Non tutti i film che vogliono portare sul grande schermo tematiche attuali devono necessariamente essere ambientati ai giorni nostri. Non sono rari i casi in cui si utilizzano epoche passate e spesso anche vicende storiche realmente accadute per raccontare non soltanto eventi che hanno caratterizzato quegli specifici periodi, ma anche per parlare al pubblico contemporaneo di temi che sono percepiti come importanti al giorno d’oggi. E non sono rari nemmeno i casi in cui questi film storici, altrimenti detti period drama, sono diventati dei veri e propri capolavori cinematografici. Ma se è vero che questo genere è nato da tempo e continua a dare vita a gioiellini del cinema, è anche vero che la decade che va dal 2010 al 2019 ne ha visti nascere alcuni estremamente celebri e ben riusciti.
Oggi parliamo proprio di questi nella classifica dei 10 migliori period drama degli anni 2010, un agglomerato di titoli che se non avete già visto dovete assolutamente recuperare, parola mia!
10 – L’inganno (2017)
Diamo inizio a questa classifica con un viaggio nel tempo e nello spazio che ci porta dritti nella Virginia del 1864, nel pieno della Guerra di secessione americana. In un isolato collegio femminile in cui sono rimaste ormai solo la direttrice Martha, la maestra Edwina e cinque studentesse, la vita è ormai caratterizzata dalla solitudine e dalla paura di subire violenze da parte dei soldati. Un giorno però Amy, una delle allieve, trova nel bosco un caporale nordista gravemente ferito e lo porta nel collegio, dando inizio a dinamiche che se in un primo momento erano giustificate dalla volontà di essere caritatevoli nei confronti dell’uomo, ben presto cominciano a rivelarsi complessi giochi di influenze e – come il titolo stesso suggerisce – di inganni. Sofia Coppola dirige un cast stellare capitanato da Nicole Kidman e Colin Farrell portando sullo schermo una storia che già nel 1971 era stata raccontata da Don Siegel nel suo La notte brava del soldato Jonathan. L’inganno, dramma psicologico oltre che storico, mette al centro le gelosie, le seduzioni e i confronti tra le protagoniste, ma anche la reciproca interdipendenza in un sistema chiuso e senza contatti, fattori questi che contribuiscono a renderlo uno tra i migliori period drama degli anni 2010.
9 – Il filo nascosto (2017)
Nello stesso anno de L’inganno – il 2017 – usciva al cinema anche un altro dramma storico che ha contribuito a rendere quell’anno tra i migliori della decade e che è spesso considerato uno dei migliori film in assoluto usciti tra il 2010 e il 2019. Sto parlando de Il filo nascosto, film ambientato nella Londra degli anni Cinquanta e che vede protagonisti un celebre stilista a dir poco maniacale (Reynolds Woodcock, interpretato da Daniel Day-Lewis) e la sua prima modella, poi musa ispiratrice e ancora più tardi compagna e moglie Alma (Vicky Krieps). Quando Reynolds comincia, come successo anche con tutte le sue precedenti frequentazioni, ad allontanarsi da Alma che invece è sempre più innamorata, lei si vendica dell’atteggiamento critico di lui avvelenandogli il tè: dà così inizio a un rapporto di reciproca periodica interdipendenza e sottomissione, con lui completamente dipendente dalle cure di lei dopo l’avvelenamento e lei soggiogata dalla personalità di lui e dalla necessità di ricevere attenzioni quando lui sta bene. Quella raccontata da Paul Thomas Anderson in Il filo nascosto è la storia di due persone la cui relazione, lungi dall’essere quella di due innamorati, si trasforma in un reciproco essere vittima e carnefice l’uno per l’altra, con conseguenze complesse ma anche condivise.
8 – Jane Eyre (2011)
All’ottavo posto tra i migliori period drama del decennio 2010-2019 troviamo Jane Eyre, l’ultimo dei numerosi adattamenti dell’omonimo romanzo di Charlotte Brontë. A interpretare la protagonista in questo film di Cary Fukunaga è Mia Wasikowska, ampiamente lodata per il modo in cui ha portato avanti questo intenso ruolo. Il film si struttura in larga parte come un lungo flashback che ci porta a conoscenza della storia della giovane Jane Eyre, cresciuta con una famiglia di ricchi zii dopo la morte dei suoi genitori. Dopo aver perso anche lo zio, unico in famiglia a interessarsi davvero a lei, Jane viene mandata dalla zia in un collegio e, una volta uscita, trova lavoro nella casa della nobile famiglia Rochester, dove si innamorerà proprio di Mr. Rochester. La storia d’amore tra i due, travagliata a causa delle loro esperienze passate e del fatto di appartenere a due ceti sociali molto diversi, diventa dunque il perno di una storia nella quale però è sempre la forte e determinata personalità di Jane a muovere le carte in tavola. Nel racconto è importante il focus sull’attitudine di una giovane donna che, nel pieno dell’Ottocento, non rinuncia a voler essere la vera artefice del suo presente e del suo futuro. Un personaggio che, come tale, si rivela incredibilmente attuale.
7 – Brooklyn (2015)
È con Brooklyn, period drama romantico del 2015, che la sua protagonista Saoirse Ronan entra in questa classifica, ma come piccolo spoiler vi posso già dire che non è l’unico film in cui la ritroverete. Nel 1951 la giovane Eilis Lacey è costretta a trasferirsi dalla cittadina di Enniscorthy, nel sud dell’Irlanda, a Brooklyn con la speranza di riuscire lì a trovare un lavoro e ad avere nuove e migliori prospettive. Il suo primo approccio con la città è difficile, Eilis fatica ad ambientarsi e sente molto forte la mancanza della sua famiglia, ma quando conosce l’italiano Tony comincia a sentirsi maggiormente a casa. La storia d’amore tra i due si rivela felice ma quando, dopo la morte della sorella, Eilis deve tornare in Irlanda comincia a dubitare di quale sia la vita che vuole condurre e di chi sia la persona che vuole davvero essere, se quella di Enniscorthy o quella di Brooklyn. Non solo uno tra i migliori period drama del decennio, Brooklyn è una storia che parla di crescita, del rapporto con le radici e della ricerca del proprio vero io, tematiche che lo rendono un racconto universale, condiviso e proprio per questo ancora più meritevole del suo posto in classifica.
6 – 12 anni schiavo (2013)
Tre premi Oscar – tra i quali quello come miglior film – e un Golden Globe nel 2014 rendono 12 anni schiavo un film che proprio non potevamo non trovare tra i migliori period drama degli anni 2010. Considerato tra i migliori biopic di sempre (la sceneggiatura deriva infatti dall’omonima autobiografia di Solomon Northup), 12 anni schiavo racconta la storia di un violinista nero che prima della Guerra di secessione americana vive come uomo libero nello Stato di New York. Portato con l’inganno a Washington l’uomo viene privato dei suoi documenti e messo in schiavitù, lavorando per tre diversi padroni nell’arco di 12 anni. 12 anni schiavo racconta un periodo storico buio riuscendo a tirare fuori tematiche come il razzismo che sono ancora oggi problemi di estrema attualità. La storia di Solomon Northup non è solo quella di un uomo che cerca di sopravvivere alla schiavitù, ma soprattutto quella di una persona che vuole a tutti i costi mantenere la propria dignità in un contesto nel quale le persone più influenti cercano costantemente di togliergliela. Un contesto che, per quanto molto differente, non è poi così dissimile da quello in cui viviamo ogni giorno.
5 – La forma dell’acqua (2017)
Continuando sulla scia dei premi anche La forma dell’acqua non si è fatto mancare niente, portandosi a casa nel 2018 la bellezza di quattro Oscar, due Golden Globe e anche il Leone d’Oro al miglior Film alla Mostra del cinema di Venezia. Nel pieno della Guerra Fredda, in un laboratorio gestito dal governo americano in cui vengono eseguiti esperimenti a scopo militare viene portata una strana creatura anfibia della quale si vuole studiare l’apparato respiratorio. Nello stesso laboratorio lavora come addetta alle pulizie Elisa Esposito, una donna affetta da mutismo che vive emarginata dal resto della società. Tra la donna e questa sconosciuta creatura comincia a nascere un inaspettato rapporto d’affetto che si trasforma ben presto in qualcosa di più e che spinge Elisa a nascondere l’umanoide nel momento in cui il governo decide di ucciderlo per vivisezionarlo. Il racconto de La forma dell’acqua fonde quindi le dinamiche di potere che hanno caratterizzato il periodo della Guerra Fredda alla storia d’amore tra due individui che condividono il fatto di essere considerati strani ed estranei dal resto del mondo. Un’unione, la loro, più forte di qualsiasi differenza.
4 – Carol (2015)
Risale al 2015 il film che si posiziona al quarto posto in classifica: Carol, ambientato nella New York negli anni Cinquanta. La pellicola racconta la storia di Carol e Therese – interpretate rispettivamente da Cate Blanchett e Rooney Mara -, due donne molto diverse che si incontrano nel centro commerciale dove la prima è alla ricerca di un regalo di Natale per la figlia e la seconda invece lavora nel periodo delle feste. Tra le due nasce un’amicizia che si palesa poco dopo come un sentimento ben più profondo, osteggiato però dalla situazione personale di Carol nonché dalla difficoltà di presentare la relazione tra due donne in un contesto storico e sociale ostile. Carol è stato accolto molto bene sia dal pubblico che dalla critica e porta con sé nel suo racconto – oltre alle elogiate interpretazioni e alle ottime scelte stilistiche – un forte messaggio relativo alla libertà di essere se stessi, e soprattutto di amare chi si vuole. Un messaggio che va sempre bene ripetere una volta in più.
3 – Ritratto della giovane in fiamme (2019)
Carol non è l’unico film in classifica a portare avanti tematiche legate alla comunità LGBTQI+: saliamo sul podio dei migliori period drama usciti tra il 2010 e il 2019 con Ritratto della giovane in fiamme, distribuito proprio nel 2019. Siamo nella Francia di fine Settecento quando una contessa commissiona alla giovane pittrice Marianne il ritratto della propria figlia Héloïse, appena uscita dal convento per sposare l’uomo che sarebbe dovuto diventare il marito della sorella, morta suicida. Héloïse non vuole assolutamente farsi ritrarre e la contessa spinge dunque Marianne a fingere di essere la sua dama di compagnia per poter passare del tempo con lei, osservarne i lineamenti e dipingerli durante la notte. Tra Marianne ed Héloïse comincia però, non senza iniziali problemi, un rapporto di grande intimità che è in realtà un vero e intenso amore. Impossibilitate a vivere apertamente il loro sentimento, le due ragazze devono scontrarsi sia con la necessità di nascondersi, sia con la consapevolezza di doversi di lì a poco separare. Ritratto della giovane in fiamme è un film potente e contemporaneamente delicato, capace di creare empatia negli spettatori fin dal primo momento e anche per questo estremamente apprezzato. Un prodotto che merita tutte le recensioni positive ottenute e anche il suo terzo posto in classifica.
2 – Piccole Donne (2019)
Negli ultimi mesi si è parlato parecchio della regista Greta Gerwig in merito al suo ultimo film, Barbie. Anche la sua opera precedente però, per quanto così come la maggior parte dei film mai usciti al cinema abbia incassato sicuramente meno di Barbie, è stata un piccolo capolavoro: si tratta di Piccole Donne, certamente non il primo adattamento del romanzo di Louisa May Alcott ma di sicuro uno tra i più riusciti. Le quattro sorelle protagoniste hanno personalità ben definite e portano avanti quattro modi diversi di vivere la vita, ognuna con i propri obiettivi e i propri desideri. Anche grazie alle strepitose performance di Saoirse Ronan nel ruolo di Jo March e di Florence Pugh in quello di Amy, nonché di Emma Watson ed Eliza Scanlen che hanno portato sullo schermo rispettivamente Meg e Beth, la regista è riuscita a dare rinnovata attualità a una storia ambientata negli anni Sessanta dell’Ottocento. Le vicende raccontate in Piccole Donne – e in particolar modo quella della protagonista assoluta Jo – sono un manifesto di autodeterminazione femminile e, non senza difficoltà, vedono le protagoniste arrivare al perseguimento dei loro desideri. Tutto ciò non può che essere una valida motivazione per dare a Piccole Donne un meritatissimo secondo posto tra i migliori period drama degli anni 2010.
1 – La Favorita (2018)
Primo meritatissimo posto per La Favorita, pellicola del 2018 grazie alla quale la protagonista Olivia Colman ha fatto incetta dei maggiori premi cinematografici esistenti. Siamo all’inizio del Settecento e, durante la guerra con la Francia, sul trono d’Inghilterra siede la Regina Anna. La donna è segnata dall’età, dalla salute cagionevole e dalla perdita dei suoi figli, e infatti a prendere le decisioni al suo posto è spesso Lady Marlborough. Quando a corte arriva Abigail, cugina di Lady Marlborough caduta in disgrazia a causa delle azioni di suo padre, tra le due comincerà una vera e propria lotta per accaparrarsi il ruolo di favorita della regina Anna e, di conseguenza, il potere. Lo scontro tra le due donne sarà senza esclusione di colpi, con un’intensità sempre crescente che vedrà la fine solo nel momento in cui ci si rende conto di chi è la persona che il potere lo detiene davvero. La Favorita, capolavoro del regista greco Yorgos Lanthimos, dà vita a tre personaggi femminili complessi con percorsi diversi ma in qualche modo complementari, che riescono a portare sullo schermo tanto la perfidia e la sete di potere quanto il bisogno di non rimanere soli. E chiude in bellezza una classifica costellata da film che sono piccoli gioielli del cinema contemporaneo.