesa del finale che rivela quanto difficile sia accettare che le realtà delle cose, spesso tragica e irreversibile e a cui cerchiamo di porre rimedio con i deliri dell’immaginazione.
4) Hannibal
Hannibal, diretto da Ridley Scott, appartiene alla saga de Il silenzio degli innocenti, tratta dai romanzi di Thomas Harris. Dieci anni dopo i fatti di Buffalo Bill, ritroviamo il Dottor Hannibal Lecter (Anthony Hopkins), il pericoloso criminale cannibale che uccide e mangia le sue vittime, grazie al quale l’agente Clarice Starling aveva catturato il serial killer che assassinava e scuoiava giovani donne dopo averle rapite. Hannibal è fuggito e si nasconde a Firenze, è diventato il professor Fell, un colto bibliofilo. Ma quanto tempo un uomo può resistere prima di tornare a manifestare la sua reale natura? Non molto. Sarà la memoria del rapporto competitivo-morboso da parte di entrambi, Hannibal e Clarice, a svoltare i fatti.
Ridley Scott in Hannibal decide di usare bene tutto l’arsenale del suo cinema: flashback, vecchie conversazioni incise sul videoregistratore tra Clarice ed Hannibal, cura bene i contrasti di luce, colori brillanti che creano un clima completamente differente rispetto al tono opprimente e melanconico del Silenzio degli Innocenti che allora era stato diretto da Jonathan Demme. Le differenze tra i due non potrebbero essere più evidenti ma, senza ombra di dubbio, Hannibal riesce ancora ad appassionarci con la sua sadica ironia che – in questa circostanza – trascura per un attimo l’elemento horror e si affida ad atmosfere di gelida tensione per proseguire il racconto della vita dello spietato serial killer.
3) Zodiac
Diretto da David Fincher, Zodiac è un film ambientato tra gli anni ’60 e ’70 che racconta la storia del “killer dello Zodiaco”, uno spietato che serial killer che sconvolse la California del nord con i suoi efferati crimini. Tutto ha inizio la sera del 4 luglio del 1969 con un agguato ad una coppia di fidanzati. L’iter si ripete sempre uguale: l’uomo viene lasciato vivo mentre sulle donne, il killer sfoga tutta la sua ferocia. Inoltre, dopo ogni delitto, si mette in contatto con la polizia riferendo indizi e dettagli dell’omicidio.
Le lettere con cui minaccia di commettere altri delitti presentano sempre un messaggio in codice difficile da decifrare poichè costituito da segni che indicano simboli dello zodiaco, da qui il suo nome. Conducono le indagini gli ispettori David Toschi (Mark Ruffalo) e William Armstrong (Anthony Edwards) e al tempo stesso, due giornalisti del San Francisco Chronicle, l’eccentrico Paul Avery (Robert Downey Jr.) e il fumettista esperto in enigmistica, Robert Graysmith (Jake Gyllenhaal). Inizia una vera caccia all’uomo fatta di suspense, identikit e perizie calligrafiche che cattura attimo dopo attimo lo spettatore, scegliendo di fornirgli costantemente piste all’apparenza inconcludenti in grado di far crollare le sue intuizione e creando dei corto circuiti a cui sembra non possa esserci fine.
2) Inception
Non poteva mancare in lista tra i migliori film Netflix trhiller un capolavoro del magistrale Christopher Nolan. Dom Cobb (Leonardo Di Caprio) è un abile professionista che tramite una speciale apparecchio estrae dalle menti di persone dormienti segreti custoditi nel loro inconscio. L’anziano magnate giapponese Saito decide di assoldarlo per innestare nella mente di Robert Fischer, giovane erede del rivale d’affari di Saito, l’idea di sciogliere il suo impero economico alla morte del padre. Il colpo viene progettato seguendo il modello delle scatole cinesi e i protagonisti si addentrano in diversi livelli di sogno, tutto ciò al fine di inserire “memorie fittizie” nella vittima capaci di deviare il corso degli eventi reali.
Nolan ci stupisce – ancora una volta – con una delle sue costruzioni labirintiche, complesse, stratificate eppure lineare e coerenti. E’ un perfetto stratega, ci imbroglia costantemente eppure non rinuncia mai ai rigorosi vincoli della razionalità . Nulla è lasciato al caso, ogni dettaglio è importante e con tutti gli altri crea una fitta trama di connessioni in cui la volontà dello spettatore sarà quella di districarsi e trovare una via d’uscita o perlomeno una spiegazione logica. Chiunque ami rimanere intrappolato nelle storie raccontate dai film, può trovare in Nolan un regista da cui lasciarsi stupire e ammaliare!
1) American Psyco
New York, 1987. Patrick Bateman (Christian Bale) è uno yuppie che lavora nell’ambiente di Wall Street come dirigente di una società finanziaria. Nessuno però sa che la sua vita ha due facce: di giorno vive una vita anonima, tra meeting di lavoro e consumismi vari ma di notte, si trasforma. Avvezzo alle droghe, la sua frustrazione esplode in sprazzi di violenza inaudita che lo portano ad uccidere chiunque lo infastidisca. Un serial killer con una maschera inscalfibile.
Parliamo di un capolavoro – ispirato all’omonimo romanzo di Bret Easton Ellis – intramontabile e sempre attuale. Due volti significativi nella loro contraddittorietà si stampano nella mente dello spettatore: quella dell’uomo di bella presenza, perfettamente integrato nella società e quella del sanguinario folle che sadicamente gode mentre sfoga la sua sete di morte. Tutto è finto e in una cultura “usa e getta” ogni cosa diventa un piacere effimero che può essere soddisfatto ad ogni costo. Patrick – giorno dopo – giorno – costruisce pazientemente il suo personaggio, quello da mettere in scena alla luce del sole, quando tutti sono costretti a vederlo. Il suo vero io, invece, possiamo vederlo soltanto noi che guardandolo, prendiamo atto di quanto fingere sia una parte drammatica e inevitabile della vita di ciascuno.