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I 7 film più strani che puoi trovare adesso su MUBI

Copertina di Uncle Boonmee Who Can Recall His Past Lives (IFC Center)

7) White Ant si sviluppa intorno ad una trama pruriginosa

il protagonista di White Ant, film presente sulla piattaforma MUBI

L’opera è stata diretta da Chu Hsien-Che nel 2016, al suo debutto nel lungometraggio dopo oltre 20 anni come documentarista. Si tratta di un dramma psicologico taiwanese che esplora il feticismo sessuale attraverso la storia di Bai Yide. La trama ruota attorno ad un uomo introverso e solitario, che sviluppa una passione estrema per la biancheria intima femminile. Vive una vita disconnessa dal mondo esterno, rifugiandosi nelle sue fantasie e voglie. La sua quotidianità è segnata dal comportamento compulsivo di rubare e collezionare biancheria intima! Un atto che rappresenta sia un tentativo di connessione con il mondo femminile, che un modo per sfuggire al suo isolamento.

La pellicola però, non si limita solo ad esplorare un tema come il feticismo in modo superficiale, bendì scava nelle sue radici psicologiche. Le azioni di Bai Yide sono presentate anche come un tentativo fallito di trovare un legame autentico con gli altri. La storia inoltre adotta un ritmo molto lento, con lunghe sequenze che riflettono l’introspezione del protagonista. Le immagini sono spesso statiche e contemplative, contribuendo a creare un’atmosfera inquietante. La cinepresa si sofferma sui piccoli gesti quotidiani di Bai Yide, come se ogni movimento fosse un tentativo di riempire le sue mancanze. Il titolo stesso, letteralmente “Formica Bianca” è allegorico. La formica infatti, spesso associata alla piccolezza e alla sottomissione, riflette la condizione del protagonista, che si sente insignificante e impotente nella sua vita.

L’idea di “bianco” inoltre, può simboleggiare la purezza contrapposta alle sue ossessioni

Per questo non c’è una vera connessione emotiva con le persone che lo circondano. Anche le relazioni con i personaggi femminili, che potrebbero offrirgli un legame emotivo, sono marcate dalla sua incapacità di comprendere e accettare la realtà, preferendo immergersi in un mondo fittizio e distorto. La musica nel film è minimalista e quasi assente, creando un silenzio inquietante che aumenta la sensazione di soffocamento. Tuttavia il prodotto, sebbene tratti temi astrusi come il feticismo e l’ossessione (trovi qui la recensione della serie Ossessione), viene presentato con una certa eleganza visiva.

La biancheria intima infatti, vero oggetto di desiderio del racconto, è mostrata in modo estetico, contribuendo a creare una sensazione di bellezza inquietante che esprime la complessità delle pulsioni di Bai Yide. Il finale di White Ant è invece tragico e ambiguo, un riflesso della spirale autodistruttiva in cui il protagonista si è cacciato. Pertanto questo è uno dei migliori film su MUBI perché offre un approccio introspettivo sui temi del desiderio e dell’empatia con gli altri. Va da sé però, che la sua estetica minimalista lo rende un film sicuramente denso di significati, ma non adatto a tutti i gusti.

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