5) I figli degli uomini, una firma importante tra i migliori film sci-fi tratti da romanzi
I figli degli uomini è ambientato in epoca recente, specificamente nel 2027. Si tratta di un film d’autore, diretto da Alfonso Cuarón e basato sull’omonimo romanzo di P.D. James. Il futuro raccontato ne I figli degli uomini è estremamente nichilista. L’umanità è sull’orlo dell’estinzione a causa dell’infertilità globale: da 18 anni non nascono più bambini. Di conseguenza, la società raccontata è in disfacimento, con governi autoritari e conflitti interni che dilaniano le nazioni. Il protagonista è Theo Faron, un ex attivista che vive in solitaria in una Londra devastata dal caos e dalla repressione. La sua vita cambia quando la sua ex moglie, Julian Taylor, leader di un gruppo di resistenza noto come I Pesci, lo coinvolge in una missione disperata. Theo deve aiutare una giovane rifugiata di nome Kee, miracolosamente incinta, a raggiungere un gruppo chiamato Progetto Umano, che si dice stia lavorando per salvare l’umanità.
Durante il loro viaggio, Theo e Kee affrontano numerosi pericoli, tra cui le varie milizie governative e le bande di criminali che incontrano nel proprio cammino. La missione diventa una corsa contro il tempo, in cui Theo scopre una rinnovata determinazione e speranza nel proteggere Kee e il suo bambino non ancora nato. La rappresentazione di un mondo senza futuro, dove l’umanità ha perso la capacità di procreare, è una allegoria delle crisi contemporanee, come la xenofobia, l’autoritarismo e il degrado ambientale.
La performance di Clive Owen, interprete di Theo Faron, è centrale nella narrazione e rende bene l’evoluzione del protagonista. Questi passa dalla più totale disillusione all’essere un eroe riluttante che finalmente trova una ragione di vita. Il film ha ricevuto elogi dalla critica per la profondità del suo messaggio, pur non avendo avuto un grande successo commerciale iniziale. Col tempo è diventato un cult movie riconosciuto per il suo impatto visivo.
6) Ender’s Game
Diretto da Gavin Hood nel 2013, Ender’s Game è un filma di fantascienza che si basa sull’omonimo romanzo di Orson Scott Card. L’ambientazione è quella del classico futuro distopico in cui la Terra si trova a essere minacciata da una pericolosa razza aliena nota come Formic. Dopo un devastante attacco da parte degli alieni, costato milioni e milioni di vittime, la Terra stabilisce una flotta internazionale per prepararsi alla futura invasione. Il reclutamento include i bambini più dotati, nell’ottica di addestrarli come comandanti militari. Il protagonista è Andrew Wiggin, detto “Ender”, interpretato da Asa Butterfield, un giovane ragazzo dotato di innate capacità strategiche. Ender viene reclutato e inviato alla Scuola di Battaglia, una stazione spaziale dove i cadetti vengono sottoposti a rigorosi addestramenti militari attraverso giochi di guerra simulati a gravità zero. È qui che Ender si distingue rapidamente per la sue doti intellettive e di leadership.
Questi attira subito l’attenzione del colonnello Hyrum Graff (Harrison Ford) e della maggiore Gwen Anderson (Viola Davis). Ender’s Game esplora temi complessi come la moralità della guerra, l’isolamento e la manipolazione psicologica. Ender, infatti, deve affrontare non solo le sfide fisiche degli addestramenti, ma anche la pressione psicologica esercitata dagli adulti. Un elemento centrale del film è la simulazione finale. Ender, convinto di partecipare a un’ultima esercitazione, guida un attacco distruttivo contro il pianeta natale dei Formic, sterminando l’intera specie.
Solo dopo aver ottenuto la vittoria, Ender scopre che l’attacco era reale e che è stato manipolato per compiere un genocidio. Questo colpo di scena è fondamentale per la comprensione etica del film, che solleva questioni sulle responsabilità morali e le conseguenze della guerra. Il film ha ricevuto critiche miste riguardo la fedeltà al romanzo originale. Alcuni hanno ritenuto che il film non riuscisse a catturare completamente i dilemmi morali del libro.